New York si risveglia più unita e solidale. Dopo la paralisi dei due anni di pandemia la città rilancia la propria immagine, a partire dal suo iconico logo, rinnovandolo nella grafica e nell'idea. Su incarico della governatrice Kathy Hochul, del sindaco Eric Adams e dei leader aziendali, sindacali e civici di tutti e cinque i distretti, è stata finanziata una nuova campagna di promozione che sostituisce l'iconico I♥️NY dell'artista e designer Milton Glaser del 1976 con il più inclusivo WE❤️NYC. Alla base del concept, affidato a Maryam Banikarim, Andrew Lerner e il loro team di MaryamB, che lavora con l'agenzia pubblicitaria Founders, Grain Group e Graham Clifford, l'idea di comunità, sottolineata dal soggetto plurale e dall'aggiunta di City che rimarca l'appartenenza alla grande metropoli. Anche il cuore è diverso: più grande, ombreggiato, quasi tridimensionale. Una scelta che sottolinea il desiderio di superare le divisioni e la negatività che negli ultimi mesi ha dilaniato la Grande Mela.

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Edward Berthelot//Getty Images

"Dai suoi panorami iconici e dalle vivaci arti e culture alle sue fiorenti attività commerciali e alla cucina di livello mondiale, New York City ne rappresenta alcuni dei migliori che il nostro stato ha da offrire", afferma il governatore Hochul. "Questa campagna We❤️NYC contribuirà a catturare quell'energia e preservare lo spirito della città incoraggiando i newyorkesi di ogni provenienza a riunirsi, essere coinvolti e apportare un cambiamento positivo nella loro comunità". "Questa città ha superato i giorni più bui della pandemia grazie al lavoro disinteressato dei newyorkesi di tutti i giorni, e se ognuno di noi dedica solo un'ora alla settimana in un atto di servizio, il risultato sarà trasformativo", afferma il sindaco Adams. Ecco perché sono orgoglioso di annunciare il lancio di 'We❤️NYC', in collaborazione con il governatore Hochul e la Partnership for New York City. La campagna "We❤️NYC" chiede a tutti coloro che amano la più grande città del mondo di mostrarlo dando una mano e diffondendo quell'amore in ogni isolato in tutti e cinque i distretti.

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La storia del logo I♥️NY

La scelta di aggiornare il logo di Glaser non ha convinto molti cittadini e turisti, affezionati alla grafica lineare, quasi minimalista, e molto grintosa in American Typewriter, un font che nella sua semplicità potenziava questa dichiarazione d'amore formulata dal designer, che a New York è nato e ha vissuto per tutta la vita. Il logo nacque quasi per caso su un taxi: Glaser era in cerca di ispirazione e su una busta disegnò con una matita rossa la celebre scritta, ancora oggi conservata al MoMA di New York. L'idea piacque così tanto che vinse il concorso pubblicitario bandito dal New York State Department of Economic Development per lo sviluppo turistico dello stato di New York (e non solo della città). Erano anni bui e pericolosi, segnati da divisioni e criminalità, come esasperò in pellicola Walter Hill nel film di culto I guerrieri della notte del 1979, ma Glaser riuscì a condensare in quel piccolo cuore stilizzato la chiave dell'amore che ciascun newyorkese provava per la propria città. Lungi dall'essere un inno all'individualismo, in quell'io era già contenuto il senso di comunità che l'attuale amministrazione ha voluto ribadire con il cambio di soggetto.

Da allora il logo ha acquisito una tale riconoscibilità da diventare l'archetipo del marketing urbano, a cui si sono ispirate tutte le capitali del mondo riproducendolo su t-shirt, tazze, portachiavi e ogni genere di gadget. Così semplice da diventare simbolo e per questo immagine universale. Ma la creatività di Glaser non rimase indifferente a un episodio drammatico come l'attentato alle Torri Gemelle. E dopo il tragico crollo elaborò nuove versioni del logo: una con l'integrazione I♥NY MORE THAN EVER. “Amo New York più che mai” e il cuore sporcato da una macchia nera, una sorta di bruciatura, e un'altra ripetendo lo stesso marchio senza le due aste della N (simulando quindi visivamente la scomparsa delle due torri) e aggiungendo la scritta: "They hit the towers, but missed the heart", "Hanno colpito le torri, ma hanno mancato il cuore".

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Ben Hider//Getty Images
La versione aggiornata del logo di Glaser, dedicata al crollo delle Torri Gemelle.

Graphic designer di fama mondiale, Milton Glaser è nato a New York nel 1929. Qui ha compiuto gli studi superiori alla High School of Music and Art di New York, proseguendo alla Cooper Union Art School e infine all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ebbe l'opportunità di studiare con il pittore Giorgio Morandi. Tornato negli Stati Uniti, nel 1954 fondò i Push Pin Studios e occupò il ruolo di presidente, dirigendo lo studio con Seymour Chwast e Edward Sorel. Allo studio collaborarono alcuni tra i più dotati grafici dell'epoca, provenienti anche loro dalla Cooper Union, come Paul Davis, John Alcorn e James McMullan.

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Neville Elder//Getty Images
Il Graphic Designer Milton Glaser.

Famoso per l'immediatezza e l'apparente semplicità dello suo stile, lavorò a migliaia di progetti che spaziavano dai manifesti ai logotipi, dalle cinghie per raccogliere libri alle cover di album musicali, dalle pubblicità varie alle illustrazioni per riviste. Ha sempre mantenuto un forte legame con l'Italia realizzando prodotti per Olivetti, Campari, l'Espresso, l'Europeo. È stato anche l'inventore del marchio Krizia. Le sue opere fanno parte di collezioni permanenti del MoMA e del National Archive di New York, del Victoria e Albert Museum di Londra e del Musée de l’Affiche di Parigi. È scomparso nel giorno del suo 91esimo compleanno nel 2020 e la sua dichiarazione d'amore per New York è la sua più grande eredità.

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