Calciomercato - Chi è Memphis Depay: ritratto e segni particolari del nuovo obiettivo della Juventus - Eurosport

Calciomercato - Chi è Memphis Depay: ritratto e segni particolari del nuovo obiettivo della Juventus

Marco Arcari

Aggiornato 10/08/2022 alle 19:36 GMT+2

CALCIOMERCATO - Memphis Depay è sempre più vicino alla Juventus. Vice-Vlahovic? No, molto di più. Max Allegri potrebbe contare sul 2° marcatore nella storia dei Paesi Bassi, nonché su un giocatore molto duttile e talentuoso, forgiato da due abbandoni familiari, dal legame col nonno materno e dalla musica rap. 188 gol tra club e nazionale, senza contare assist e qualità diffusa.

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In casa Juventus il vice-Vlahovic è tema che tiene banco da settimane. Secondo diverse fonti, i bianconeri avrebbero però puntato con decisione su Memphis Depay, il 2° marcatore nella storia dei Paesi Bassi (42 gol in 80 presenze), nonché esubero di un Barcellona che, al netto della drammatica situazione finanziaria, l'ha ormai sostituito con Robert Lewandowski. L'attaccante olandese - perché nato a Moordrecht, effettivamente in una provincia dell'Olanda meridionale - può rappresentare il volto giusto per dare ciò che manca alla squadra di Massimiliano Allegri?
Sicuramente Depay è un talento tanto cristallino quanto duttile, forse mai espressosi a pieno a causa di qualche infortunio di troppo. I numeri però non mentono. O meglio: non lo fanno quasi mai. Così, se si escludono i grandi bomber dei primi del Novecento, si scopre che la punta del Barça è seconda soltanto a Klaas-Jan Huntelaar (0,55) per media-gol in nazionale tra gli Orange capaci di segnare almeno dieci reti: il suo 0,53 è migliore perfino di Patrick Kluivert (0,51) Ruud van Nistelrooy (0,50) o Dennis Bergkamp (0,47), non esattamente gli ultimi arrivati. Nel caso in cui dovesse effettivamente trasferirsi alla Juventus, sarebbe ben più di un vice-Vlahovic.
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Chi è Memphis Depay

Talento duttile e naturale, con un'infanzia molto complicata alle spalle. A nove anni fu notato dagli osservatori dello Sparta Rotterdam e iniziò il suo percorso nel grande Calcio, attirando poi l'attenzione dei migliori club dei Paesi Bassi: Ajax, Feyenoord, Psv. La scelta fu dettata dai consigli del nonno materno, sfegatato tifoso dell'Ajax, che suggerì però al giovanissimo Memphis di firmare con il club di Eindhoven. Dopo le presenze con le formazioni U19 e U21, cominciò un'esperienza da 50 gol e 29 assist nelle 123 partite giocate complessivamente col Psv. Numeri che gli valsero l'esordio in nazionale, il 15 ottobre 2013, e poi la partecipazione al Mondiale 2014, sotto la guida tecnica di Louis Van Gaal. Le sue giocate, unite a una duttilità che lo porta a ricoprire diversi ruoli (da punta centrale a seconda punta o ala sinistra), lo resero uno dei pupilli dei tifosi Orange. A fronte di un assegno da circa 34 milioni di € versato nelle casse del Psv, Van Gaal lo volle anche al Manchester United per farne punto fermo dei suoi Red Devils, ma in Inghilterra Depay non s'impose come forse avrebbe sognato. Nel gennaio 2017 ecco allora il passaggio al Lione. In Francia l'attaccante riuscì a rivitalizzarsi completamente, non soltanto per i 76 gol e 55 assist in 178 presenze complessive, bensì per un livello di rendimento da top-player mondiale. I tifosi bianconeri lo ricorderanno bene, visto che fu lui a realizzare il rigore nella sfida di ritorno degli ottavi di finale della Champions League 2019-20. Quel penalty vanificò sostanzialmente la doppietta di Cristiano Ronaldo, eliminando la Juventus di Maurizio Sarri.
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Memphis sulla maglia al posto del cognome e tanto rap

Sulla divisa da gioco soltanto il suo nome di battesimo, da sempre. Una scelta in reazione all'abbandono subito dal padre, Dennis Depay, il quale lasciò la famiglia quando Depay aveva soltanto quattro anni. Nella sua adolescenza tanta musica e, soprattutto, l'amato rap. Una passione nata durante l'esperienza al Psv Eindhoven, quando cominciò a collaborare col gruppo "Rotterdam Airlines" e poi portata avanti sia in Inghilterra, che in Francia. Diversi singoli, tra cui "No Love" rilasciato nel dicembre 2018 e tuttora scaricabile sulle varie piattaforme di streaming musicali, che riscosse subito l'apprezzamento di Paul Pogba e vanta oggi circa diciannove milioni di visualizzazioni su YouTube. Il legame col nonno materno, al quale Depay ha dedicato uno dei suoi 47 tatuaggi, fu molto forte: in lui, il giovane Memphis vide un vero e proprio mentore, prematuramente scomparso quando la futura stella della nazionale Orange aveva soltanto quindici anni e si apprestava a vivere un altro abbandono familiare, visto che di lì a poco anche il nuovo compagno della madre se ne sarebbe andato, dopo aver vinto un grosso premio alla lotteria. Esperienze che hanno forgiato l'animo e il carattere di un vero leone, non soltanto per l'enorme tattoo che ne ricopre quasi tutta la schiena. Per sbarcare a Torino dovrà prima liberarsi dal Barcellona e poi ridursi l'ingaggio, ma la volontà del giocatore sembra chiara: sposare il nuovo progetto bianconero - con un accordo biennale in cui la Juve beneficerebbe degli effetti del Decreto Crescita - e rilanciarsi in vista del Mondiale in Qatar. Con l'obiettivo dei 50 gol di Robin van Persie.
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