Ivano Marescotti è morto a 77 anni. Addio all'attore per caso, antifascista «di cuore e di vita»

L'attore, dalla carriera ricca e appassionata, era ricoverato a Ravenna dopo una lunga malattia. Ha lavorato con Roberto Benigni, Muccino e Ridley Scott. Tre matrimoni, l'ultimo con Erika, sua allieva, celebrato nel 2022. Un grande dolore per la scomparsa del primogenito, Mattia. 
Ivano Marescotti è morto a 77 anni. Addio all'attore per caso antifascista «di cuore e di vita»
Elisabetta Villa/Getty Images

Ivano Marescotti è morto sabato 26 marzo, all'età di 77 anni. Era ricoverato a Ravenna, a causa dell'aggravarsi di una lunga malattia. La sua è stata una carriera ricca, con più di 130 lavori, tra cinema, teatro e televisione. Dal dottor Randazzo in Johnny Stecchino di Roberto Benigni al padre leghista in Cado dalle nubi di Checco Zalone, e poi ancora il ruolo in Jack Frusciante è uscito dal gruppo e i set internazionali de Il talento di Mr Ripley di Anthony Minghella, Hannibal di Ridley Scott e King Arthur di Antoine Fuqua. 

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Da circa un anno si era ritirato dalle scene per occuparsi della sua scuola di recitazione, la Tam Teatro Accademia Marescotti.  «Ho 15-20 allievi ogni anno ai quali insegno recitazione», aveva raccontato via social. E ancora: «Seguendo l'esempio di Jack Nicholson che a 73 anni s'è ritirato dalle scene (si deve pur avere un modello) per godersi la vecchiaia, comunico che non faccio più l'attore». Tra i suoi ultimi lavori, Bar Giuseppe di Giulio Base che ora lo ricorda via Twitter: «Che dolore: Ivano se n’è andato troppo presto. Mancherà tantissimo».

Geometra comunale prima, era diventato attore per caso alla soglia dei 40 anni: «Un giorno un amico attore mi chiese di sostituirlo in uno spettacolo», aveva rivelato al Corriere della sera, «Disse: non sei un professionista, se toppi non succede niente. Ho debuttato senza aver mai fatto nemmeno una prova nella vita. Poi però ho fatto una gavetta durissima. Prima che Albertazzi mi notasse e mi prendesse per una tournée di 5 mesi, ero quasi ridotto a fare il barbone. Mangiavo panini e dormivo in un sacco a pelo, senza una casa».

Profondamente legato alla sua tera, la Romagna, padre partigiano, Ivano Marescotti è sempre stato un uomo di sinistra. A chi lo intervistava, negli anni, era solito dire «sono nato con la tessera del Pci». Oggi lo saluta anche l'Anpi: «Salutiamo con dolore Ivano Marescotti, attore e antifascista di cuore e di vita. Aveva da pochissimo rinnovato l'iscrizione alla nostra Associazione con un bellissimo messaggio pubblico. Ciao Ivano, non ti dimenticheremo».

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Aveva sposato Erika Leonelli, 49 anni, sua allieva, nel marzo 2022. Il terzo matrimonio, per lui, che aveva voluto celebrare in dialetto romagnolo a Bagnacavallo, suo paese natale. «Questa è l’ultima volta», aveva detto prima di andare a nozze. Il proverbiale “non c’è due senza tre” è vero, ma il quattro non verrà, lo escludo. Il matrimonio con Erika è il più bello. Coincide con il terzo tempo dell’esistenza e arriva in una fase in cui, per me, è cambiato tutto, visto che ho smesso di fare il mestiere di attore dopo 40 anni».

L'attore era padre di Iliade, nata nel 2003, da una precedente relazione. Al primogenito Mattia aveva, invece, dovuto dire addio diversi anni fa. Scomparso a 44 anni a causa di un tumore, era stato il lutto più grande nella vita di Marescotti. L'aveva raccontato nella sua prima autobiografia, Fatti veri, pubblicata nel 2020. «Il libro termina con la sua morte e con quella di mia mamma», aveva rivelato, «Ci sono dolori che non si possono superare. Sono andato in scena il giorno del funerale di mio padre e anche di quello di Mattia. È stata la mia elaborazione del lutto. Fu incredibile la sovrapposizione delle risate del pubblico e del mio pianto. Ma è proprio lì che mi sono sentito più vicino a loro, molto di più che accanto alla bara».