Alle origini gli (Mystic Knights Of The) Oingo Boingo erano un'orchestra di
otto strumentisti dedito a piece per il teatro d'avanguardia.
Originari di Los Angeles e capitanati dal cantante Danny Elfman, esordirono
con un omonimo EP nel 1980, sul quale figuravano due brani destinati a rimanere
classici: il rock and roll di Only A Lad e
lo ska-metal di Ain't This The Life.
L'epoca di Only A Lad (A&M, 1981) venne contrassegnata dal
dall'hardrock incalzante di Controller e
da Nasty Habits, una felice incursione nella clownerie del
music hall "zappiano".
Out On The Inside rivelo` la loro propensione per le fanfare
caraibiche, ma a definire il loro sound fu Little Girls, uno ska
esuberante avvolto in una patina di elettronica, con vocals moderniste
alla XTC e con un tocco di demenzialita`.
Nothing To Fear (A&M, 1982) vanta
Grey Matter, un altro delirante ska con
percussioni cinesi e scariche di hard-rock, l'incalzante e lussureggiante
Insects e
l'operetta rocambolesca di Reptiles And Samurai.
Quel poutpourri di stili progredi` nel grintoso synth-funk iper-arrangiato di
Good For Your Soul (A&M, 1983), con
Wake Up (1983), il il voodoobilly di No Spill Blood, e
un apice di ferocia nello ska epilettico di Who Do You Want To Be.
Elfman registro` poi So-lo (MCA, 1984), sul quale figura
Gratitude, prima di pervenire con gli Oingo Boingo alla felice sintesi
di Dead Man's Party (MCA, 1985), fra una apocalittica Weird Science
e la fanfara caraibica di Dead Man's Party, fra
lo ska cosacco di No One Lives Forever e
il motivetto Merseybeat di Stay.
Nel 1985 Elfman compone la sua prima colonna sonora, ispirata da Nino Rota.
Boi-ngo (MCA, 1986), con
la soave serenata texmex di We Close Our Eyes,
Dark At The End Of The Tunnel (MCA, 1990),
e Boingo (MCA, 1994), aperto dal
cerimoniale tribale e demoniaco di Insanity e chiuso dal
valzerone da lunapark di Helpless,
gli ultimi album del gruppo,
mettono piu` che altro in mostra le acrobatiche doti di arrangiatore di Elfman.
Il giorno di Halloween del 1995 gli Oingo Boingo danno il
concerto d'addio, che diventa l'album Farewell (A & M, 1996), una
generosa raccolta (trenta canzoni) che fa giustizia della loro statura e del
loro lascito. Sette minuti di
Insanity impostano il cerimoniale su toni tribali e demoniaci, ma subito
dopo Little Girls apre la sfilata dei successi, che continua con
Insects e On The Inside, Nasty Habits e Grey Matter.
Lo ska cosacco di No One Lives Forever,
lo ska-metal di Ain't This Life,
il valzerone da lunapark di Helpless,
il battito maniacale di Wild Sex,
la fanfara caraibica di Dead Man's Party,
il voodoobilly di No Spill Blood,
il rock and roll di Only A Lad,
l'operetta rocambolesca di Reptiles And Samurai.
Ascoltare Who Do You Want To Be a tutto volume per farsi un'idea di cosa
succedesse nelle discoteche di Los Angeles di quegli anni.
Elfman ha anche composto colonne sonore per il cinema ("Batman", "Dick Tracy",
"Edward Scissohands" e cosi` via) e per il teatro, raccolte su
Music For A Darkened Theatre (MCA, 1990).
Il gruppo fu fra i grandi protagonisti del discopunk
di Los Angeles all'inizio degli anni '80.
Propulso da scatti isterici alla Devo, il dance rock pan-etnico di Elfman e
compagni e` la versione demenziale della discoteca.
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