Nato a Bucarest nel 1958 da una famiglia ebraica, Radu Mihăileanu è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Rumeno. A poco più di vent’anni si trasferisce in Francia, scappando così dalla dittatura rumena di Ceausescu e iscrivendosi all’Istituto Cinematografico IDHEC.

Dopo aver firmato il suo primo cortometraggio Les quatre saisons (1980), viene notato dal regista italiano Marco Ferreri che lo assume come suo assistente. Il successo internazionale arriva nel 1998, con il suo secondo lungometraggio Train de vie (David di Donatello) per il miglior film straniero).

Il suo stile predilige commedie acute e divertenti, a tratti punteggiate da sketch di ironia yiddish. Elementi portanti dei suoi film sono il realismo storico e la positività interculturale. Ciò che più lo contraddistingue è la capacità di trattare temi scottanti come il comunismo o l’antisemitismo con tono satirico e tragicomico: una delicatezza e un’emotività brillante che fanno sorridere, ma che allo stesso modo stimolano a riflettere.

Tra gli altri film a cui ha lavorato si possono annoverare: il film tv Ricchezza nazionale (2002); Vai e vivrai (2005), vincitore di un César per la migliore sceneggiatura e per il miglior film; Il concerto (2009). La sorgente dell’amore (2012).

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Alcuni film di Radu Mihaileanu, da sinistra: Vai e vivrai (2005), La sorgente dell’amore (2012), Il concerto (2009).

PUNTO DI VISTA WAKAPEDIA

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Lo sguardo di Radu mi ricorda quello di Daria, ogni tanto…

Mi ritengo molto fortunata perché, grazie alla mia partecipazione di ben 3 secondi nel film “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, ho avuto la possibilità di conoscere il regista e produttore cinematografico rumeno Radu Mihaileanu. In realtà, la prima volta che ho conosciuto Radu è stato tramite la televisione: stavo leggendo un manga, quando la mia lettura è stata distratta dal Concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky (che è uno dei miei pezzi preferiti in assoluto) che veniva eseguito durante il trailer del film “The Concert”, un suo film del 2009. Incuriosita da quello spezzone, sono subito andata a vedere il film completo.  Dopo qualche anno da allora, ho finalmente avuto l’occasione di incontrare il regista Radu Mihaileanu. Per me Radu e’ uno dei pochi personaggi a Parigi che mi fa sempre piacere vedere: rispetto ai parigini, lui parla veramente lento e riesco a capire tutto quello che dice (cosa rarissima!!), inoltre ogni volta che mi parla di qualcosa, prima mi domanda sempre se la conosco o ne ho sentito parlare e questo mi fa sentire a mio agio, perchè non devo fingere di sapere tutto e posso mostrare la mia ignoranza senza problemi (hurrà!). Radu poi mi spiega ogni cosa delicatamente e con pazienza (vi assicuro che avere  pazienza con me è veramente una cosa difficile), e mi piace quello sguardo un po’ assorto che ogni tanto ha e che mi ricorda molto quello di Daria del cartone animato americano!!

Il bello dI Radu? Con lui si puo’ parlare di ogni cosa…

Sara Waka: Ciao Mihal…Miheilan…Milhae…Miha-san! ma come si dice?????

Radu: Mihaileanu, in rumeno!

Sara Waka: Ecco, quello che volevo dire! Tu sei un regista, giusto?

Radu: Sì, ma non solo. Sono anche sceneggiatore e produttore cinematografico. Ma anche poeta, filosofo e volendo anche psichiatra, ma solo per italo-giapponesi! (ride)

Sara Waka: Quello che mi è piaciuto della tua storia è come hai iniziato quando eri giovane. Tutto è partito proprio qui da Parigi.

Radu: Sì, mi sono trasferito a Parigi a 22 anni. Ero giovane, lontano dalla mia famiglia e senza soldi. La mia famiglia non poteva aiutarmi perché ai tempi in Romania c’era la dittatura e non potevano inviarmi dollari o franchi…Fortunatamente avevo ottenuto una piccola borsa di studio dallo Stato francese. Erano meno di 1000 franchi, l’equivalente oggigiorno di 200 euro circa. La metà se ne andava in spiccioli che spendevo per telefonare in Romania ai miei genitori e alla mia fidanzata dell’epoca e il resto tra mangiare, un piccolo affitto…quindi era abbastanza difficile. Ero felice, però. A Parigi ero libero e potevo fare finalmente ciò che volevo. I primi due anni sono stati davvero duri, lo ammetto, ma comunque ho sempre mantenuto la speranza e la gioia di continuare sulla mia strada. Il peggio era che mi sentivo spesso solo e depresso – come una mia cara conoscente di Milano! (ridendo) – perchè notavo che i francesi erano molto differenti da me nella mentalità, nei rapporti d’amicizia.

Per alleviare il senso di solitudine allora, ho iniziato a fare lunghe passeggiate serali. E così ho imparato a conoscere le strade di Parigi e mi meravigliavo di continuo della bellezza di questa città di notte.

Ed è stata la stessa cosa per la lingua: all’inizio non parlavo affatto bene francese; ho dovuto fare un grande sforzo, ascoltare molto la radio, copiare molti testi francesi, leggere tanto…

Quello che ricordo molto bene è che molti mi guardavano come se fossi un giovane ribelle e selvaggio, ma tanti altri invidiavano profondamente la mia libertà e la mia follia. Ero diverso e quasi mi consideravano uno strano spettacolo. Fu allora che capii che la mia forza era la diversità. Ancora oggi, nel mondo del cinema, la mia forza è l’essere completamente diverso da tutto ciò che mi circonda, perché loro si assomigliano tutti. Io non sono né rumeno – non abito in Romania da troppo tempo – né 100% francese. Non sono né l’uno né l’altro; sono particolare e ne sono contento. E’ questa la mia caratteristica vincente.

COVER

Una delle cover artistiche per iPhones firmato “Les Clichés d’Alphones

[A questo punto suona il cellulare di Radu e l’intervista viene interrotta per qualche minuto. In questo breve break mi accorgo della particolarità della cover del suo telefono e, una volta chiusa la sua conversazione, non posso fare a meno di curiosare impertinente e chiedergli dove l’abbia comprata. Allora scopro che è una creazione di suo figlio che ha aperto una società di cover artistiche per  iPhones chiamata Les Clichés d’Alphonse. Anche se in ambiti diversi, la creatività si tramanda di padre in figlio, a quanto pare! ]

Sara Waka: Mi racconti quell’episodio che mi avevi raccontato tempo fa? quello…si! quello delle scarpe!

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Il debutto di Radu al “Festival Nouveau Cinéma du Monde” di Montreal nel 1993

Radu: Ai tempi di quest’episodio, avevo appena realizzato il mio primo film, intitolato “Trahir”. Ecco, quel film fu selezionato a un importante festival, il “Festival Nouveau Cinéma du Monde” di Montreal. Allora era uno dei quattro più importanti festival cinematografici del mondo: c’era Cannes, Berlino, San Sebastian e Montreal. Mi ricordo ancora il mio primo giorno in Canada, quando nell’ascensore dell’albergo mi trovai spalla a spalla con uno dei più grandi registi dell’epoca, il tedesco Volker Schlöndorff che aveva vinto la Palma d’Oro a Cannes con il film Il tamburo di latta (Die Blechtrommel, 1979) e per cui avevo precedentemente lavorato come stagista al montaggio del film Un amour de Swann (1983). Ero lì, col cuore in gola ed era strano stare nell’ascensore col mio maestro poiché entrambi “gareggiavamo” allo stesso concorso. A Montreal era pieno di grandi nomi, ma alla fine vinsi io tutti i premi: miglior film, migliore attore…vinsi tutto! E fu là che venni scoperto. Posso dire che prima di andare a quel festival ero povero e sconosciuto, il giorno dopo la proclamazione invece ero richiestissimo! Ricordo che per tutta la settimana avevo adocchiato un paio di scarpe che mi piacevano: costavano 300 franchi, 60 euro di adesso, e per me erano care ai tempi. Non avevo soldi in tasca perché il festival non dava premi monetari, ma ero fiducioso che con i prossimi contratti che di sicuro sarebbero arrivati avrei avuto anche liquidità e quindi, in breve, comprai quelle scarpe. Il mio primo sfizio tolto!

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Radu al Festival di Cannes 2011 col suo film “La Source des Femmes”

Sara Waka: Che storia da favola… A proposito di Cannes, mi ricordo che anche uno dei tuoi film è stato selezionato in concorso, giusto?

Radu: Train de Vie è stato al festival del Cinema di Venezia, mentre a Cannes sono andato con La Source des Femmes.Vai e vivrai è stato al Festival di Berlino, mentre The Concert non l’abbiamo portato a nessun festival, soltanto fuori concorso a Roma.

Sara Waka: Parliamo un po’ di The Concert…è un film che in Giappone ha avuto un enorme successo!

INGLORIOUS

Melanie Laurent, protagonista in Thge Concert, già nel Film “Bastardi senza Gloria” di Tarantino.

Radu: Sì, davvero: più di un milione di spettatori, il CD delle musiche è stato stra-venduto, Melanie Laurent – anche se era già una star con Inglorious Bastards di Tarantino – è stata ampiamente acclamata per la sua performance…e credo che questo grande successo in Giappone sia dovuto al fatto che i Giapponesi adorano la musica classica e apprezzano molto le storie un po’ bizzarre e il mio film combinava queste due cose. E poi con The Concert, moltissime persone hanno riscoperto la bellezza della musica classica, in particolare di Tchaikovsky.

Sara Waka: Ecco, a questo proposito, ho una confessione da farti da parecchio tempo. La prima volta che ho visto il trailer di The Concert è stato proprio l’aver ascoltato il Concerto per violino e orchesta di Tchaikovsky – uno dei miei brani preferiti in assoluto –  che mi ha spinta a vedere il film.

Radu: Beh, è uno splendido brano indubbiamente e ne abbiamo inserito alcuni spezzoni del primo e terzo movimento.

Sara Waka: Ottima scelta, davvero! Radu, grazie mille per questi tuoi bellissimi racconti e per la tua pazienza nell’ascoltare le mie lagne su quanto sia dura vivere da sola a Parigi; sei stato un ottimo psicologo! Sicuramente verro anche per la prossima seduta gratuita! Ora, ho un’ultima domanda che faccio sempre e la voglio porre anche a te: mi dai un bacio?

Radu: Certamente! Un bacio sulla guancia al gusto di gelato al cioccolato (Pupo avrebbe molto apprezzato la cosa! ndr)

WAKA ET RADU

Io e Radu Mihăileanu (e la cover del suo iPhone!) in un ristorante cinese di parigi.

Description & Interview: Sara Waka

Edited by: Federica Forte