Club e feste dell'élite britannica nel pieno degli anni Trenta: Margaret Campbell, conosciuta nel corso della sua vita anche come Margaret Whigham, Margaret Sweeny e, successivamente, Duchessa di Argyll, è al centro della scena sociale dell'alta società londinese come un diamante inafferrabile che lascia dietro di sé i più ambiti spasimanti e scapoli di Londra. Amata, osservata e desiderata, la storia della Campbell continua. L'attenzione della folla e dei paparazzi verso la donna inglese persiste fino a quando la Campbell, negli anni Sessanta, diventa la protagonista di uno scandalo mediatico che ha segnato la storia. L'incalzante narrazione della vita di Margaret ha attirato l'attenzione della BBC, fino a trasformarla in un'attesissima miniserie intitolata A Very British Scandal, disponibile dal 21 aprile 2022 su TIMvision. Claire Foy, anche conosciuta per aver recitato nei panni della Regina Elisabetta II nella serie The Crowndi Netflix, interpreta l'affascinante aristocratica, mentre Paul Bettany veste il ruolo del marito, Ian Campbell, co-protagonista del divorzio che ha scandalizzato gli anni Sessanta.
Se al giorno d'oggi gli eventi celebri di revenge porn noti ai più sono probabilmente quelli di Pamela Anderson, Kim Kardashian e Paris Hilton, già nel XX secolo Margaret Campbell ha catturato l'attenzione della stampa a causa di una serie di fotografie, scoperte dal marito, in cui veniva ritratta in atteggiamenti intimi con un uomo.
Ma come si è giunti all'apice del dramma narrato nella serie televisiva? Nel 1933 la Campbell si unì in matrimonio una prima volta con finanziere americano Charles Sweeny, dal quale ebbe tre figli, ma nel 1947, non appena si concluse la Seconda Guerra Mondiale, divorziò. Nel 1951 sposò allora l'erede del duca d'Argyll, arrivando dopo dodici anni al secondo divorzio, ben più travagliato. Una battaglia legale contraddistinta da accuse e documenti falsi, registrazioni segrete, corruzione e, infine, le fatidiche foto esplicite.
La donna, scioccata, distrutta, umiliata ed etichettata dai media, venne soprannominata anche la "Dirty Duchess", diventando così la protagonista della storia, scritta da Sara Phelps e diretta da Stephen Frears con Hugh Grant, che mostra allo scoperto, tra le altre cose, la divampante misoginia del XX secolo.