Moloch - Film (2022)

Partendo dalla leggenda del dio fenicio Moloch, il regista olandese costruisce un mystery soprannaturale che si va situare nel solco del folk-horror popolare negli ultimi anni, ambientando la vicenda nella sua terra natia e mischiando l'ispirazione principale con temi locali. Il ritmo è da slow-burner, l'utilizzo della doppia lingua inglese/olandese non è sempre agevole e lo script non semplice da seguire, specialmente se a digiuno di nozioni sul demone a cui fa riferimento; qualche buona atmosfera e alcuni momenti di tensione riusciti ma nel complesso risulta purtroppo un mattone.

Paesotto olandese, scavi archeologici con mummie dalla gola tagliata; siamo in pieno folk-horror in cui il folclore locale si mescola ad antiche suggestioni pagane (l'antico dio Moloch). La confezione è pregevole, con molta atmosfera e una fotografia che rende giustizia all'aria oscura, nebbiosa, spettrale e ai luoghi rurali; la sceneggiatura e la regia riescono a trasmettere nei giusti step un intreccio non facile tra leggenda locale e culti antichi legati a una linea di sangue (la protagonista); una maggior peso "umano" piuttosto che soprannaturale avrebbe giovato al soggetto.

Horror dalle buone atmosfere e soprattutto imprevedibile; solo alla fine si capisce davvero come stanno le cose, riconsiderando quella leggenda sentita prima. Sotto questo aspetto regista e sceneggiatore sono encomiabili; lo sono invece molto meno per il fatto di aver sviluppato la storia in modo troppo lento e blando. Passato il prologo non accade quasi nulla per mezz'ora, e i fatti interessanti sono tutti condensati nell'ultima parte; qualche "esca" propedeutica qua e là c'è, ma si sente la mancanza di un'indagine sul modello di The wicker man. Non male, ma un po' pesante.