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Marinai perduti Copertina flessibile – 21 giugno 2004
- Lunghezza stampa277 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreE/O
- Data di pubblicazione21 giugno 2004
- Dimensioni11.1 x 2 x 18.5 cm
- ISBN-10887641598X
- ISBN-13978-8876415982
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Dettagli prodotto
- Editore : E/O (21 giugno 2004)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 277 pagine
- ISBN-10 : 887641598X
- ISBN-13 : 978-8876415982
- Peso articolo : 18,1 g
- Dimensioni : 11.1 x 2 x 18.5 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 580,048 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 61,137 in Narrativa contemporanea (Libri)
- n. 78,956 in Narrativa letteraria (Libri)
- n. 208,055 in Narrativa di genere (Libri)
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L'Aldebaran è ridotto un ammasso di ferraglia e giace accanto a un molo dimenticato. Dietro c'è una storia sordida, di armatori disonesti, di imbrogli , di debiti non pagati che si risolverà bene per gli imbroglioni, ma non per i marinai.
E' triste per l'Aldebaran e lo è ancor più per i due marinai che restano a bordo. Abdul Aziz, il comandante, e il suo secondo, Diamantis. A loro si aggiunge Nedin, che non è un vero marinaio, ma un contadino prestato al mare.
Quando i marinai non sono in mare pensano, ricordano, si fanno delle domande, ma , lontani dal largo, dal vento, dalle onde, non trovano le risposte.
Izzo con grande umanità ( il romanzo trasuda umanità) , ci lascia scoprire il mondo degli uomini di mare ed anche il mondo di quelli dei porti dove, soprattutto tra i poveri, domina il senso di solidarietà.
L' azione si svolge a Marsiglia, ma potrebbe svolgersi in uno qualsiasi dei porti del Mediterraneo ricco di sole e di colori. Penso alle parole del medico di Lampedusa:
"Si deve accettare tutto quello che viene dal mare."
o al detto di Bari:
"Qui nessuno è straniero."
La trama non è del tutto credibile e nell'insieme il romanzo è un po' troppo melodrammatico, ma, nonostante questo, il libro mi ha affascinata. Mi hanno affascinato i personaggi, belli e mai banali, la descrizione degli ambienti, delle luci, degli odori (le donne che profumano di basilico e di menta), i dialoghi realistici e brutali ( dato l'ambiente non potevano essere diversi), la critica sociale mescolata al nero (Izzo è il creatore del nero mediterraneo). Se dovessi giudicarlo con una parola lo definirei: struggente.
Stimolata dalla lettura di Marinai perduti ho voluto leggere la Trilogia marsigliese che ho trovato bellissima e senza speranza. Intendo senza speranza, non solo per il protagonista della trilogia, Fabio Montale, marsigliese di origine italiana, ma anche per noi, per il sud Europa che fa parte del sud del mondo.
comunque un buon libro, scorrevole.
Sono felice di avere incontrato questo autore che fra l'altro mi ha fatto sentire intensamente il clima, i profumi e i colori di Marsiglia. Grazie Izzo!