Che cos'è il Post Impressionismo nell'arte? Perché è così importante per la storia della pittura e, in generale, per la cultura? Quella in questione potrebbe essere definita una corrente artistica che prende le mosse dallo stesso Impressionismo. Gli artisti che vi aderiscono, però, sviluppano linguaggi che hanno caratteristiche più personali, ricerche alternative rispetto a quelle sulla scomposizione della luce e dei colori di matrice puramente impressionista. Si tratta delle stesse esperienze che portano, in seguito, alla nascita di due nuovi e fondamentali movimenti: il Cubismo e l'Espressionismo sintetico.

Cosa s'intende per Post-Impressionismo in arte?

Per introdurre l'argomento occorre rispondere a una questione fondamentale: cosa si intende per Post-Impressionismo in arte? Il termine Post-Impressionismo, o Postimpressionismo, viene introdotto dall'artista e critico britannico Roger Fry nei primi anni del Novecento. Per l'esattezza, questo termine si trova per la prima volta in un saggio datato 1906 e finisce per diventare anche il titolo della mostra d'esordio dei pittori che definiranno, nel tempo, l'identità dell'arte del Post-Impressionismo. Un riconoscimento come collettivo artistico che arriva, però, postumo, ossia quando i maggiori rappresentanti del Post-Impressionismo stesso sono già scomparsi.

Va specificato che Impressionismo e Post-impressionismo in arte hanno una matrice comune: il nuovo linguaggio artistico, infatti, si sviluppa perché alcuni tra gli aderenti alla corrente impressionista, a un certo punto del loro percorso, imboccano strade differenti, verso ricerche personali indipendenti.

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Quando e dove nasce il Post-Impressionismo?

Il movimento impressionista finisce per lasciare il posto a diverse teorie pratiche e artistiche, oltre che culturali, ciò soprattutto dopo l'ultima mostra ufficiale impressionista del 1886. Secondo questo scenario, quando e dove nasce il Post-Impressionismo? La corrente definisce la nascita con le esperienze che si moltiplicano in Francia tra il 1880 circa e i primi del Novecento, per poi influenzare l'Europa intera. Di fatto, però, si può dire che l'atto costitutivo del Post-Impressionismo avviene a Londra. Nel 1910 alle Grafton Galleries è allestita la mostra collettiva intitolata Manet and the Post-Impressionist: ciò rivela, quindi, come uno dei padri della nuova corrente sia proprio Edouard Manet. Artista più che mai di transizione, è anche il portatore delle tendenze pre-impressioniste.

All'atto pratico, però, chi fonda il Post-Impressionismo? Non c'è, in verità, un gruppo strutturato dietro la nuova tendenza, né un manifesto programmatico. Alcuni pittori, semplicemente, dopo aver condiviso la visione impressionista sulla scomposizione della luce e dei colori evolvono il loro stile in modo personale, autonomo e soggettivo.

A tal proposito, una netta differenza tra impressionisti e post-impressionisti sta nel fatto che i primi sono soliti condividere le proprie esperienze artistiche, ritrovandosi a dipingere insieme en plein air. Al contrario dei pittori appartenenti al nuovo ciclo che, sebbene partecipino insieme a mostre ed eventi, lavorano ognuno per conto proprio in atelier oppure viaggiando in luoghi remoti ed esotici. Tra i nomi di spicco del Post-Impressionismo, a ogni modo, bisogna citare Paul Cézanne, Georges Seurat, Paul Gauguin e Vincent van Gogh.

Quali sono le tendenze artistiche post-impressioniste?

Nel cercare di definire qual è lo stile dell'arte post-impressionista, l'obiettivo è dare risposta a una questione essenziale: quali sono le tendenze post-impressioniste? Nella pittura gli artisti si distaccano dalla rappresentazione realista del mondo e della natura. Ognuno sperimenta un proprio linguaggio, spesso simbolico. Tutto ciò pur riconoscendo la forte influenza ricevuta venendo in contatto con l'Impressionismo, dal quale molti autori ereditano l'uso dei colori accostati per definire le forme, insieme alla tecnica della pennellata breve e rapida.

In ogni caso, il Post-Impressionismo nell'arte ha caratteristiche comuni a tutti quei movimenti artistici che rifuggono i dogmi accademici. In definitiva, le tendenze post-impressioniste si possono dividere in due filoni. C'è chi aderisce a una ricerca formale geometrica, che tende a una sintesi pittorica di dimensioni quali lo spazio e il tempo e ciò condurrà alla nascita del Cubismo. Al polo opposto, invece, ci sono artisti che utilizzano un linguaggio espressivo meno strutturato, essi saranno i pionieri dell'Espressionismo astratto.

Gli artisti e le opere post-impressioniste

Un breve accenno a quelli che sono gli artisti e le opere post-impressioniste è d'obbligo. Come premessa, è da contestualizzare il clima culturale in cui gli autori formano la loro visione post-impressionista. Gli intellettuali abbandonano il Romanticismo ottocentesco in cui è centrale l'interesse verso l'autenticità della natura e le culture primitive che abitano terre remote, ancora non corrotte dal progresso. Al centro della sensibilità post-impressionista invece vi è il senso per la spiritualità e l'inesorabilità delle forze cosmiche.

Arte post-impressionismo: Cézanne e la sintesi geometrica

Tra gli artisti post-impressionisti, Cézanne e la sintesi geometrica che caratterizza la sua opera rappresentano un passo verso il Cubismo. Ciò è evidente mettendo a confronto il ritratto di Ambroise Vollard realizzato dallo stesso Cézanne e da Picasso. Le forme dipinte dall'artista sono plastiche e imponenti, mentre interpretano la natura e i soggetti senza crearne una copia esatta. La sua base preferita per lavorare alle opere è Aix-en-Provence.

Arte post-impressionismo: Georges Seurat e la ricerca ottica

La tecnica impressionista ha una base scientifica, un esempio tra gli artisti post-impressionisti è Georges Seurat e la ricerca ottica minuziosa che compie sul colore e la percezione della vista. Egli affianca piccoli puntini colorati e complementari che, visti da una certa distanza, si fondono creando l'immagine completa. Questa tecnica è chiamata Pointillisme e genera anche le correnti del Divisionismo e del Neoimpressionismo, oltre a rimandare ai retini per la stampa. Per quanto concerne la località, Seurat predilige le spiagge della Normandia, località amata anche da Manet.

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Arte post-impressionismo: Paul Gauguin e l'esotismo

Sempre tra gli artisti post-impressionisti, Paul Gauguin e l'esotismo della sua produzione sono l'avamposto più lontano dal mondo artistico urbano parigino. Famoso per la passione verso Tahiti, qui il pittore vive e lavora a lungo. Rispetto a quello di altri post-impressionisti, l'approccio di Gauguin è istintivo e meno razionale. Si appassiona all'iconografia delle tribù locali e all'arte giapponese, da cui fa propri i contorni netti tipici delle sue figure, riempite da vaste campiture di colore. Opere come "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" sono ricche di significati allegorici, dove forme e tonalità cromatiche cercano di trasmettere soprattutto emozioni.

Arte post-impressionismo: Vincent van Gogh e i suoi paesaggi dell'anima

Infine, tra gli artisti post-impressionisti, Vincent van Gogh e i suoi paesaggi dell'anima chiudono il cerchio della sperimentazione più emotiva. Attratto dalla vita e dai colori del sud della Francia, van Gogh dipinge utilizzando pennellate brevi, come gli impressionisti, ma anche cariche di tensione. Nell'opera "La camera di Vincent ad Arles" le sfumature diventano irreali, come trasfigurate dalla follia che inizia a farsi largo nella mente dell'artista.