Rage Against the Machine (album)

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Rage Against the Machine
album in studio
ArtistaRage Against the Machine
Pubblicazione3 novembre 1992
Durata52:48
Dischi1
Tracce10
GenereRap metal
Funk metal
Alternative metal
EtichettaEpic
ProduttoreGarth Richardson, Rage Against the Machine
Registrazione1992
FormatiCD, LP, download digitale, streaming
Certificazioni originali
Dischi d'oroBandiera dell'Austria Austria[1]
(vendite: 25 000+)
Bandiera del Belgio Belgio[2]
(vendite: 25 000+)
Bandiera della Germania Germania[3]
(vendite: 250 000+)
Bandiera della Norvegia Norvegia[4]
(vendite: 25 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[5]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (5)[6]
(vendite: 350 000+)
Bandiera del Canada Canada[7]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca (5)[8]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Francia Francia[9]
(vendite: 300 000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[10]
(vendite: 15 000+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[11]
(vendite: 100 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito (3)[12]
(vendite: 900 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (3)[13]
(vendite: 3 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia[14]
(vendite: 50 000+)
Rage Against the Machine - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1996)
Logo
Logo del disco Rage Against the Machine
Logo del disco Rage Against the Machine
Singoli
  1. Killing in the Name
    Pubblicato: 2 novembre 1992
  2. Bullet in the Head
    Pubblicato: 29 dicembre 1992
  3. Bombtrack
    Pubblicato: 20 giugno 1993
  4. Freedom
    Pubblicato: 23 agosto 1994

Rage Against the Machine è il primo album in studio del gruppo musicale statunitense omonimo, pubblicato il 3 novembre 1992 dalla Epic Records.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'album è ritenuto uno dei primi ad aver lanciato il rap metal, genere musicale che riceverà maggiore visibilità verso la fine degli anni novanta, con gruppi di orientamento più commerciale rispetto ai Rage Against the Machine, come Limp Bizkit, Linkin Park, P.O.D. e Crazy Town. Questo album è considerato dai critici una pietra miliare e uno di quelli che più hanno influenzato il nu metal,[15] citato spesso come influenza per importanti esponenti di questo stile, come Korn, Incubus e i già citati Limp Bizkit. Ad ogni modo questo album risulterà molto lontano dalle successive produzioni, visti i temi politici che vennero affrontati senza alcun compromesso.[15]

La copertina del disco rappresenta l'immolazione del monaco buddista Thích Quảng Đức, che si diede fuoco per protesta contro il trattamento riservato agli osservanti la religione buddista, sotto il governo del Vietnam del Sud (filoamericano).

L'album esprime l'energia e la rabbia dei quattro, con pezzi di immediata presa dopo i primi ascolti, come Bombtrack, Take the Power Back e Know Your Enemy.[16] In altri brani, il gruppo riesce a creare un lento crescendo di potenza e rabbia, come nel caso di Settle for Nothing e Bullet in the Head, mentre in altri l'ossessiva ripetizione di parole (Freedom) o di intere frasi la fa da padrona (Killing in the Name: "Fuck you, I won't do what you tell me").

Durante la registrazione dell'album, il chitarrista Tom Morello ha utilizzato tecniche particolari per cambiare radicalmente il suono emesso dalla sua chitarra ed ottenere determinati effetti sonori, fino quasi a far sembrare che siano stati utilizzati dei sintetizzatori. Alla fine delle note di copertina dell'album il gruppo ha infatti inserito la scritta «no samples, keyboards or synthesizers used in the making of this record», che tradotto significa: «nessun campionatore, tastiera o sintetizzatore è stato utilizzato durante la realizzazione di questo disco».

Il disco si piazzò alla posizione numero 45 nella classifica dei top 200 di Billboard.[16]

Le canzoni[modifica | modifica wikitesto]

Freedom

Il testo della canzone Freedom è stato scritto per protestare contro l'incarcerazione dell'attivista politico Leonard Peltier.[15]

Know Your Enemy

Know Your Enemy è, secondo la critica, una delle tracce prominenti.[17] AllMusic la descrive come un brano "memorabile".[18]

Il brano è stato scritto da Zack de la Rocha e composto dall'intero gruppo. Una sua prima versione, registrata ai Sunbirth Studio di Los Angeles, fu pubblicata nel demo autoprodotto che la band diede alle stampe nel dicembre del 1991. Il brano si apre con un'introduzione dove il chitarrista Tom Morello fa uso di un interruttore per passare da un pick-up acceso a uno spento, creando un effetto simile a quello del tremolo, e imitando le sonorità dei sintetizzatori di cui si faceva uso nel rock classico degli anni settanta.[19] La chitarra è accompagnata dallo slapping del basso da parte di Tim Commerford.

Il testo della canzone ha un significato antimilitarista e di denuncia nei confronti dell'autoritarismo del governo statunitense.[20][21][22]

Alla registrazione del brano, oltre alla band, hanno partecipato Maynard James Keenan dei Tool, che canta durante il bridge,[23] e Stephen Perkins dei Jane's Addiction, che suona le percussioni.[16]

La canzone è stata ripubblicata in diverse antologie del gruppo, quali ad esempio Rage Against the Machine, The Battle of Mexico City e Live at the Grand Olympic Auditorium.

Wake Up

Il pezzo Wake Up è presente nella colonna sonora del film Matrix del 1999 con Keanu Reeves.

Killing in the Name

Il brano è incluso nel videogioco Grand Theft Auto: San Andreas.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Thích Quảng Đức in una fotografia di Malcolm Browne che ha ispirato l'artwork dell'album; riportata fedelmente nella copertina dell'edizione XX

L'album venne accolto dalla critica specializzata con recensioni miste. Secondo NME, «il principale motivo della maggiore credibilità del gruppo, rispetto alle precedenti esperienze rap rock, è la completa mancanza di pretese e di apporti tecnici»,[24] mentre Q considerò il disco «una vera e propria registrazione di attitudine e di energia».[25] Robert Hilburn di Los Angeles Times lo esaltò come «un debutto potente e politicamente consapevole» ed elogiò De La Rocha definendolo «una star in buona fede in grado di unire, soprattutto dal vivo, un carisma alla Bob Marley e un modo di fare rap alla Chuck D – e la stessa musica è dura e senza rimorsi quanto il suo rap».

Robert Christgau invece ebbe un'impressione minore, etichettando l'album come «un contenitore di metal per chi ama il rap e odia l'opera» e definendo i brani Know Your Enemy e Wake Up come chiari esempi di presunta semplicità musicale.[26] In una recensione retrospettiva, Eduardo Rivadavia di AllMusic scrisse che «si trattava del primo vero album rap metal, registrato e pubblicato per la prima volta da un gruppo in grado di fare musica specifica, dopo le rapide incursioni degli anni precedenti», e apprezzò «rime ricche di significato e una notevole carica di convinzione», definendo il tutto «essenziale».[16]

Nel 2001 Q posizionò Rage Against the Machine all'interno della sua lista dei 50 album più pesanti di tutti i tempi. Nel 2005 fu inserito anche nella lista 1001 Albums You Must Hear Before You Die. Nell'ottobre 2011 Rage Against the Machine raggiunse il quinto posto nella lista di Guitar World dei dieci migliori album rock del 1992.[27] Nel 2012 entrò alla posizione numero 365 della lista di Rolling Stone dei 500 migliori album di tutti i tempi,[28] e la numero 24 nella lista dei "100 più grandi album metal" stilata dalla medesima rivista.[29]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Bombtrack – 4:05
  2. Killing in the Name – 5:14
  3. Take the Power Back – 5:37
  4. Settle for Nothing – 4:48
  5. Bullet in the Head – 5:10
  6. Know Your Enemy – 4:56
  7. Wake Up – 6:04
  8. Fistful of Steel – 5:31
  9. Township Rebellion – 5:24
  10. Freedom – 6:07

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo
Altri musicisti
Produzione

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1993-2021) Posizione
massima
Germania[30] 22
Grecia[31] 5
Regno Unito[32] 17
Stati Uniti[16] 45
Stati Uniti (heatseekers)[16] 1

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Rage Against the Machine - Rage Against the Machine – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 27 maggio 2015.
  2. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 1995, su Ultratop. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  3. ^ (DE) Rage Against the Machine – Rage Against the Machine – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 27 maggio 2015.
  4. ^ (NO) IFPI Norsk Platebransje, su IFPI Norge. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2012).
  5. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 27 maggio 2015.
  6. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2015 Albums, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 27 maggio 2015.
  7. ^ (EN) Rage Against the Machine – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 27 maggio 2015.
  8. ^ (DA) Rage Against the Machine, su IFPI Danmark. URL consultato l'8 giugno 2021.
  9. ^ (FR) Les Certifications, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 22 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2014).
  10. ^ (EN) Official Top 40 Albums - 18 February 1996, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 23 novembre 2019.
  11. ^ (NL) Goud/Platina, su Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  12. ^ (EN) Rage Against the Machine, su British Phonographic Industry. URL consultato l'8 aprile 2022.
  13. ^ (EN) Rage Against the Machine - Rage Against the Machine – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 27 maggio 2015.
  14. ^ Rage Against the Machine (certificazione), su FIMI. URL consultato il 6 marzo 2023.
  15. ^ a b c (EN) Tommaso Iannini, Nu metal, Giunti Editore, 2003, pp. 120-121., ISBN 88-09-03051-6. URL consultato il 20 giugno 2010.
  16. ^ a b c d e f (EN) Rage Against the Machine, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 22 settembre 2015.
  17. ^ Joel Mciver, Nu-Metal- the Next Generation of Rock & Punk, London, Omnibus Press, 2002, p. 136, ISBN 0-7119-9209-6.
  18. ^ Vladimir Bogdanov, Allmusic, San Francisco, Backbeat Books/All Media Guide, 2001, p. 326, ISBN 0-87930-627-0.
  19. ^ Rage Against The Machine Fights The Power, in Philadelphia Inquirer, 8 dicembre 1999.
  20. ^ Rage: Do-it-yourself rock music, in The Washington Times, 25 novembre 1993.
  21. ^ Jon Pareles, Pop and Jazz in Review, in The New York Times, The New York Times Company, 8 novembre 1993.
  22. ^ Peter Blecha, Taboo Tunes, San Francisco, Backbeat Books, 2004, p. 176, ISBN 0-87930-792-7.
  23. ^ McIver, Joel, Unleashed: The Story of Tool, London, Music Sales Group, 2009, ISBN 0-85712-040-9.
  24. ^ (EN) Rage Against the Machine: Rage Against the Machine, in NME, 6 febbraio 1993, p. 29.
  25. ^ (EN) Rage Against the Machine: Rage Against the Machine, in Q, vol. 78, marzo 1993, p. 90.
  26. ^ (EN) Consumer Guide, su robertchristgau.com, Robert Christgau, 9 marzo 1993. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  27. ^ (EN) Tony Grassi, Photo Gallery: The Top 10 Guitar Albums of 1992, su guitarworld.com, Guitar World. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
  28. ^ (EN) 500 Greatest Albums of All Time, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2012).
  29. ^ (EN) Andy Greene, 100 Greatest Metal Albums of All Time, su rollingstone.com, Rolling Stone, 21 giugno 2017. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  30. ^ (EN) Rage Against the Machine, su offiziellecharts.de, Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 27 maggio 2013.
  31. ^ (EN) Official IFPI Charts - Top-75 Albums Sales Chart (Combined) - Week: 19/2021, su ifpi.gr, IFPI Greece. URL consultato il 24 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2021).
  32. ^ (EN) Official Albums Chart Results: Rage Against the Machine, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 27 maggio 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Ruggeri, Claudio Sorge, Le guide pratiche di Rumore - Metal, Pavia, Apache Edizioni, 2000.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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