Ripley: la recensione degli 8 episodi della serie thriller in bianco e nero (su Netflix) - Il Cineocchio
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Voto: 6.5/10 Titolo originale: RIPLEY , uscita: 04-04-2024. Stagioni: 1.

Ripley: la recensione degli 8 episodi della serie thriller in bianco e nero (su Netflix)

12/04/2024 recensione serie tv di Gioia Majuna

Interpretato da un magnetico Andrew Scott, l'adattamento del regista Steven Zaillian de "Il talento di Mr. Ripley" è un avvincente racconto di inganni a combustione lenta

ripley serie 2024 scott

La scrittrice di gialli texana Patricia Highsmith, morta nel 1995 all’età di 74 anni, era specializzata nel tratteggiare personaggi di dubbia moralità e dubbia sessualità il cui fascino continua però a riverberarsi attraverso le generazioni. Il suo primo romanzo, “Strangers on a Train” (Sconosciuti in treno) del 1950, diventò l’anno seguente uno dei film simbolo di Alfred Hitchcock (L’altro uomo).

l suo secondo romanzo, “The Price of Salt”, è diventato il film del 2015 “Carol” con Cate Blanchett. Ma sono i suoi cinque romanzi su Tom Ripley quelli più duraturi, essendo stati trasformati in numerosi lungometraggi, il più noto dei quali è “Il talento di Mr. Ripley” (1999) di Anthony Minghella, con Matt Damon nei panni dell’ombroso personaggio principale.

Ora, “Il talento di Mr. Ripley” rivive come Ripley, soddisfacente miniserie in 8 episodi creata da Steven Zaillian finita dritta in esclusiva nel catalogo di Netflix che, almeno a prima vista, potrebbe sembrare ‘superflua’.

ripley serie netflix 2024 posterDopotutto, il film di Minghella è sembrato fin da subito essere la traduzione definitiva di Patricia Highsmith sullo schermo, essendo stato un successo mainstream, apprezzato dalla critica e candidato a ben cinque premi Oscar.

Steven Zaillian, sceneggiatore di “Schindler’s List” e regista di film come “Alla ricerca di Bobby Fischer” e “Tutti gli uomini del re”, oltre che dell’eccezionale miniserie “The Night Of”, ha tuttavia in mente ben altro che scimmiottare semplicemente il successo del 1999.

In primo luogo, Ripley si attiene maggiormente ai contorni della trama del libro e, poiché dura circa otto ore invece di due, è un thriller psicologico a combustione molto più lenta.

Oltre a questo, comunque, c’è l’aspetto visivo. Mentre Anthony Minghella sceglieva di girare il suo adattamento con colori vivaci, Steven Zaillian opta per un’affascinante tavolozza in bianco e nero che, grazie al direttore della fotografia Robert Elswit (“Magnolia”, “Good Night and Good Luck”), è quasi un personaggio a sé stante, in grado di donare alla storia una netta atmosfera da noir rétro.

Infine, ci sono le età degli attori coinvolti, che costituiscono il più grande cambiamento rispetto al libro e al film precedente. Matt Damon aveva poco più di vent’anni quando interpretava Ripley, mentre ora arriva il quarantasettenne Andrew Scott – molto convincente nel ruolo dello scrittore in crisi di mezza età di “Estranei” (2023) – e questa differenza conferisce alla vicenda e alla tensione sessuale sottostante un senso di disperazione più profondo.

E mentre il truffatore di Matt Damon possedeva un po’ l’impeto della giovinezza, il Ripley di Andrew Scott è più maturo e più calcificato nella sua vita criminale. È un criminale da due soldi nella New York dei primi anni ’60 che sopravvive a malapena truffando disperati con 20 dollari qui e qualche altro dollaro là.

Così, quando viene contattato da un investigatore privato (Bokeem Woodbine) per un uomo ricco che ha una proposta d’affari per lui – andare in Italia per rintracciare il suo figlio errante e fiduciario, Dickie (Johnny Flynn), e riportarlo a casa – Ripley coglie al volo l’opportunità. Ma quando Ripley arriva nella sgangherata ma idilliaca cittadina dell’Italia meridionale e vede con quanta facilità riesce a intrufolarsi nelle vite dello svogliato Dickie e della sua ragazza, Marge (Dakota Fanning), inizia a tramare la sua più grande truffa.

ripley serie 2024 dakotaIl 47enne Andrew Scott riesce a catturare il fascino algido, calcolatore e rettiliano di Ripley e la sua interpretazione è sufficiente a portare da sola avanti la miniserie, anche in alcune parti più lente nella seconda metà. Quando arriva l’altrettanto spietato amico di Dickie, l’elegante Freddy Miles (Eliot Sumner), lui e Tom si prendono subito in antipatia perché, come si suol dire, furfante riconosce furfante. E il povero Dickie è il ‘premio’ che solo uno di loro potrà avere.

Il tutto è poi incorniciato da una squisita scenografia in cui alcune inquadrature sembrano dipinti (forse non è un caso che le opere del XVI secolo Caravaggio abbiano un ruolo fondamentale nella trama).

Insomma, il risultato finale è una delle miniserie thriller più singolari della stagione, che trova la sua forza nella sottigliezza e nell’understatement piuttosto che in approcci più prevedibili alla suspense e a sequenze d’azione esagerate. Nel 2022, quando questo progetto doveva ancora debuttare su Showtime, Steven Zaillian aveva dichiarato di voler girare anche i restanti quattro romanzi di Ripley. La strada è quella giusta.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Ripley, nel catalogo di Netflix dal 4 aprile: