BONAPARTE, Pietro Napoleone, principe in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

BONAPARTE, Pietro Napoleone, principe

Enciclopedia Italiana (1930)

BONAPARTE, Pietro Napoleone, principe


Figlio di secondo letto di Luciano B., principe di Canino e fratello dell'imperatore, nacque a Roma il 12 settembre 1815, morì a Versailles il 7 aprile 1881. L' indole insofferente di disciplina lo portò a condurre vita avventurosissima, e gli procurò una non sempre ambita celebrità. A quindici anni scappò di casa per prendere parte all'insurrezione delle Romagne del 1831, nella quale erano implicati altri Bonaparte. Mandato in America presso lo zio Giuseppe, ex re di Spagna, l'ambiente non valse che a trascinarlo ad altre imprese avventurose, nelle guerriglie in Colombia. Ritornato in Italia, diede altro filo da torcere al governo pontificio, che lo fece custodire a vista nel feudo di Canino; ma egli uccise il capo degli sbirri pontifici, e subì pertanto una lunga prigionia in Castel S. Angelo (1836). Rimesso in libertà, trascina la sua irrequieta esistenza in America, in Inghilterra, in Albania, a Corfù, dove compie atti di violenza, che inducono il governo inglese a farlo sloggiare. La rivoluzione del 1848 lo trova a Londra; di lì viene in Francia, strappa un seggio come rappresentante della Corsica ed è dei più fanatici deputati di sinistra. L'anno seguente combatte in Algeria; ma indebitamente lascia il suo reparto, e torna in Francia; è destituito. Ne segue una campagna di stampa pro e specialmente contro di lui, e un duello. Rientrato all'assemblea, fa il repubblicano, disapprova il colpo di stato del 2 dicembre; ma poi accetta il fatto compiuto, e l'imperatore cugino gli riconosce il titolo di principe e gli dà una pensione, che non basta alle continue esigenze di lui. Nei diciotto anni successivi, si tiene abbastanza calmo; è cacciatore appassionato; nel 1867 contrae il matrimonio, disapprovato da Napoleone III, con Eleonora Rufflin, figlia d'un operaio parigino. Ma alla vigilia della caduta dell'Impero, nel febbraio 1870, fa di nuovo parlare clamorosamente di sé: uccide uno dei padrini (Vittorio Noir), che a nome di un giornalista erano venuti a sfidarlo a duello. Sotto l'eccitazione dell'opinione pubblica, è arrestato, processato, ma assolto. Caduto il secondo Impero, vive a Bruxelles, a Londra, a Versailles, dove muore oscuramente.

Bibl.: J. de La Rocca, Pierre-Napoléon Bonaparte, sa vie et ses œuvres, Ajaccio 1867; id., Vie du prince P. B. (1815-70) accompagnée du récit complet et inédit des faits qui ont précédé et suivi l'événement d'Auteuil, Parigi 1870.

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