Eleanor Coppola, morta a 87 anni la regista di «Viaggio all'inferno» e moglie di Francis Ford Coppola | Corriere.it

Eleanor Coppola, morta a 87 anni la regista di «Viaggio all'inferno» e moglie di Francis Ford Coppola

diRedazione Spettacoli

Nel documentario del 1991 («Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse») aveva raccontato le difficoltà sulla realizzazione del film capolavoro del regista Usa, «Apocalipse Now»

«È la roccia della nostra famiglia»: così il regista Francis Ford Coppola,
vincitore di cinque premi Oscar, parlava di sua moglie Eleanor Jessie Neil,
morta venerdì 12 aprile all'età di 87 anni nella sua casa di Rutherford, in
California, dove si è occupata a lungo anche della loro tenuta Rubicon,
un'azienda vinicola che produce vini pregiati della Napa Valley.
Assistente di regia, sceneggiatrice, direttrice della fotografia,
Eleanor Coppola, come era conosciuta e amava presentarsi, è stata lei stessa
regista: ha vinto un Emmy Award per la regia del documentario «Hearts of
Darkness: A Filmmaker's Apocalypse»
del 1991 (in italiano diffuso con il titolo «Viaggio all'inferno») insieme ai co-registi Fax Bahr e George Hickenlooper, dedicato al dietro le quinte del capolavoro del marito «Apocalypse Now» (1979), e ha diretto il suo primo lungometraggio all'età di 80 anni, «Parigi può attendere» (2016), con Diane Lane, Arnaud Viard e Alec Baldwin, a cui è seguito «Love Is Love Is Love» (2020), interpretato da Rosanna Arquette, Justin Ashforth e Kathy Baker.

«Matriarca» di una dinastia hollywoodiana, Eleanor aveva sposato Francis, di due anni più giovane di lei, a Las Vegas il 2 febbraio 1963 e dalla loro unione sono nati tre figli: il primogenito Gian-Carlo, morto a soli 22 anni nel 1986 in un incidente di motoscafo, che era stato diretto poco prima dal padre nei film «I ragazzi della 56 strada» e «Rusty il selvaggio»; l'attore, regista, produttore e sceneggiatore Roman, 58 anni, candidato all'Oscar per la sceneggiatura di «Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore»; Sofia, 52 anni, regista, produttrice e sceneggiatrice vincitrice dell'Oscar per «Lost in Translation - L'amore tradotto», che ha dedicato alla madre il suo ultimo film «Priscilla». Sofia e Roman Coppola sono co-proprietari di American Zoetrope, lo studio cinematografico fondato dal padre con George Lucas.

Tra Francis e Eleanor mai nessuna crisi coniugale o separazione. «Ci hanno unito gioie e dolori e, poi, Francis crede profondamente nel concetto di famiglia. La scomparsa nel 1986 in un incidente del nostro primo figlio, Gian-Carlo, è stata e sempre resterà la pagina più sofferta del nostro lungo cammino insieme», aveva raccontato alcuni anni fa in un'intervista. Eleanor Jessie Neil era nata il 4 maggio 1936 a Los Angeles da una famiglia irlandese-americana e rimase orfana del padre giornalista a dieci anni, per poi laurearsi in design all'Università della California e sognare di diventare una scrittrice e una pittrice. Conobbe il suo futuro marito nel 1962 in Irlanda sul set di «Terrore alla tredicesima ora», prodotto da Roger Corman, il debutto alla regia di Coppola con un film horror, dove lei lavorava come assistente di produzione e si sposarono un anno dopo. «Quando ci siamo sposati non mi sarei mai aspettata che Francis diventasse una celebrità. Stava girando un film in bianco e nero, a basso costo. Pensavo che saremmo andati a vivere nella San Fernando Valley - ha rivelato lei al "Los Angeles Times" nel 2008 - Ero altrettanto sorpresa e impreparata per l'evoluzione della nostra vita».

Durante la travagliatissima lavorazione di «Apocalypse Now», Eleanor Coppola prese moltissimi appunti che sono stati pubblicati in un libro apparso in italiano con il titolo «Diario dall'Apocalisse. Dietro le quinte del capolavoro di Francis Ford Coppola» (minimum fax, 2006). Durante la lavorazione dell'epopea sulla guerra del Vietnam si recò, infatti, con il marito nel set allestito nelle Filippine per girare filmati con una cinepresa da 16 mm e condurre interviste, materiale che presumibilmente sarebbe stato utilizzato dalla United Artists: i molti dietro le quinte sono poi serviti alla realizzazione del documentario «Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse». Di quell'esperienza Eleanor ha raccontato: «Avevo deciso che, soprattutto per me stessa, volevo scrivere quotidiani appunti sulla grande esperienza di quel film, proprio a cominciare dalle telefonate che Francis faceva per convincere Steve McQueen ad accettare il ruolo di protagonista ma poi lo rifiutò, da quelle senza risposta che sempre Francis faceva a Marlon Brando, che, finalmente, un giorno gli fece sapere di volerlo incontrare. 

E, poi, il nostro viaggio per le riprese alle Filippine, con i nostri tre figli al seguito e Vittorio Storaro, il direttore della fotografia, che cucinava spaghetti per tutti». Ispirata e sostenuta dal marito, Eleanor ha diretto dei documentari sulla realizzazione di due film della figlia Sofia, «Il giardino delle vergini suicide» e «Marie Antoinette», il primo intitolato «Making of "The Virgin Suicides"» (1998) e il secondo «The Making of "Marie Antoinette"» (2007). Nel 2007 Eleanor ha girato e diretto un documentario su come Francis motivava i suoi attori in «L'uomo della pioggia - The Rainmaker» (1997) con il titolo «Francis Ford Coppola Directs "John Grisham's The Rainmaker"» e ha raccontato il ritorno alla regia del marito con «Un'altra giovinezza» (2007) dopo un decennio di assenza in «Coda: Thirty Years Later», anch'esso uscito nel 2007.

13 aprile 2024 ( modifica il 13 aprile 2024 | 14:04)