Borse e patrimonio: incontriamo l'arciduchessa d'Austria che veste la famiglia reale

Da musa di Valentino all'iniziale antipatia per Richard Gere, la stilista Sophie Habsburg ci racconta  la sua vita affascinante
Gianmarco Chieregato
Gianmarco Chieregato

Sua Altezza Reale e Imperiale Sophie Habsburg, arciduchessa d'Austria, divide il suo tempo tra la sua casa di lusso a Roma e Sant'Angelo d'Alfie, un piccolo paese alle porte di Napoli dove abita accanto alla sua azienda di produzione di mozzarella.

È un sogno a occhi aperti. Sposata da 33 anni con il suo (vero) principe, il principe Mariano Hugo, capo della Casa Windisch-Greatz, quando non si occupa dei suoi terreni e di orticoltura, disegna borse di lusso ambite da regine e contesse. In questa giornata, si collega da Sant Angelo. Quando la vedi con un blazer di tweed e una camicetta di seta color crema, i capelli acconciati senza apparente sforzo, vorresti essere al suo posto, o almeno la sua migliore amica. Avvia il nostro incontro con il suo accento elegante: «Beh, forse finiremo domani mattina», scherza mentre le illustro l'ordine del giorno dell'intervista.

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La principessa ereditaria dei paesi Bassi è la protagonista della visita di due settimane: un battesimo del fuoco non solo per lei ma anche per il suo guardaroba. A guidarla c'è la madre, la regina Maxima, a cui ha già rubato qualche gioiello dallo scrigno

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Nata a Parigi nel 1959 dall'arciduca Ferdinando Karl Marx d'Austria e dalla contessa Helene di Törring-Jettenbach, proviene dalla storica e importante casata degli Asburgo. Suo nonno era il fratello di re Carlo I, l'ultimo imperatore dell'impero austro-ungarico, e la sua prozia, la principessa Marina di Grecia e Danimarca, era sposata con il principe Giorgio, duca di Kent. «Non credo che ci si pensi davvero, a meno che non ci sia qualche problema grave, ma certo si deve avere grande rispetto per quello che ci è stato dato», dice Sophie a proposito del suo patrimonio. «Si capisce fin da piccoli che non si prenderà la strada di Harry [il principe]», ironizza.

Dopo tre anni di scuola in Francia e sei in Germania, venne mandata a studiare in Inghilterra alla St Mary's Ascot. Considerata una delle migliori scuole pubbliche del Paese, la St Mary's ha un codice di condotta rigoroso e religioso per i suoi giovani studenti: «Avevo una suora fantastica, era bravissima. Una volta mi sorprese a fare qualcosa di molto cattivo, non ricordo cosa. Mi chiamò, mi afferrò e mi guardò con un'espressione molto severa e disse: “Sophie, ti dirò una cosa e spero che te la ricorderai per tutta la vita. Hai il nome, i modi, l'aspetto e i soldi”. È una frase che credo mi abbia segnato molto. Mi è stato dato tanto, è quindi giusto che restituisca».

Il sistema scolastico britannico all'inizio le ha creato qualche difficoltà, ma alla fine Sophie si è abituata a quello stile di vita e ora guarda al passato con affetto: «Quando vieni da una scuola mista, dove hai già un fidanzato e ti trucchi e tutto il resto, poi ti ritrovi con ragazze che non hanno visto un uomo... per 10 anni. Sei circondata da suore che ti rimproverano per giorni… Insomma, è stato un po' uno shock, ma tirando le somme mi è piaciuto e ho conservato di quel tempo amicizie fantastiche. È una cosa bellissima», dice.

Una borsa, una regina, e gli uccellini

Sono due colorati pappagallini la chiusura della clutch tutta d'oro indossata dalla regina Maxima d'Olanda nel suo tour nei Caraibi. Una pochette che si candida già come la royal bag più divertente del 2023

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Un'altra figura di riferimento nella vita di Habsburg è stata la nonna: «Aveva un aspetto molto nobile. Veniva a pranzo o a cena a casa nostra in Austria, vestita di seta color crema e con i pantaloni un po' svasati. Anche a 90 anni, portava belle camicie di seta, piccoli orecchini e uno scialle, tutto color crema. Aveva stile. Credo sia stata per me una grande fonte d'ispirazione», spiega Sophie. È chiaro che il glamour della vecchia scuola è il tratto che accompagna da sempre la famiglia.

Foto Gianmarco Chieregato. 

A 18 anni Sophie si è trasferita a Parigi per studiare interni e architettura alla stimata École Camondo, ma ha abbandonato prima gli studi per andare a lavorare con l'interior designer David Hicks: «Ho pensato che avrei imparato molto di più essendo attiva e guadagnando denaro, che a quell'età era l'obiettivo principale: fare soldi e uscire di casa. Così ho accettato subito la proposta di lavoro anche se mio mio padre era arrabbiato con me. "Devi finire la scuola. Oggi abbiamo bisogno del pezzo di carta!», diceva. E io gli rispondevo: «Non ti preoccupare, ce ne occuperemo».

E se ne occupò. Oltre al lavoro che svolgeva con Hicks, Sophie venne presa da un'agenzia di modelle: «A quell'età i soldi non ti bastano mai, quindi si fa di tutto. Non detto niente ai miei genitori e ho ottenuto dei buoni contratti. C'erano molte cose in televisione e una pubblicità della Schweppes. Soldi di qua, soldi di là, un bel periodo!», ricorda Sophie. Ma è stato solo quando a una cena ha incontrato uno degli stilisti più famosi del mondo con il suo compagno che la sua carriera nella moda è decollata. Signore e signori: Valentino.

«Erano molto dolci, entrambi. Credo che Giancarlo [Giammetti] sia venuto da me e mi abbia detto: "Oh, tesoro, sei bellissima, abbiamo bisogno di te!" Io allora ero molto timida e non sapevo davvero come reagire. Poi mi contattarono e mi dissero: “Facciamo un bel servizio fotografico, andiamo in Ungheria e in Austria”. Accettai subito, ero strafelice. Così facemmo quel viaggio di 10 giorni insieme, che fu un'esperienza straordinaria. Abbiamo creato un rapporto che non si è più interrotto», racconta Sophie. Da sempre appassionata di moda, è diventata una musa per lo stilista, che elogia come un «genio», lodandone la «maestria» : «Dal momento in cui inizia a lavorare sull'interno dell'abito, sei già bella», dice con entusiasmo.

Sophie indossa un audace abito argentato. Foto Getty.

Europa Press sp/Getty Images

Trasferitasi in Spagna negli anni 80, Sophie si è fatta un nome come «ragazza straordinaria», anche se con umiltà minimizza la sua celebrità: «Può essere che in Europa e in Spagna io sia diventata una specie di personaggio pubblico. Quando hanno inaugurato Vogue Spagna, mi hanno chiesto di fare la prima copertina, il che è stato un onore», dice con modestia.

Ben presto, però, Sophie si è ritrovata a scrivere proprio sulle riviste di cui occupava le copertine: «Ero molto contraria perché non mi piaceva avere a che fare con la stampa», ricorda. Una sua foto in topless era finita sui tabloid locali. «Ma il proprietario [di Hola!] fu molto gentile. Mi propose di intervistare persone molto importanti, lasciandomi libera di scegliere chi a patto che facessi una foto insieme a loro per la copertina. Ci ho pensato un po' su, ma poi ho accettato, dicendomi: “In effetti è divertente e se mi preparo bene posso incontrare persone interessanti”.  In effetti poi mi è piaciuto molto!».

Una di queste persone, che Sophie chiama affettuosamente «coniglio da laboratorio», era nientemeno che Richard Gere. «A quei tempi in Spagna non era facile procurarsi delle videocassette», ricorda Sophie, «l'unico suo film che avevo visto era American Gigolò, l'ultimo che aveva girato non ero riuscita a procurarmelo. Quindi, l'ho incontrato senza sapere molto di lui e, avendo visto solo Gigolò, il mio cervello ha pensato: "Che tipo patetico"». «Quando è arrivato in ritardo», prosegue Sophie, «l'ho trattato in modo scortese e non sapevo nemmeno che fosse lui. È partita con il piede sbagliato e poi a metà dell'intervista si è bloccato il registratore... All'improvviso, ho pensato: “Ehi, in realtà è un ragazzo davvero in gamba e molto più affascinante di quanto pensassi!”. Alla fine «l'intera faccenda è stata molto divertente e siamo diventati buoni amici». I due hanno poi collaborato a molti progetti di beneficenza e trascorrono spesso del tempo insieme.

Sophie ha sposato il principe Mariano Hugo nel 1990. Naturalmente Valentino fu la scelta perfetta per il suo abito di seta bianca ornato di fiocchi: «Mi scrisse e mi disse: "Vuoi che ti faccia il vestito?". Fu emozionante. In quegli anni, in Spagna, era Ungaro a vestirmi per tutti i miei eventi, ma sapevo che Valentino era ancora il mio cuore. A quei tempi facevamo tutto via fax: i disegni, le misure, tutto!». Tutto il processo è durato circa tre mesi e il giorno del suo matrimonio ha abbinato all'abito decadente  la tiara Vladimir Fringe, che  originariamente alla apparteneva sua bisnonna, la granduchessa Elena Vladimirovna di Russia.

La contessa di Wessex con uno dei modelli di Sophie Habsburg, 2022. Foto Getty.

Stuart C. Wilson/Getty Images

18 anni e tre figli dopo, la favolosa vita di Sophie all'insegna della moda e del lusso ha preso una nuova piega quando ha iniziato a disegnare le sue borse: «Ho fatto tre borse perché non riuscivo a trovare un pezzo divertente e interessante per me. Poi tutte le mie amiche continuavano a domandarmi di chi fosse e dove l'avessi presa. "Oh, l'ho fatta fare, ne farò una per te!". Alla trentesima, un'amica mi ha detto: «Ma perché lo fai? Smettila di regalare e fanne un business!"».

Due anni dopo, la tragedia ha colpito la famiglia Habsburg: «Nel 2010 ho perso mio figlio in un incidente stradale. Tutte le mie amiche sono state molto dolci e mi hanno aiutato a non perdermi d'animo. Mi dicevano: "Devi andare alla fiera di Parigi, devi iniziare un'attività vera e propria, devi fare questo, devi fare quello!". Mi sono state di grande aiuto e oggi sono incredibilmente grata per questo», riflette.

La regina Maxima dei Paesi Bassi con uno dei modelli di Sophie Habsburg, 2022. Foto Getty.

Patrick van Katwijk/Getty Images

Moda, design d'interni, storia: tutti gli aspetti dell'impressionante e vasta carriera di Sophie hanno ispirato le sue creazioni: «Penso che l'architettura e la decorazione siano molto importanti per far capire all'occhio le proporzioni. Sono innamorata dei colori e della mescolanza dei materiali e faccio molte ricerche sull'antiquariato. Una delle ultime cinture che ho realizzato è stata ispirata da una etiope del XVII secolo», spiega.

È una ricetta vincente. Sophie annovera tra i suoi clienti più fedeli la contessa del Wessex, Lady Gabriella Windsor e la regina Maxima dei Paesi Bassi. La contessa, infatti, è una sua grande ammiratrice e ha il guardaroba  pieno di borse disegnate dall'arciduchessa: «Ha molto stile», dice Sophie.

Lady Gabriella Windsor con uno dei modelli di Sophie Habsburg, 2022

Samir Hussein

Tutto è progettato e realizzato a Roma: «Ho un nuovo negozio meraviglioso sotto casa. Con un ampio spazio per l'atelier, l'ufficio, il magazzino e il negozio stesso, è un'attività completamente interna». Anche la figlia di Sophie, la principessa Larissa-Maria, si è unita al team, e  dà una mano con i social media e il marketing. «Mentirei se dicessi che è stato facile», dice Sophie a proposito della collaborazione con la famiglia, con la franchezza che la contraddistingue ancora una volta, «ma ci rispettiamo molto».

Allora, come acquisire un nuovo stile secondo l'arciduchessa d'Austria? «Innanzitutto, pensate molto al colore che vi serve, poi alla taglia e scegliete qualcosa che conferisca un nuovo look al vostro guardaroba. Prendete una borsa che risalti al punto da poter risistemare il vostro vecchio guardaroba in modo divertente», risponde. Pensando alla sua clientela scintillante di reali di ogni angolo del mondo, forse vale la pena darle retta.