“Un animale selvaggio”, come ha dichiarato lo stesso Joël Dicker durante la presentazione del 25 marzo a Milano, segna un nuovo inizio nel suo percorso editoriale. È il libro del cambiamento e della maturazione personale, nonché dei personaggi stessi che l’autore racconta.

Un animale selvaggio è un poliziesco che si apre con la narrazione giornalistica di una rapina, dopodiché faremo continui passi in avanti e indietro negli avvenimenti che hanno colpito le vite dei protagonisti e che hanno portato al momento fatidico. Il detto non detto tipico della narrazione di Joël Dicker permane, come i flashback, i segreti e i tradimenti: il lettore si ritroverà come sempre a calarsi nei panni dell’investigatore, alla ricerca della verità, curioso di scoprire da cosa hanno avuto origine gli eventi e dove porteranno. Tuttavia, per gran parte del libro, almeno fino ai capitoli che precedono l’epilogo, non ritroviamo quella narrazione densa di descrizioni alla Goldman. Una novità assoluta è il contesto familiare, le abitudini, incompreensioni e difficoltà del quotidiano nel quale il lettore può rispecchiarsi e che Dicker non aveva mai trattato come in questo nuovo romanzo.

Un animale selvaggio. Joel Dicker

Titolo: Un animale selvaggio
Autore: Joël Dicker
Genere: poliziesco
Editore: La nave di Teseo
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Trama:

2 luglio 2022, due ladri stanno per rapinare una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che Arpad custodisce cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.

Recensione:

La cornice dentro cui tutto accade e si consuma risulta allegerita, le scene narrate sono dirette e molto scorrevoli: un po’ come se stessimo assistendo alla proiezione di un film. La lettura di Un animale selvaggio dunque scorre molto volecemente rispetto ai precedenti romanzi a cui l’autore ci aveva abituato, non per questo risulta meno coinvolgente. L’adrenalina che vivono i protagonisti è palpabile, quella dei rapinatori e quella dell’agente Greg. Il lettore riesce a sentirle entrambe, provandole e interrogandosi lui stesso. Perché gli interrogativi che si affastellano durante la lettura, a mano a mano che la narrazione va avanti, sono tanti e come al solito solo Joël Dicker conosce le risposte e ve le svelerà al momento opportuno sorprendendovi.

Anche in Un animale selvaggio, nonostante i cambiamenti evidenti, niente – e soprattutto nessuno – è come che sembra. Le risposte che vi darete non corrisponderanno mai a quello che è realmente accaduto e lo scoprirete solo alla fine.

Purtroppo come spesso accade, l’epilogo di questo libro sta già creando divisioni tra chi ne è pienamente soddisfatto e chi l’ha trovato poco appagante.  Dal canto mio, il cambiamento nel registro narrativo effettivamente mi ha spiazzata, mi sono sentita destabilizzata, questo però non è  necessariamente un fatto negativo. Il mio giudizio finale su Un animale selvaggio è senza dubbio positivo, ma come sempre vi suggerisco di non soffermarvi all’opinione di terzi  e intraprendere il viaggio personalmente.