Midway: la storia vera della battaglia che ha ispirato il film con Mandy Moore e Luke Evans

Midway: la storia vera della battaglia che ha ispirato il film con Mandy Moore e Luke Evans

Scopriamo l'evento storico che fa da sfondo alla pellicola diretta da Roland Emmerich

Midway è un film del 2019 che va in onda questa sera su Canale 5. Racconta il periodo della Seconda Guerra Mondiale, concentrandosi su eventi storici come l’attacco di Pearl Harbor, nel dicembre del 1941 e la Battaglia delle Midway del 4 giugno 1942. Il cast del film vede nomi conosciuti come Luke Evans, Aaron Eckhart, Dennis Quaid, Woody Harrelson, Ed Skrein e Mandy Moore. Il film era un progetto a cui il regista era particolarmente legato; ha lavorato per diversi anni con lo scopo di realizzarlo e di raccogliere i fondi sufficienti per poterlo finanziare. Avendo come oggetto un evento storico c’era il rischio che il film non fosse particolarmente accurato, ma il lavoro fatto dalla sceneggiatura e la regia non ha apportato cambiamenti significativi. Scopriamo quindi cosa è accaduto nella Battaglia delle Midway. 

Midway 2

Centropolis Entertainment, RuYi Media,Starlight Culture Entertainment Group,Street Entertainment
AGC Studios,Entertainment One, The Mark Gordon Company[1]

Midway: la storica battaglia che ha cambiato le sorti del Secondo conflitto mondiale 

La battaglia delle Midway avvenne tra il 4 e il 7 giugno 1942, presso le isole Midway. In questo scontro la Marina militare statunitense respinse l’attacco di quella giapponese. La battaglia fu una vittoria per gli Americani che sebbene avessero subito numerose perdite, riuscirono ad affondare ben 4 portaerei giapponesi. Lo scontro inflisse così gravi danni ai giapponesi tali da arrestarne l’avanzata e segnare un primo passo verso la sconfitta. A seguito dell’attacco di Pearl Harbor che aveva colto alla sprovvista gli Americani, nel gennaio del 1942 la Marina giapponese stava cercando di continuare la sua offensiva contro i nemici. A Tokyo l’ammiraglio Isoroku Yamamoto propose un nuovo attacco alle Hawaii, ma la sua proposta non venne approvata. Fu così che ideò l’attacco alle isole Midway, che non erano protette nello stesso modo delle altre isole, un piano denominato “operazione Mi”. Sul fronte americano invece, il comando della flotta era passato nelle mani dell’ammiraglio Chester Nimitz che provò a risollevare l’umore sebbene disponesse solo di tre portaerei: la USS Enterprise, USS Lexington e USS Saratoga. Il piano d’attacco alle isole Midway studiato dai giapponesi era molto complicato e prevedeva un tempismo d’esecuzione perfetto con una serie di manovre concatenate.

Lo scopo era attirare gli americani nella zone della Midway e distruggere la loro flotta con sei portaerei. Il piano però non andò come previsto con due iniziali inconvenienti: il primo vide una riduzione del numero delle portaerei giapponesi e il secondo vide un’abbassamento delle difese nel sistema di sicurezza giapponese. Gli Americani infatti riuscirono a decifrare l‘obbiettivo AF che identificarono con il luogo dell’attacco. Così questi ultimi aumentarono le forze presenti nelle isole. Dopo una battaglia a più riprese che vide entrambe le parti perdere numeri consistenti con manovre e controffensive, alle 04:30 del 5 giugno l’aviazione americana alle Midway attaccò due incrociatori e sei bombardieri, ma senza successo. Ebbe maggior successo l’attacco sferrato alle 06:00 del 6 giugno: tre attacchi (nel complesso ottantuno bombardieri) colpirono gli incrociatori in difficoltà: Il Mogami e il Mukuma distrutto completamente e poi affondato. Il 7 giugno si concluse quindi la grande battaglia che segnava le sorti della Guerra nel pacifico. Fu la sconfitta dei Giapponesi che non solo persero la battaglia ma numerosi mezzi, armi e piloti addestrati: i migliori che avevano. Per gli Americani, sebbene le perdite non furono da meno, la vittoria era sicuramente un ottimo passo avanti dopo l’attacco a Pearl Harbor. 

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *