Nascosti per sempre, la recensione del thriller di Stephen Kemp

Nascosti per sempre, la recensione del thriller di Stephen Kemp

Nel settembre 2006 la quattordicenne Elizabeth Shoaf viene rapita e nascosta dal suo aguzzino in un bunker sotterraneo.

Nascosti per sempre, la recensione del thriller di Stephen Kemp
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Sud Carolina, settembre 2006. La quattordicenne Elizabeth Shoaf è una ragazza come tante altre: frequenta la scuola locale, ha una cotta per un compagno di classe e vive con la famiglia composta dai genitori e dal fratello più piccolo in una casa situata nelle campagne periferiche, circondate da una fitta boscaglia.
In Nascosti per sempre Elizabeth si reca all'istituto con lo scuolabus e un giorno, mentre fa ritorno a casa, viene fermata da Vinson Filyaw, il quale le si presenta come un agente di polizia in incognito e sostiene di doverla arrestare per possesso di marijuana. Dopo essere stata ammanettata la protagonista comprende come l'uomo abbia mentito sulla sua identità, ma è ormai troppo tardi: questi la conduce in un bunker sotterraneo, collocato al di sotto di un immenso ammasso di fogliame, e qui comincia ad abusare di lei.

Elizabeth, legata al muro da una spessa catena, può solo sperare che le autorità mettano al più presto fine al suo incubo, ma le indagini inizialmente brancolano nel buio.

Girl in the bunker

Il canale televisivo Lifetime è da sempre specializzato nella produzione e relativa trasmissione di film televisivi incentrati su casi di cronaca nera, spesso con al centro ragazze vittima di sequestro. E così, a due anni di distanza dal drammatico La ragazza nella scatola (2016), ispirato alla lunga prigionia della ventenne Colleen Stan, lo stesso regista Stephen Kemp viene ingaggiato per dirigere un altro titolo concettualmente molto simile che prende spunto da un'altra cruda storia vera, quella relativa al caso che coinvolse la più giovane Elizabeth Shoaf, in balia del suo aguzzino nel settembre del 2006.

Se la pellicola citata appena sopra aveva un suo punto di forza nella logica tensiva e nella costruzione del rapporto tra oppressa e villain, in Nascosti per sempre (complice anche la natura molto più ridotta del crimine) la suspense emotiva non possiede le stesse dinamiche introspettive e finisce ben presto per risultare monotona e priva di reali colpi di scena.

Sotto il tappeto

Il progetto tenta di variare suddetta staticità con un'alternanza di scene ambientate nel luogo di reclusione, dove prende atto il tragico "confronto" tra le due figure principali, e all'esterno, con le indagini delle forze dell'ordine e uno sguardo ai familiari della giovane scomparsa, tentando di ampliare così il substrato drammatico ma scadendo anche in questo caso in facili soluzioni retoriche prive di reali spunti.
Se l'asprezza di certi passaggi viene edulcorata da flashback/astrazioni mentali della sfortunata protagonista, unico sussulto parzialmente visionario dei novanta minuti di visione, il resto si colloca al grado zero di personalità e, pur risultando abbastanza affine a quanto realmente accaduto, non trova la corretta angoscia per appassionare completamente al cuore della vicenda, con alcuni momenti involontariamente improbabili dati anche dalla gestione di un cast ben al di fuori dell'eccellenza. A tal proposito, una curiosità per il pubblico cinefilo: nei panni di Vinson Filyaw troviamo Henry Thomas, interprete del piccolo Elliott in un grande classico come E.T. L'extraterrestre (1982) di Steven Spielberg.

Nascosti per sempre Il drammatico rapimento della quattordicenne Elizabeth Shoaf, sequestrata e abusata dal suo aguzzino in un bunker sotterraneo nel bel mezzo del bosco vicino casa, è stato uno dei casi di cronaca nera che più ha catalizzato l'opinione pubblica americana nello scorso decennio. Nascosti per sempre, produzione per il piccolo schermo a marchio Lifetime, ripercorre quel crudele lasso di tempo con una messa in scena lineare e canonica dove la tensione emerge solo in una manciata di sussulti e lo scavo emotivo non viene amplificato a dovere, rendendo i novanta minuti di visione una sorta di resoconto pensato a uso e consumo di un pubblico televisivo amante del torbido, non solo nelle case d'Oltreoceano. Il film andrà in onda lunedì 30 settembre alle 22.55 su PARAMOUNT NETWORK.

5

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