Nava Mau, qualcosa in più di una transgender - Piccole Magazine

Nava Mau, qualcosa in più di una transgender

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Forse qualcuno l’ha notata nella recentissima serie di grande successo “Baby Reindeer” su Netflix, una serie dedicata allo “stalking”. Nava Mau, avvenente, sensualissima attrice transessuale, recita nel ruolo di Teri, una meravigliosa ragazza trans, psicologa, che subisce le angherie di una stalker che perseguita il suo ragazzo.  “Baby Reindeer” al primo posto delle serie più viste in assoluto di Netflix. Il personaggio di Teri è ispirato una figura reale nella vita dell’autore della serie, Richard Gadd (tutta la serie si rifà a fatti realmente accaduti): “Teri è la voce della ragione nella mia vita” ha detto Richard.

Ma Nava Mau non è solo un’attrice: è anche produttrice, regista, e soprattutto un’assistente legale che si occupa di persone LGBTIQ+ sopravvissute alla violenza.

Nava è nata nel 1992 a Città del Messico e ha cominciato a recitare da bambina a teatro nel musical “Cats”. Crescendo non si è dedicata solo alla recitazione. Si è laureata in Linguistica e Scienze Cognitive in California, al Pomona College. Ha poi iniziato a occuparsi di vittime di abusi, discriminazioni e violenze come assistente legale e come counselor per persone LGBTIQ+ nella zona di San Francisco.

“Sono stata fortunata ad avere l’opportunità di lavorare prevalentemente in contesti legati alla comunità e alla giustizia sociale. Nelle sessioni di consulenza, ho incontrato persone che lottavano per soffocare quel sussurro interiore che afferma: ‘Meriti di vivere’. Ho compreso che la violenza è radicata in molte delle nostre istituzioni e strutture sociali, ed è essenziale affrontarne le radici profonde. La violenza mira a negare alle persone il diritto di vivere pienamente, ma noi tutti meritiamo di vivere pienamente. Nel mio lavoro nel cinema e nella recitazione, mi impegno a raccontare le storie di coloro che sfidano le avversità per vivere autenticamente, guidati dall’autenticità e dall’autodeterminazione” ha dichiarato in una recente intervista. “Nel portare in scena i personaggi che interpreto, cerco di infondere dignità e verità nelle mie interpretazione. Durante il mio tempo nella Baia, ho avuto l’occasione di incontrare un gruppo di donne trans* latine immigrate, la cui tenacia e coraggio nel confrontarsi con un mondo spesso ostile mi hanno profondamente ispirato. La loro forza d’animo, la loro espressione incondizionata e il loro spirito collettivo hanno lasciato un’impronta indelebile in me. Attraverso i miei personaggi spero che il pubblico possa vedere il trionfo del vivere con coraggio la propria verità”

Nel 2019 ha iniziato il suo percorso cinematografico con il cortometraggio “Waking Hour” che ha scritto, diretto, prodotto e interpretato e che ha ottenuto una calorosa accoglienza nei festival cinematografici internazionali, vincendo premi come il NewFest Audience Award.

Come produttrice ha lavorato al documentario Netflix “Disclosure” che esamina la rappresentazione delle persone trans* nei media. Questo progetto le ha permesso di contribuire attivamente al dibattito sulla rappresentazione queer nel cinema. Come regista ha realizzato cortometraggio intitolato “Work” che racconta la storia di una donna latina queer che attraversa una rottura sentimentale.

È grande la sua capacità di trattare tematiche ancora troppo spesso invisibili legate alla comunità trans*, e con un occhio sensibile e personale, ha attirato su di sé l’attenzione di critica e pubblico. Ha anche recitato in “Generation” serie HBO in cui interpreta Ana donna assai importante come figura di riferimento per una giovane in divenire. La serie “Baby Reindeer” è stata per Nava una grande responsabilità: era fondamentale per lei rappresentare la realtà delle donne trans* con autenticità: “Teri ha sempre avuto la sensazione di avere diritto ai suoi sentimenti, ai suoi bisogni. Non rifugge dal proprio potere e per le donne trans*, e soprattutto per le donne trans* latine, è raro vedere sullo schermo un personaggio che ha diritto al proprio potere”.

“Spero che la mia interpretazione” ha dichiarato “possa aprire gli occhi a coloro che possono essere ignoranti o prevenuti nei confronti delle persone trans*, specialmente quando si tratta di relazioni intime con persone cisgender. Siamo umani prima di tutto. Desideriamo amore, abbiamo amicizie, carriere, sogni e personalità complesse. Non siamo riducibili a uno stereotipo o a una battuta”.

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