C’è una figura, della famiglia reale inglese di cui a malapena ci si ricordava l'esistenza, prima che The Crown le puntasse i riflettori addosso. È la principessa Anna, l’unica figlia della regina Elisabetta II che una volta conosciuta meglio, invece, riesce a sorprendere. Quando la principessa Anna Elizabeth Alice Louise è nata, il 15 agosto del 1950, il suo diritto di salire al trono veniva subito dopo quello del fratello Carlo, nato due anni prima. Al tempo non era ancora in vigore il Succession to the Crown Act, l’atto che garantisce alle femmine della famiglia reale nate dopo il 2011 lo stesso diritto di successione dei maschi. Per questo, anno dopo anno, con la nascita dei figli di Carlo e poi quelli di William, le sue probabilità di diventare regina sono diminuite poco per volta. Oggi è al 14esimo posto, preceduta da uno stuolo di nipoti e bisnipoti. Lo sapeva anche sua madre che le ha conferito un titolo non scontato, né automatico, di cui può avere diritto solo la figlia più grande del regnante in carica: quello di Principessa Reale. Una sola donna, nel Regno Unito, può detenere questo titolo che eleva oltre il “semplice” rango di principessa, già assunto alla nascita. Ad esempio, quando Elisabetta dopo l’abdicazione dello zio Edward è diventata l’erede al trono, il titolo non le è stato assegnato perché lo deteneva già sua zia Mary, contessa di Harewood. La prossima a fregiarsene, probabilmente, sarà la principessina Charlotte, quando William salirà al trono.

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La principessa Anna in parata

La principessa Anne è nata il 15 agosto 1950 nella Clarence House di Londra, la residenza dove vivevano Elisabetta e Filippo prima che lei diventasse regina. Da bambina, come era d’uso, è stata mandata a studiare alla Benenden School, un collegio femminile esclusivo nel Kent fondato nel 1923, dove studiava anche la principessa Basma di Giordania, zia di Abdullah II, l’attuale re di Giordania e marito di Rania. La giovane Anne aveva una passione e l’ha coltivata trovando un’identità: l'equitazione. Anna ama i cavalli in una maniera incontenibile. Il suo allenatore di allora ha raccontato che, per lei, stare con i cavalli era importante perché, diceva: “non mi obbediscono più degli altri fantini solo perché sono la figlia delle regina”. Anche Elisabetta ama molto i cavalli (così come i cani) per cui la passione si è trasmessa. Ma Anna, da giovane si è fatta prendere dallo spirito della sana competizione, si allenava molto e dimostrava una grande determinazione. Vinse una medaglia d’oro nel 1971 e due medaglie d’argento nel 1975 ai Campionati Europei, ed è diventata il primo membro della famiglia reale a competere nei giochi olimpici, nel 1976 a Montreal.

Le Olimpiadi furono forse l'evento che fece provare ai membri della famiglia reale una sensazione a cui non erano abituati: l’ebrezza di sperare in qualcosa che non si può comprare e che si contendevano con dei commoners. Per questo fra il pubblico, nell’ippodromo di Bromont, vicino Montreal, a fare il tifo c’erano la regina Elisabetta con Filippo, i fratelli di Anna, Carlo, Andrea ed Edoardo, proprio come una famigliola qualsiasi che va da applaudire la figlia atleta. Anna fece di tutto per vincere con il suo cavallo del cuore, Goodwill. Ma nel secondo giorno di competizione cadde battendo la testa. Dolorante, risalì subito in sella e completò la corsa, ma la gara era ormai compromessa e non vinse nulla. Papà Filippo andò pure in pista a controllare il punto in cui la figlia era caduta e protestò per delle cunette che secondo lui avevano fatto inciampare il cavallo. Insomma, tutto come al torneo estivo di calcetto dei figli di chiunque, il momento più “normale” di sempre dei Windsor. Oltre alla famiglia, nei box, a consolare Anna c’era però anche il marito di allora, Mark Phillips. Sì, già, c’era un marito.

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Lady Diana e la principessa reale Anna

La principessa Anna e Mark Phillips si erano conosciuti fugacemente nel 1968 in un circolo di appassionati di equitazione. Mark Phillips, nato nel 1948 nel Gloucestershire, era un capitano dell'esercito laureato all’Accademia Reale di Sandhurst, gareggiava anche lui. Tre anni dopo il loro primo incontro, lui era in competizione alle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972 e parteciperà ancora a quelle di Seoul nel 1988. A Monaco, Anna che era spettatrice, si prese una cotta per quel bel giovane. E così, lui tornò a casa con una medaglia d’oro e un flirt di prestigio in tasca. Pochi mesi dopo, alla competizione di Badminton, le chiese la mano e nel maggio del 1973 Buckingham Palace annunciò il loro fidanzamento ufficiale. Otto mesi dopo, il 14 novembre, con il principino Edoardo come paggetto e Lady Sarah Armstrong-Jones fra le damigelle, Anna e Mark erano sull’altare dell’abbazia di Westminster a scambiarsi le promesse nuziali davanti a 500 milioni di spettatori, incollati alla tv per il primo matrimonio di uno dei figli della regina. La sposa indossava un abito stile Tudor realizzato dalla stilista Maureen Baker e portava al dito l’anello di fidanzamento con zaffiri e diamanti. La sua fede nuziale era stata realizzata con l’oro gallese della stessa pepita, estratta nella miniera di Clogau St David’s, da cui fu tratto quello per l’anello della regina madre. Una tradizione iniziata con la madre di Elisabetta e portata avanti con la principessa Margaret, la principessa Diana, Kate Middleton e Meghan Markle. In teoria, dovrebbe portare fortuna.

Il capitano Mark Phillips non otterrà mai un titolo nobiliare e non è mai stato chiaro il motivo. Ufficialmente, gli è stato offerto e lo ha rifiutato. Secondo alcune voci, invece, non era gradito alla famiglia reale. Molti osservatori della Corona svelavano già al tempo che la passione per i cavalli fosse l’unica cosa che avevano in comune Anna e Mark. Carlo – a cui era dispiaciuto vedere andare via di casa la sorella adorata –, non era per nulla convinto di lui e lo aveva soprannominato “fog”, nebbia, perché lo trovava poco “trasparente”. Da come racconta il maggiordomo storico della casa reale Paul Burrel, Andrew e Edward, i fratelli minori di Carlo, avevano adottato e modificato il soprannome in “Foggy”. Quando Phillips veniva in visita con la sorella sghignazzavano tra loro “chissà quanto ci metterà Foggy a parlare di cavalli, stavolta?”. E iniziavano il conto alla rovescia.

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Zia e nipote: la principessa Anna decora il principe Harry

Oggi si tende a essere più clementi con i consorti capitati alle donne della famiglia reale. Per un uomo, in piena società patriarcale, non deve essere mai stato facile avere a che fare con una moglie più ricca, più famosa, e pure blasonata. Non è stato facile nemmeno per Filippo con Elisabetta. Un anno dopo, il 20 marzo del 1974, Anna e Mark se la videro brutta insieme. Stavano tornando dal cinema, diretti verso Buckingham Palace, quando la loro Rolls Royce venne bloccata da una Ford Escort bianca. L’ispettore di Scotland Yard James Beaton, che faceva da guardia del corpo alla principessa, uscì immediatamente dall’auto ma venne raggiunto da un colpo di pistola alla spalla. A sparare era stato Ian Ball, un disoccupato 26enne. Ball provò a sparare ancora ma la pistola si inceppò per cui aprì lo sportello della Rolls Royce e intimò ad Anna di scendere. Inaspettatamente, la principessa 23enne rispose più o meno: “non ci penso proprio”, ma nel modo in cui lo avrebbe detto uno scaricatore di porto. Ball rimase interdetto e sparò ancora. Stavolta la pistola funzionò, ma la pallottola colpì l'autista, Alexander Callendar. Intanto, Beaton si era rialzato e aveva afferrato la principessa mettendosi come scudo davanti a lei e al marito, prendendosi un altro colpo di pistola alla mano. Nel frattempo, era arrivato anche un poliziotto che si guadagnò la pallottola successiva ma, seppur ferito, riuscì a chiamare i rinforzi via radio mentre molta gente si fermava per capire cosa stesse succedendo. Fra questi c’era l’ex pugile Ronald Russell che colpì subito alla testa il rapitore stordendolo. Intanto Anna, col vestito completamente lacerato sulla schiena nel trambusto, riusciva a svicolare fuori dall’auto con una capriola, ad avventurarsi dal lato in cui si trovava Ian Ball, che le stava prendendo di santa ragione dal pugile, e a chiudere lo sportello da cui aveva cercato di entrare. Era pur sempre un’atleta. Quando tutto finì, la polizia trovò nell’auto di Ball una boccetta di Valium, due paia di manette e una lettera indirizzata alla regina in cui chiedeva 2 milioni di sterline di riscatto. Gli venne riconosciuto l’infermità mentale e fu condannato a vita alla detenzione in un centro di igiene mentale. Tutti coloro che erano stati feriti se la cavarono con poco danno, vennero premiati e trascorsero i mesi successivi a raccontare la storia nei programmi tv. Il coraggioso pugile Ronald Russel, che ricevette una medaglia al valore, dichiarò “la ricevo dalla regina, ma so che la gratitudine viene dalla mamma di Anna”. Anna non rimase molto traumatizzata dalla disavventura e anche lei, in tv, ne ha sempre parlato con una certa autoironia e convenendo che “non si può vivere tutta la vita in una scatola a prova di proiettile”.

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La principessa Anna e il primo marito Mark Phillips

Una volta partecipato alle Olimpiadi, Anna si dichiarò soddisfatta della sua carriera sportiva professionale e iniziò a dedicarsi ai cavalli solo come hobby. Dopo il tentato rapimento e le olimpiadi, la principessa era diventata un personaggio di interesse della stampa, e vennero alla luce i suoi modi un po' bruschi che le valsero il soprannome Her Royal Rudeness. Ma la sua determinazione a vivere una vita che non dipendesse solo dalla sua condizione di nascita l’aveva resa molto popolare fra i sudditi. Con Mark abitava fra Gatcombe Park, la residenza nel Gloucester dono di nozze della regina, gli appartamenti da nubile a Buckingham Palace e quelli da militare di Mark, a Sandhurst, finché nel 1978 decise di congedarsi dall’esercito. Intanto, nel 1977 era nato il loro primo figlio, Peter. Quando nel 1981 nacque anche la seconda, Zara, la famiglia reale era un pochino occupata con un altro evento: il matrimonio di Carlo e Diana. Così come a Carlo non era andato a genio Mark, ad Anna non piaceva per niente Diana. Diana era una malata di shopping, Anna ricicla abiti per anni. Diana era indolente, Anna non riesce tuttora a stare in casa nemmeno con la tempesta. Il principe Filippo, che di goliardia non ha mai difettato, dice che ad Anna Diana non interessava perché non mangiava la biada. Quando nasce William, Anna presta al fratello il suo pony preferito per far cominciare il piccolo a cavalcare. Ma fra le due cognate non scoccherà mai la scintilla della simpatia e quando nel 1984 nasce anche Harry, l’opinione pubblica intuisce il dissapore perché nemmeno stavolta Anna viene scelta come madrina del battesimo, e non si presenta alla cerimonia. L’anno dopo, la principessa ha un’altra gatta da pelare, molto più seria. Scopre che il marito ha una figlia segreta concepita con una ragazza neozelandese quando era già sposato con lei. Si era trattato di un rapporto occasionale, dopo che i due si erano incontrati in una clinica veterinaria di Auckland. Il gossip del tempo racconta che, dopo il colpo di fulmine, lui avesse lasciato fuori dalla porta gli stivali da cavallo, per farsi raggiungere da lei nottetempo. Quando Anna lo scopre lui nega, anche se sta versando 12mila sterline all’anno alla donna. Nel 1989 annunciano la separazione e nel 1992 sono divorziati.


Non è mai stato confermato se sia vero o no, ma pare che in quel periodo Anna provò a colmare il vuoto con una relazione complicatissima. Mentre suo fratello, infatti, tradiva Diana con Camilla, lei riallacciò una breve relazione segreta con Andrew Parker Bowles, il marito di Camilla con cui si dice abbia avuto un flirt giovanile prima del matrimonio. Se davvero è accaduto, durò poco. Nel 1992 Anna era di nuovo sposata. Stavolta si trattava dello scudiero della regina Elisabetta, Timothy Laurence che conosceva dal 1986. Laurence, ammiraglio britannico, era stato al centro di un piccolo scandalo quando qualche membro dello staff di palazzo aveva rubato delle lettere che scriveva alla Principessa mentre era ancora sposata con Mark Phillips e le aveva cedute alla stampa. I due si sono sposati in una chiesa vicino Balmoral, l’unica che accetta anche i divorziati. Anna indossava una giacca bianca su un abito modestissimo e aveva qualche fiore nei capelli. Al dito portava il nuovo anello di fidanzamento con uno zaffiro taglio cabochon affiancato da tre piccoli diamanti. Dopo la cerimonia, stavolta senza diretta televisiva, tennero un normalissimo ricevimento privato a Craigowan Lodge, la residenza estiva di Carlo e Diana. Sono poi andati a vivere in un appartamento affittato a Dolphin Square, a Londra. Anche a Thimoty Laurence non è stato attribuito alcun titolo nobiliare.

Oggi la principessa Anna, che non ha avuto altri figli, continua a essere la patrona di numerose organizzazioni benefiche. Diana diceva a riguardo: “lo so che fa tante belle cose per chi ne ha bisogno, ma a me lei non piace”. Nel 1970 è diventata presidente di Save the Children Uk, ma anche di altre organizzazioni umanitarie. Fa anche parte attivamente del Comitato Olimpico Internazionale. I suoi figli parlano di lei come un’ottima madre, che non li ha cresciuti nella bambagia e che li puniva negandogli uscite con gli amici se si comportavano male, come i ragazzini normali. E oggi gliene sono grati. Una volta sola Anna è entrata in urto con Carlo: quando lui ha parlato della regina come una "madre assente" e lei lo ha contraddetto pubblicamente. La principessa a cavallo è riuscita nel suo obiettivo: vivere una vita normale. Felice e contenta.