Feist - Multitudes :: Le Recensioni di OndaRock

Feist

Multitudes

2023 (Polydor)
songwriter, folk
7.5

And in lightning I'm the thunder
Thundering in my heart
And in lightning I can see
Just as well in thе dark
The lightning asks if I know the way
In the intеrmittent bright
And if I say yes or many yeses
It cracks
Bagliori martellanti infiammano un oceano di oscurità. Squarci improvvisi graffiano una tela nera. Lampi intermittenti velano le tenebre. È con una sorprendente deflagrazione di energia che si apre il sesto disco di Leslie Feist. Un disco che, in contrasto con l'esplosione elettrica iniziale, si muoverà però su differenti coordinate. Scarne e di impianto principalmente acustico, la maggior parte delle altre composizioni non sembrano avere molti elementi in comune con "In Lighting". Eppure, le folgoranti epifanie dell'opening track svelano il nucleo ideologico da cui trae origine "Multitudes". La forma canzone è infatti per l'artista in prima istanza uno strumento di indagine conoscitiva. E il processo di scrittura diviene, come lei stessa ha dichiarato a più riprese, un mezzo per provare a riformulare quesiti insolvibili con la speranza che un'angolazione prospettica differente possa contribuire in un qualche modo a un avvicinamento anche parziale alle risposte possibili a tali quesiti. Insomma, il nuovo album di Feist è tutto fuorché assertivo. Infatti, anche quando la cantautrice è completamente travolta dalla forza della luce, riesce a scorgere solamente una moltitudine di frammenti prismatici del circostante.

In opposizione alla rombante ritmicità di "In Lighting", dimora in "Multitudes" un diffuso senso di pacifica tranquillità. A partire dalle ballate d'amore, "Love Who Are Meant To" e "Martyr Moves", fino alla toccante riflessione sulla genitorialità di "Forever Before", la voce unica di Feist è accompagnata principalmente da una chitarra dalle tiepide corde di nylon, a cui si aggiungono poi sfumature d'archi e di sintetizzatori e pochi, precisi battiti percussivi. Un'essenzialità che si deve alla particolare genesi dei brani, che per la maggior parte furono ideati, presentati e costantemente modificati durante una serie di concerti sperimentali a nome "Multitudes". Inaugurati nel 2021 ad Amburgo e poi riproposti in Canada e negli Stati Uniti, questi concerti prevedevano l'esecuzione dei nuovi brani in una modalità che cercava sia di spezzare la distanza tra performer e audience, sia di stimolare la compartecipazione del pubblico al farsi dello spettacolo. Questa prossimità a chi ascolta si ritrova ora anche nella fossilizzazione delle canzoni su nastro e dona a tutto il disco un forte grado di intimità, come se si trattasse di una conversazione privata.

Pace e intimità, dunque, caratterizzano questa conversazione che si immerge pienamente nell'immagine della ciclicità della vita e dei suoi due estremi, nascita e morte. Poste al centro dell'opera "I Took All Of My Rings Off" e "Become The Earth" esemplificano al meglio le riflessioni della cantautrice e, allo stesso tempo, sperimentano fortemente con l'utilizzo della voce umana tramite tecniche di moltiplicazione, di rifrazione e di amalgamazione con effetti tecnologici-elettronici. Se la prima di queste due canzoni inserisce la voce di Feist in una dimensione cosmico-psichedelica, la seconda osserva invece la trasmutazione della materia attraverso un filtro panico.
Periwinkle, cobalt, magnolia tree
Flee 'til you're free, and stay loving me
Some people have gone and the people who stayed
Will eventually go in a matter of days
Dust into dust as material must
Ash into ash into plexi and trash
Skilled eye, landmark in Styrofoam, time
Carried remainders on overgrown vines
Con le meditazioni esistenziali rompe però improvvisamente "Borrow Trouble". Ironia, la grandeur della migliore Florence + The Machine e un urlo liberatorio ("Trouble!") rendono questo inno uno dei pezzi più sorprendenti del disco e riconfermano il talento della musicista canadese per le melodie pop. Infatti, anche se posizionate in un contesto più maturo e sperimentale di quello delle sue prime hit degli anni Zero divenute famose presso il grande pubblico (su tutte "1234" e "Mushaboom"), le linee vocali in "Multitudes" sono sempre impeccabilmente efficaci. In questo senso l'inusuale esercizio di trasposizione dalla dimensione live a quella dello studio di registrazione non ha minimamente scalfito il nucleo emozionale delle canzoni dell'omonimo show, che divengono ora, finalmente, accessibili a tutti e a tutte in una veste sì diversa, ma pur sempre fedele agli intenti originari della loro autrice.

29/04/2023

Tracklist

  1. In Lightning
  2. Forever Before
  3. Love Who Are Meant To
  4. Hiding Out In The Open
  5. The Redwing
  6. I Took All Of My Rings Off
  7. Of Womankind
  8. Become The Earth
  9. Borrow Trouble
  10. Martyr Moves
  11. Calling All The Gods
  12. Song For Sad Friends






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