ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“Past Lives”, un grande film sentimentale che sa emozionare

Tra le novità in sala, l’ottimo lungometraggio di esordio di Celine Song, candidato al premio Oscar per il miglior film

di Andrea Chimento

3' di lettura

Nella settimana di San Valentino arriva nelle sale un film romantico che non dimenticheremo facilmente: si tratta di “Past Lives”, esordio di Celine Song, che esce nelle sale italiane dopo un lungo percorso festivaliero, cominciato col Sundance all’inizio del 2023 e proseguito con la Berlinale dello scorso anno.

Al centro c’è la storia di Nora e Hae Sung, due amici d’infanzia, molto legati tra loro, che vengono separati quando la famiglia di Nora decide di emigrare dalla Corea del Sud al Canada e finiscono col perdersi di vista. Crescendo in America, Nora riesce a coronare il suo sogno di scrivere per vivere e si trasferisce a New York. Nel frattempo Hae Sung sta svolgendo la leva militare obbligatoria in Corea.Grazie ai social network, i due torneranno a sentirsi dodici anni dopo essersi separati, ma ne passeranno altri dodici prima che riescano a rincontrarsi.

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“Past Lives” e gli altri film della settimana

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Si apre con una notevolissima soggettiva “Past Lives”, un’inquadratura che ci mette nella posizione di un qualunque cliente di un locale che sta osservando tre persone che parlano e si chiede quale sarà la relazione tra di loro.Da questa apertura, si sviluppa una pellicola dalla messinscena estremamente raffinata, sempre capace di giocare con lo sguardo dello spettatore, le nostre aspettative e le nostre speranze.Una delle grandi particolarità di questo lungometraggio è la splendida caratterizzazione del marito americano della protagonista: è un impedimento, forse, al loro ricongiungimento, ma è in realtà una figura tanto umana quanto stratificata ed è piuttosto raro trovare in una sceneggiatura tanta profondità per un personaggio di questo tipo.

Un toccante film autobiografico

L’esordio dietro la macchina da presa della drammaturga e sceneggiatrice coreana (naturalizzata canadese) possiede sicuramente dei forti rimandi autobiografici: come Nora, la protagonista del suo film, anche la regista ha dovuto lasciare la Corea con la propria famiglia all’età di dodici anni.Uno spunto narrativo che rende ancor più personale e toccante una pellicola che, incredibilmente, riesce però ad avere una portata universale e a creare empatia con numerose tipologie di spettatori.

Appassionante e carico di nostalgia per qualcosa che forse nemmeno i personaggi hanno realmente vissuto, è un film che fa ragionare sui casi della vita, sul destino e su come ogni singola casualità possa modificare intere esistenze.Dopo essere stato grande protagonista della stagione dei premi, da ricordare che “Past Lives” parteciperà anche agli Oscar con due nomination di grande peso: la candidatura a miglior film e alla miglior sceneggiatura originale.

La natura dell’amore

Sempre nel campo del cinema sentimentale, tra le novità in sala c’è anche “La natura dell’amore” di Monia Chokri.Protagonista è Sophia, una professoressa di filosofia di Montreal, proveniente da una famiglia benestante, che ha una relazione con Xavier per ben dieci anni. La loro storia però ha perso la passione di un tempo, tanto che dormono ormai in camere separate.Quando i due decidono di sistemare alcune cose in casa, la donna incontra Sylvain e la sua vita viene completamente sconvolta. Lui viene da una famiglia umile e lavora come falegname. Sophie è colpita sin da subito dall’uomo, tanto da provare un vero colpo di fulmine. È così che la donna decide di mettere da parte i propri valori per farsi travolgere dal romanticismo e dalla passione. I due, però, sono diversi in tutto: dallo status sociale alle idee politiche, fino al rapporto con amici e familiari. È vero che gli opposti si attraggono, ma tra loro può davvero durare?

Nasce da uno spunto un po’ troppo banale questa pellicola diretta da una regista e attrice canadese, che ricordiamo per aver recitato in film di Xavier Dolan come “Les amours imaginaires” e “Laurence Anyways”.Non mancano però momenti teneri e anche divertenti in questo lungometraggio che ricorda molto cinema francese (da quello di Truffaut a quello di Rohmer) e che ha comunque un’abile messinscena: la direzione di Monia Chokri è elegante, seppur manchi spesso il grande guizzo che tolga la sensazione di già visto che aleggia per buona parte della pellicola.


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