Umanamente si è scoperto poi che avrebbe potuto fare di più, ma come attore Peter O'Toole è sempre stato ineccepibile. Partito con un’infinita gavetta nel teatro shakespeariano, ha alternato poi cinema e TV calandosi in personaggi sempre diversi che sono passati alla storia. Uno su tutti, quello del suo primo ruolo da protagonista: Thomas Edward Lawrence in Lawrence d’Arabia.

La diagnosi di un tumore l’ha indebolito anzitempo, ma l’artista non ha mai voluto fare un passo indietro, arrivando addirittura a voler rifiutare l’Oscar alla carriera del 2003 perché consapevole di poter dare ancora tanto.

Da quell’anno non ha dato poi tantissimo, ma prima decisamente . E le prossime righe lo dimostrano.

La vita di Peter O'Toole

Peter O'Toole nasce a Leeds il 2 agosto del 1932 e passa un’infanzia serena nel Regno Unito senza particolari eventi a segnare lo scorrere del tempo. Nel 1949 debutta come attore di teatro prima di ottenere la borsa di studio che gli permette di frequentare la Royal Academy of Dramatic Art di Londra.

Durante gli anni passati nella prestigiosa scuola ha un ruolo attivo nelle manifestazioni contro la guerra in Corea. Allo stesso modo, a inizio anni Sessanta protesta contro la guerra in Vietnam, dopo essersi sposato con Siân Phillips, attrice gallese con la quale reciterà in alcuni film successivi. Dalla coppia nascono due figlie (Kate e Patricia) e, nonostante l’apparente idillio, la moglie scriverà poi nelle sue autobiografia di aver subito forti pressioni mentali dall’attore a causa della sua innata gelosia, enfatizzata ancor di più dalla dipendenza da alcool che lo accompagna per tutta la vita adulta.

Nel 1970 i medici diagnosticano a Peter O'Toole un tumore allo stomaco e ricorrono alla chirurgia per asportare gran parte dell’organo ormai malato. Nonostante il diabete generato dagli interventi, l’attore si spegnerà solo a 81 anni, nel 2013: le sue ceneri sono conservate nella residenza di Michael Daniel Higgins, Presidente della Repubblica d’Irlanda dal 2011 e suo amico di lunga data.

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NBC//Getty Images

Film e riconoscimenti dell’attore Peter O'Toole

In carriera, Peter O'Toole ha ricevuto numerosi riconoscimenti e detiene il record di numero di candidature alla statuetta degli Academy Awards per la categoria miglior attore protagonista: pur non vincendone neanche una, le nomination sono state ben otto di cui l’ultima per Venus nel 2007. Nel 2003, inoltre, Meryl Streep gli ha consegnato l’Oscar alla carriera nonostante la sua iniziale contrarietà. I Golden Globe complessivi, invece, sono stati tre.

Tuttavia, l’esordio attoriale di O’Toole è datato ben prima di tutti questi premi e si colloca non davanti a una telecamera, ma con un pubblico seduto in platea: nel 1955, infatti, l’attore entra nella Old Vic di Bristol, una compagnia per la quale recita le tragedie di Shakespeare. Al cinema arriva solo cinque anni dopo, quando Robert Stevenson lo chiama per Il ragazzo rapito in cui interpreta il ruolo secondario di Robin MacGregor. Nello stesso anno è anche in Orme bianche di Nicholas Ray e in Furto alla banca d’Inghilterra sotto le direttive di John Guillermin.

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1962: l’anno della svolta

L’ingresso di Peter O'Toole tra le star del cinema arriva nel 1962 quando David Lean lo scrittura per il colossal Lawrence d’Arabia nel ruolo del protagonista Thomas Edward Lawrence, capo della rivolta araba nel corso del primo conflitto mondiale. Questa, infatti, è l’interpretazione che gli permette di inserire per la prima volta il suo nome tra i candidati agli Oscar, dando il via a una carriera tra le più brillanti di tutti i tempi.

Registi e sceneggiatori iniziano a fargli una corte serrata e il volto di O’Toole compare nelle principali pellicole di quegli anni: nel 1964 è in Becket e il suo re insieme a Richard Burton; l’anno dopo Richard Brooks lo vuole per Lord Jim e Clive Donner lo dirige in Ciao Pussycat; nel 1966 recita per la prima volta insieme a Audrey Hepburn in Come rubare un milione di dollari e vivere felici. Prima dello scoccare degli anni Settanta, infine, Peter O'Toole appare anche in La Bibbia, Il leone d’inverno e Goodbye Mr. Chips, accrescendo ulteriormente la sua fama internazionale.

I lavori dopo la scoperta della malattia

Come detto, il 1970 è un altro anno spartiacque nella carriera di Peter O'Toole, purtroppo non positivo come il primo. In quella data l’attore scopre di avere un cancro e il suo lavoro - per forza di cose - subisce un rallentamento. Questo, però, non lo porta a interpretazioni meno intense: nello stesso anno della scoperta, infatti, è sul set de Lo strano triangolo di J. Lee Thompson nella parte di Charles Ferguson; due anni più tardi partecipa a La classe dirigente di Peter Medak e a L’uomo della Mancha di Arthur Hiller; gli anni Settanta, poi, si concludono con il film storico e pornografico di Tinto Brass Caligola.

A partire dalla decade successiva, la frequenza di pellicole recitate cala sensibilmente: nel 1984 è in Supergirl - La ragazza d’acciaio; nel 1987 recita per Bernardo Bertolucci in L’ultimo imperatore; nel 1998 Joe Chappelle lo dirige in Phantoms; nel 2006 è in Venus di Roger Michell.

L’ultimo impegno al cinema è datato 2008, dopo aver prestato la sua voce al film della Pixar Ratatouille. Nel 2012 annuncia il suo ritiro definitivo.