Femminismo e royal family: perché Lady Louise non ha avuto il titolo di contessa di Wessex assegnato a suo fratello minore - la Repubblica

Femminismo e royal family: perché Lady Louise non ha avuto il titolo di contessa di Wessex assegnato a suo fratello minore

Femminismo e royal family: perché Lady Louise non ha avuto il titolo di contessa di Wessex assegnato a suo fratello minore
Dopo il titolo di "duca di Edimburgo" attribuito al principe Edoardo da parte di re Carlo III, quello precedentemente usato, "conte di Wessex" è passato al figlio James invece che alla figlia maggiore, Louise. Un'ingiustizia, secondo alcune aristocratiche che lottano per cambiare le regole sessiste che regolano il passaggio dei titoli nobiliari, a favore di un trattamento alla pari per figli maschi e femmine
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Strano ma vero, c'è un movimento femminista deciso a cambiare le regole dell'aristocrazia britannica, dove i criteri di trasmissione dei titoli nobiliari riflettono ancora una società patriarcale che metteva da parte le donne a favore degli eredi maschi. A riaprire il dibattito sull'ingiustizia del meccanismo che vuole che il titolo - conte, marchese, duca - sia ereditato dal primo figlio  maschio, a scapito di eventuali sorelle maggiori, è il "caso" di lady Louise Windsor, figlia del principe Edoardo e nipote della compianta regina Elisabetta II, scomparsa l'8 settembre 2022. La ragazza, 19 anni, si è vista "sorpassare" dal fratello minore, James, nell'acquisizione del titolo di conte/contessa di Wessex, passato dal padre Edoardo al figlio nonostante la presenza di una sorella maggiore, favorendo quindi la primogenitura maschile in luogo della primogenitura assoluta.

Lady Louise, 19 anni, con suo fratello James, 17
Lady Louise, 19 anni, con suo fratello James, 17 

Partiamo dall'inizio della vicenda: il 10 marzo scorso, re Carlo III ha "donato" al fratello minore (Edoardo è il quarto dei figli di Elisabetta e del principe Filippo) un titolo importante in occasione del suo 59esimo complenno: quello di duca di Edimburgo. Appartenuto al principe Filippo fino alla sua morte, il 9 aprile 2021, il titolo era stato assegnato dal re Giorgio VI al genero il giorno in cui aveva sposato l'allora principessa Elisabetta, il 20 novembre 1947. Dalla sua scomparsa è rimasto vacante finché il nuovo re ha deciso di assegnarlo al fratello, che fino a questo momento era rimasto l'unico, tra i figli della coppia reale, ad avere un titolo minore: conte anziché duca. L'attesa è stata quindi ripagata con l'assegnazione di un titolo prestigioso, ma la cosa comporta alcune conseguenze: con Edoardo duca di Edimburgo, e sua moglie Sophie nuova duchessa di Edimburgo, restava da assegnare il titolo lasciato "scoperto": quello di conte di Wessex, che è stato assegnato al figlio minore della coppia, James, di soli 17 anni, mentre la sorella maggiore è rimasta Lady Louise Mountbatten Windsor.

La lotta femminista delle aristocratiche britanniche per abbattere le regole sessiste

"È un'ingiustizia!" afferma Lady Helen Nall, moglie del baronetto Nall e proprietaria della tenuta di Hoveringham Hall nel Nottinghamshire, un'aristocratica nota per la sua lotta a favore dell'uguaglianza nella trasmissione dei titoli nobiliari. Cambiare la regola vigente, la primogenitura maschile, a favore di una primogenitura assoluta che consenta al primo figlio, indipendentemente dal suo sesso, di ereditare il titolo, è una questione che tocca la lady da vicino poiché è madre di un'unica figlia e sa che, stando così le cose, il titolo di baronetto di suo marito sarà ereditato dal fratello del marito, piuttosto che dalla figlia.

"Immaginate se a scuola i ragazzi pranzassero prima e le ragazze dovessero accontentarsi degli avanzi. La regola di cui stiamo parlando non è molto diversa", ha detto la lady a Richard Eden del Daily Mail, definendo ingiusto il fatto di aver "saltato" Louise Windsor. In passato, in realtà, era stata proprio la regina Elisabetta II a cambiare le regole, a cambiare la tradizione a favore di un trattamento alla pari per bambini e bambine: nel 2013, anno di nascita del principe George, aveva infatti abrogato la legge che imponeva la primogenitura maschile nella linea di successione al trono, nota come Act of Union e in vigore dal 1800. Il motivo era far sì che, nel caso in cui il primogenito degli allora duchi di Cambridge fosse stato una femmina, il loro diritto al trono sarebbe prevalso su un eventuale futuro fratello minore. La conseguenza, non è immediata, è stata che la principessa Charlotte, nata dopo George, è rimasta salda al suo terzo posto in  linea di successione anche dopo la nascita di suo fratello minore, il principe Louis. Il problema è che la nuova legge non ha valore retroattivo, quindi Louise Windsor, nata prima della sua entrata in vigore, non ne ha beneficiato.

Lady Nall non è l'unica aristocratica britannica a battersi per cancellare una norma sessista basata sui principi di una società patriarcale; ad aver espresso il desiderio di cambiare la modalità con cui vengono ereditati i titoli nobiliari è anche Lady Kinvara Balfour, figlia del conte di Balfour, che in un articolo pubblicato sul Daily Telegraph nell'ottobre 2020 ha denunciato l'ingiustizia della situazione, anche nel suo caso legata a un caso personale: nonostante suo padre abbia quattro figlie, "quando morirà, il suo titolo sarà ereditato dal fratello (perché è un uomo), che a sua volta lo passerà al suo secondo figlio e non alla primogenita (per lo stesso motivo)". Quindi, la sorella maggiore della lady, Willa, non "potrà avere un seggio nella Camera dei Lord, dove si prendono decisioni che influenzano il nostro Paese.”

Questa legge colpisce molti altri noti aristocratici, come Kitty Spencer, la figlia maggiore del conte di Spencer, e oltre a essere profondamente sessista ha infatti delle conseguenze politiche, proprio per via della rappresentanza mancata di molte eredi nella Camera dei Lord dove, è bene ricordarlo, fino al 1958 le donne non erano ammesse; a seguito di una riforma, la prima a essere ammessa in virtù dell’eredità paterna è stata Irene Curzon, baronessa di Ravensdale.

Infine, lunga è la lista delle "regine mancate" nel mondo, figlie primogenite che si sono viste sorpassare dai fratellini nella linea di successione al trono. L'esempio più noto è forse quello della principessa Marta Louise di Norvegia, prima figlia del re Harald e della regina Sonja: quando è nata, la successione al trono in Norvegia era riservata soltanto ai figli maschi, quindi è stata "sorpassata" dal fratello Haakon, di due anni più piccolo di lei. La Costituzione norvegese è stata modificata, da allora, con l'introduzione della primogenitura assoluta, ma senza validità retroattiva; quindi la figlia maggiore di Haakon, la principessa Ingrid Alexandra, 17 anni, un giorno sarà regina, con buona pace di Märtha Louise che ha dovuto mettersi da parte.