Nuovo Santa Clause cercasi: recensione della serie TV con Tim Allen

Nuovo Santa Clause cercasi: recensione della serie TV natalizia con Tim Allen

A distanza di sedici anni Tim Allen torna nei panni di Santa Claus con la serie Disney+ Nuovo Santa Claus cercasi. In questi nuovi episodi il protagonista decide di andare in pensione e trovare un successore in grado di riportare nel mondo la magia del Natale. Lo show punta ad affascinare grandi e piccoli, mescolando insieme elementi vintage con altri più moderni. Ma il risultato non ci ha convinti del tutto.

Lo spirito natalizio non è più quello di una volta. È questo il tema centrale della serie Disney+  Nuovo Santa Clause cercasi – in onda sulla piattaforma dal 16 novembre 2022 – che vede il ritorno di Tim Allen nei panni di Babbo Natale a distanza di sedici anni dall’ultimo capitolo della saga The Santa Clause, iniziata nel 1994. Nei 6 episodi che compongono lo show diretto da Jason Winer, Scott Calvin – alias Santa Claus – riflette sull’ipotesi del pensionamento dopo quasi 30 anni di duro lavoro. Riuscirà a trovare il successore perfetto?

Nuovo Santa Clause cercasi: di cosa parla la serie natalizia con Tim Allen

Nuovo Santa Clause cercasi: la recensione della serie natalizia con Tim Allen-Cinematographe.it

Mancano pochi giorni dalla vigilia di Natale. I bambini sono ormai materialisti e non hanno più bisogno di credere in Babbo Natale, mentre gli adulti hanno smesso di avere fiducia nella magia. Questa disillusione generale porta non pochi problemi tecnici all’abitante più importante del Polo Nord: Santa Claus/Scott (Tim Allen). Se nel mondo non si crede più nella magia, non ci sarà energia necessaria per potenziare la slitta e creare i portali che permettono di consegnare i regali in tempo. Inoltre, la lista dei bambini buoni diminuisce anno dopo anno.       
La combinazione di questi elementi porta lo stesso Santa Claus ad essere molto più cinico e nervoso, così – seguendo anche il consiglio dei suoi aiutanti elfi – comincia a credere che sia giunto il momento di andare in pensione e fare spazio a qualcuno di più giovane e solare. Dapprima Scott propone al figlio maggiore Charlie di seguire le sue orme, ma il giovane rifiuta poiché non pensa che il Polo Nord sia un luogo adatto ai suoi bambini: decisamente troppo lontano dal mondo reale. La scelta ricade allora su Simon (Kal Penn), giovane padre single impiegato nel settore dell’e-commerce, che ha avuto l’intuizione di creare dei droni per ricevere gli acquisti online, ispirandosi al modo in cui Babbo Natale consegna i regali.

Parallelamente alle faccende di successione, Mrs. Claus (Elizabeth Mitchell) è sempre più insoddisfatta del suo ruolo e di venire costantemente rappresentata come “un’anziana signora che cucina, cuce e non ha un vero nome”. Nel mentre, i figli adolescenti della coppia Claus, Cal (Austin Kane) e Sandra (Elizabeth Allen-Dick, la vera figlia di Tim Allen), sentono il bisogno di avvicinarsi al mondo reale e svolgere faccende ordinarie, come “falciare i prati nel Kansas”. 
Insomma, trovare qualcuno che prenda il posto di Scott risolverebbe i problemi di tutti i membri della famiglia, lui compreso. Riuscirà il nuovo Santa Claus a riportare nel mondo la magia del Natale?

Alla ricerca della magia del Natale in uno show che di magico ha poco

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Nuovo Santa Clause cercasi è la scommessa del regista e sceneggiatore Jason Winer (Modern Family), che raccoglie l’eredità di John Pasquin e John Lembeck, che si erano occupati di dirigere i precedenti film della saga cinematografica The Santa Clause. Nel ruolo di showrunner e produttore esecutivo troviamo invece Jack Burditt (Unbreakable Kimmy Schmidt, 30 Rock).
Winer e Burditt, pur mantenendo i toni dello show leggeri e adatti al formato famiglia, puntano a realizzare una critica tagliente della società odierna. Ad esempio, l’intuizione di Simon riguardo le consegne via drone è un chiaro riferimento al servizio Amazon Prime, che già sta sperimentando il recapito degli acquisti per via aerea.   
A fare un balzo in avanti rispetto alla saga cinematografica è anche una scrittura più profonda e credibile dei personaggi femminili; una fetta abbondante della serie sembrerebbe – almeno per il momento –voler esplorare più a fondo i sentimenti di Carol, Mrs. Claus, che ha sacrificato la sua vita e il suo nome per appoggiare la vocazione del marito. C’è pero da sottolineare che ci sono serie televisive adatte ad un pubblico giovane che da anni esplorano il potenziale di figure femminili forti in maniera molto più interessante, rispettosa e approfondita; lo stesso discorso vale per l’accennata critica sociale. Cosa aggiunge di nuovo questo show nel panorama televisivo on demand?         
Se è comunque apprezzabile la volontà di provare a stare più al passo con i tempi, a restare indietro è l’estetica della serie: gli effetti speciali, la sigla, la scenografia, il riciclo di grandi hit del passato, contrastano con l’effetto di modernità a cui invece l’opera sembrerebbe tendere.. Probabilmente il risultato di un budget limitato.       
Neanche la trama riesce a compensare degli elementi stilistici un po’ datati: il filo conduttore che guida la storia, ovvero che non ci sia abbastanza magia nel mondo, non è una posta in gioco abbastanza importante, almeno non nel tono semplicistico con cui viene propugnata. Inoltre, essendo la serie di soli 6 episodi, sembra che si perda troppo tempo su scene che potevano essere decisamente più snelle, finendo per annoiare grandi e piccoli.     
In conclusione, Nuovo Santa Clause cercasi è lo show che fa per voi se avete un animo vintage e sentite il bisogno di rimmergervi per qualche ora nei magici anni Novanta. Se invece il vostro desiderio per questo Natale è quello di regalarvi qualcosa di fresco e nuovo, probabilmente questa serie non fa al caso vostro.

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Regia - 2.3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.2