E' morta Patrizia Cavalli, poetessa dalla penna limpida e drammatica
Poesia

E' morta Patrizia Cavalli, poetessa dalla penna limpida e drammatica

Considerata una delle più grandi poetesse italiane del secondo Novecento, Cavalli era nata a Todi 75 anni fa. Dagli anni '70 scelse Roma dove conobbe Elsa Morante e si affermò come poetessa di quella generazione turbolenta

E' morta Patrizia Cavalli, poetessa dalla penna limpida e drammatica
@contrasto
Patrizia Cavalli

E' morta in un ospedale romano la scrittrice e poetessa Patrizia Cavalli, considerata una delle più grandi poetesse italiane del secondo Novecento. Aveva 75 anni ed era malata da tempo. Ne da notizia la casa editrice Einaudi.

Autrice dalla penna limpida e diretta, a tratti intensamente drammatica, le sue poesie sono state tradotte in varie lingue, tra cui il francese, l'inglese, lo spagnolo e il tedesco. Cavalli era nata a Todi (Perugia) il 17 aprile 1947, dagli anni '70 scelse Roma per vivere e scrivere, nella Capitale si affermò come poetessa di quella generazione turbolenta, ma nota ed amata anche dal grande pubblico negli anni a venire. Durante gli studi di filosofia Patrizia Cavalli conosce Elsa Morante che scopre in lei la vocazione per la poesia. Proprio alla scrittrice è dedicato il primo volume di versi, "Le mie poesie non cambieranno il mondo" (Einaudi, 1974), cui segue "Il cielo" (Einaudi, 1981). Il suo timbro poetico appare subito personalissimo, insieme classico e quotidiano: la grazia arguta della lingua e la malinconia del tempo che trascorre consentono alla tematica amorosa di innescare fulminanti interrogativi sul proprio sé. 

Nel 1992 Cavalli unisce nel volume "Poesie (1974-1992)" le prime due opere e una terza intitolata "L'io singolare proprio mio". Alla vena epigrammatica comincia ad affiancarsi "un'attitudine intellettuale prosastica, o meglio un gusto del recitativo, ironicamente argomentante in tutta serietà", come ha scritto il critico Alfonso Berardinelli, ciò che si evidenzia ancor più nel volume "Sempre aperto teatro" (Einaudi, 1999), che si aggiudica il Premio Viareggio, e nel poemetto "La guardiana" (Nottetempo, 2005), poi confluito nella raccolta "Pigre divinità e pigra sorte" (Einaudi, 2006). Dopo "Flighty matters" (Edizioni Quodlibet, 2012), è uscita la raccolta "Datura" (Einaudi, 2013). 

Patrizia Cavalli @ansa
Patrizia Cavalli

Io scientificamente mi domando
come è stato creato il mio cervello,
cosa ci faccio io con questo sbaglio.
Fingo di avere anima e pensieri
per circolare meglio in mezzo agli altri,
qualche volta mi sembra anche di amare
facce e parole di persone, rare;
esser toccata vorrei poter toccare,
ma scopro sempre che ogni mia emozione
dipende da un vicino temporale.

 

Poesie, Patrizia Cavalli, Einaudi 1999

Patrizia Cavalli @gettyimages
Patrizia Cavalli

 Essere testimoni di se stessi
sempre in propria compagnia
mai lasciati soli in leggerezza
doversi ascoltare sempre
in ogni avvenimento fisico chimico
mentale, è questa la grande prova
l’espiazione, è questo il male.

 

Poesie, Patrizia Cavalli (1974-1992) Einaudi

Nel 2019 Cavalli ha pubblicato la raccolta di prose "Con passi giapponesi" (Einaudi), finalista al Premio Campiello 2020. Sempre del 2020 è la raccolta di versi "Vita meravigliosa" (Einaudi). Nel 2013 è uscito presso la casa editrice statunitense Farrar Straus & Giroux l'antologia "My Poems Won't Change the World: Selected Poems". Nel 2012 Cavalli ha pubblicato, con la musicista Diana Tejera, "Al cuore fa bene far le scale" (Dati Voland), cd e libro con poesie e musiche originali nate dalla collaborazione tra le due artiste. 

Patrizia cavalli era anche traduttrice. Per il teatro ha tradotto "La tempesta", "Sogno di una notte d'estate" (Einaudi, 1996), "Otello", "La dodicesima notte", poi raccolti in "Shakespeare in scena" (Nottetempo, 2016), "Salomè" di Oscar Wilde (Mondadori, 2002) e "Anfitrione" di Molière (Einaudi, 2010).