La recensione di Ragazze Interrotte - Cinevagabondo
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Ragazze Interrotte: quel grido disperato per essere amate

Se c’è un film che ci ha permesso di conoscere Angelina Jolie, questo è Ragazze Interrotte. La sua sconvolgente interpretazione di Lisa, una ragazza devastata e instabile dell’ospedale psichiatrico le valse un Oscar come miglior attrice non protagonista.

Lisa e Susanna, specchio contro specchio: Susanna soffre di disturbo borderline, ma è in grado di discernere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Per Lisa è troppo tardi: le ripetute violenze hanno interrotto il suo percorso di crescita, deviando la sua autonomia di giudizio fino all’autodistruzione di se stessa e del prossimo.

Eppure, le due ragazze instaurano un legame che va oltre le diagnosi psichiatriche, perché una è il riflesso dell’altra. Bellissimo dramma al femminile sulla follia, Ragazze Interrotte ci porta nella dimensione profonda della psicologia di ragazze non più in sintonia con loro stesse, fragili e insicure come farfalle in un bozzolo.

Se Qualcuno voló sul nido del cuculo è un manifesto di ribellione sul diritto di essere vivi, seppur folli, Ragazze Interrotte è il grido per il diritto di amare ed essere amate, oltre la perdita della ragione.