La musica country, l'essenza profonda degli Stati Uniti

La musica country, l'essenza profonda degli Stati Uniti

Cento anni fa, grazie ai dischi registrati e alla radio, la musica country uscì improvvisamente dall’ambiente rurale in cui nacque per diventare uno dei generi musicali più caratteristici degli Stati Uniti

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La musica degli Appalachi

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La musica degli Appalachi

La musica country ha avuto origine in una vasta regione montuosa che si estende lungo i monti Appalachi, soprattutto negli stati della Virginia, del Kentucky, del Tennessee e della Georgia. La popolazione rurale di questo ex territorio di frontiera discendeva da immigrati inglesi, scozzesi e irlandesi che portarono negli Stati Uniti la propria cultura musicale, con ballate e inni di chiesa suonati alla chitarra, al mandolino o al violino (chiamato fiddle in inglese). Le canzoni venivano eseguite in famiglia o assieme ai vicini, nelle taverne o durante i balli popolari. Nell’immagine, musicisti dilettanti negli anni trenta durante un festival di violinisti a Galax, in Virginia, che si tiene ancora oggi.

Foto: Bettmann / Getty Images

Violinista leggendario

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Violinista leggendario

Uno dei violinisti più leggendari della musica country fu Fiddlin' Bill Hensley. Nella foto qui sopra lo si vede portare il suo strumento noto come "Old Calico" all'Asheville Music Festival in North Carolina.

Foto: Everett Collection / Cordon Press

Menestrelli contemporanei

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Menestrelli contemporanei

A questa tradizione europea si aggiunse quella degli schiavi africani nelle piantagioni del Sud, che nel XIX secolo svilupparono uno stile noto come "genere Minstrel", con i loro canti quotidiani poi conosciuti come blues. Questo stile avrebbe influenzato anche le origini della musica country e le avrebbe fornito uno strumento che sarebbe diventato emblematico: il banjo. L'immagine mostra un uomo americano di origini africane nel 1905 con un bastone e un banjo in mano, impegnato in questa miscela di spettacoli teatrali e musica nel più puro stile minstrel.

Foto: The Granger Collection / Cordon Press

Le prime band professionali

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Le prime band professionali

All’inizio degli anni venti le case discografiche, che fino a quel momento avevano privilegiato la musica classica, decisero di esplorare il mercato della musica popolare. Il 19 giugno 1923, ad Atlanta, fu effettuata la prima registrazione nella storia della musica country, due canzoni del virtuoso del violino Fiddlin’ John Carson, a opera del produttore newyorkese Ralph Peer, anche se la grande esplosione di questo genere musicale avvenne con i dischi che Peer stesso registrò nel suo studio di Bristol (Tennessee) con una leggendaria band country: la Carter Family. In soli tre anni i Carter, semplici agricoltori che vivevano in un’umile capanna in Virginia, vendettero 300mila dischi. Qui vediamo un’altra band country, Binkley Brothers’ Dixie Clodhoppers, che nel 1928 registrarono diverse canzoni a Nashville (Tennessee) sempre con Ralph Peer. Da sinistra a destra, Amos Binkley (banjo), suo fratello Gale (fiddle), Jack Jackson (mandolino e voce) e Tom Andrews (chitarra).

Foto: Alamy / Cordon Press

Juke-box

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Juke-box

Un nuovo modo di ascoltare la musica country era il juke-box, molto comune nei locali da ballo. Sopra queste righe, il cantante country Gene Autry nel 1940 davanti a un juke-box con le sue canzoni a Los Angeles.

Foto: CBS Photo Archive / Getty Images

Da cantante a star

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Da cantante a star

Il cantante texano Gene Autry divenne una figura influente nella musica country degli anni trenta e quaranta, la cui importanza risiedeva nelle ballate sui cowboy che iniziò a cantare e a suonare la chitarra nei bar locali. Ebbe anche una grande carriera come attore di Hollywood. Qui è ritratto in posa con la moglie Ina Mae Spivey accanto a una Cadillac nel 1948.

Foto: Rue des Archives / Cordon Press

Il ruolo della radio

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Il ruolo della radio

La radio è stata ancora più determinante dei dischi nell’esplosione della musica country. All’inizio degli anni venti vennero create delle stazioni radio in diverse città del centro e del sud degli Stati Uniti, e fin da subito i programmatori si resero conto che questo genere era particolarmente apprezzato dal pubblico e cercarono di sfruttarne il successo. Nel 1925 una stazione di Nashville creò il Grand Ole Opry, uno spettacolo che trasmetteva ogni sabato pomeriggio le esibizioni dal vivo dei migliori artisti country dell’epoca. Tra i molti gruppi che emersero in quegli anni grazie alla promozione radiofonica c’era quello ritratto qui a fianco: i Buckaroos. Il loro leader era Carson Robison (primo da sinistra). Il gruppo posa davanti a un microfono della radio CBS.

Foto: CBS Photo Archive / Getty Images

La voce del popolo

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La voce del popolo

Negli anni trenta e quaranta la musica country divenne popolare in tutto il Paese. Fu proprio in quel periodo che venne battezzata con il nome “country”, decisamente più rispettabile di quelli precedenti, come mountain music o hillbilly music (quest’ultimo significa montanaro ed è un termine dispregiativo che s’impiegava per definire la popolazione rurale degli Appalachi). Nel corso della Grande depressione degli anni trenta la musica country diede voce alle persone impoverite di tutto il Paese. Jimmie Rodgers, un operaio delle ferrovie che morì di tubercolosi nel 1933, evocava nelle sue canzoni la vita degli hobos, i vagabondi che viaggiavano in treno: «Mentre il treno sfrecciava nell’oscurità / e l’impetuosa tempesta infuriava all’esterno / Nessuno sapeva che Hobo Bill / stava facendo il suo ultimo viaggio». Si sviluppò anche il cosiddetto country honkytonk, cantato nei bar musicali nei quali si consumava una grande quantità d’alcol. Questo stile era incarnato da cantanti come i leggendari Bob McCoy ed Ernest Tubb, raffigurati nell’immagine durante un concerto a New York, presso la Carnegie Hall, nel 1947.

Foto: Heritage Images / Getty Images

Il tempio della musica country

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Il tempio della musica country

Il Ryman Auditorium di Nashville negli anni sessanta: un luogo emblematico, conosciuto come la Chiesa Madre della musica country, perché fu costruito alla fine del XIX secolo per far sì che la gente venisse ad ascoltare i sermoni del predicatore evangelista Samuel Porter Jones e la musica gospel. Tra il 1943 e il 1974 fu sede del Grand Ole Opry e divenne famoso per le leggendarie esibizioni che ospitò. È anche conosciuta da molti come la Carnegie Hall del Sud.

Foto: Everett Collection / Cordon Press

Prime star

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Prime star

Il cantante country Charlie Louvin, originario dell'Alabama, fu una delle più grandi star del Grand Ole Opry e con il fratello Ira fondò il leggendario gruppo The Louvin Brothers. Entrambi iniziarono a cantare musica gospel da adolescenti nelle chiese alla fine degli anni trenta.

Foto: MCT / Landov / Cordon Press

Country da cowboy

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Country da cowboy

Il cantante dell'Ohio Roy Rogers negli anni quaranta. Noto per la sua musica country incentrata sulle canzoni di cowboy con il gruppo Sons of the Pioneers, fu concorrente di Gene Autry, recitò in diversi film ed era conosciuto come il "Re del West".

Foto: Everett Collection / Cordon Press

Leggenda della musica country

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Leggenda della musica country

Il cantante di musica country Johnny Cash in posa prima di un'esibizione nel 1960. È considerato il più grande esponente di questo stile grazie alla quantità di materiale registrato nel corso della sua carriera e alla sua versatilità nei diversi stili. Nato in Arkansas, trascorse la maggior parte della sua vita tra Nashville e Los Angeles.

Foto: Everett Collection / Cordon Press

Icona delle canzoni i protesta

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Icona delle canzoni di protesta

Il cantante folk Pete Segger tiene un concerto in una mensa del lavoro di Washington nel 1944 davanti alla First lady Eleanor Roosevelt. Segger fu un'icona delle canzoni di protesta fin dagli anni quaranta. Era newyorkese ed esercitò una grande influenza su artisti successivi come Bob Dylan e Bruce Springsteen.

Foto: The Granger Collection / Cordon Press

Il padre del bluegrass

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Il padre del bluegrass

Bill Monroe canta alla Country Music Association Fan Fair del 1978 a Nashville, Tennessee. Monroe fu determinante nel rendere popolare un sottogenere della musica country noto come Kentucky Bluegrass. Fu il compositore della canzone Blue moon of Kentucky nel 1947, che fu poi riproposta da Elvis Presley.

Foto: USA TODAY NETWORK / Cordon Press

Re del rock... e del country

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Re del rock... e del country

Fotografia di Elvis Presley nel 1956 con la sua chitarra. Sebbene sia un emblema conosciuto soprattutto per il suo lavoro nel rock and roll, fu un fervente seguace della musica gospel e del country, entrambi generi che lo nutrirono musicalmente e lo portarono a registrare album come Elvis Country nel 1970.

Foto: Topham / Cordon Press

Il re della radio

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Il re della radio

Il conduttore radiofonico e DJ del Tennessee Dewey Phillips, conosciuto come "Daddy-O", nel 1951. Fu uno dei pionieri della musica rock and roll sulle onde radio, e in particolare la prima persona a suonare That's all right mama di Elvis Presley nel 1954. Morì per un attacco di cuore all'età di quarantadue anni nel 1968, dopo aver abusato di alcol e droghe.

Foto: The Commercial Appeal/Landov / Cordon Press

Quartetto da un milione di dollari

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Million dollar quartet

Immagine del "Million Dollar Quartet" scattata il 4 dicembre 1956 negli studi della Sun Records a Memphis. I cantanti Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Elvis Presley e Johnny Cash diedero vita a una sessione musicale improvvisata che fu registrata dalla stampa grazie alla presenza di due giornalisti e un fotografo. Con loro quattro nell'impresa, il produttore Sam Phillips pensava di poter guadagnare appunto un milione di dollari.

Foto: Topham Picturepoint / Cordon Press

Una vita come un film

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Una vita da film

L'attrice Sissy Spacek nel suo ruolo nel film Coal Miner's Daughter sulla biografia della cantante country Loretta Lynn nel 1980. L'attrice è affiancata sul palco del Grand Ole Opry da due star della scena di Nashville come il cantante honkytonk Ernest Tubb e la comica Minnie Pearl.

Foto: Universal / Cordon Press

Icona femminile

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Icona femminile

L'icona femminile della musica country Dolly Parton canta nella Rockefeller Building Plaza di New York nel maggio 2014 durante uno speciale della NBC. Parton proviene dallo stato del Tennessee e i suoi testi carichi di emozioni come Jolene o I Will Always Love You sono un punto di riferimento per gli amanti di questo stile musicale.

Foto: Landov / Cordon Press

Star dei giorni nostri

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Star dei giorni nostri

La cantante Sheryl Crow si esibisce in occasione dello speciale natalizio della Country Music Association. Nel 2013, sul palco della Bridgestone Arena di Nashville (Tennessee), cantò un classico pezzo intitolato Merry Christmas Baby, che dimostra l'impegno degli artisti più contemporanei nei confronti dei valori della musica country.

Foto: UPI / Landov / Cordon Press

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