Lolita (film 1997)

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Lolita
Una scena del film
Titolo originaleLolita
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Francia
Anno1997
Durata132 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, erotico, sentimentale
RegiaAdrian Lyne
Soggettodall'omonimo romanzo di Vladimir Vladimirovič Nabokov
SceneggiaturaStephen Schiff
ProduttoreMario Kassar, Joel B. Michaels
Casa di produzionePathé Production, The Samuel Goldwyn Company
Distribuzione in italianoMedusa Video, Eagle Pictures
FotografiaHoward Atherton, Stephen Smith, John Perkinson
MontaggioJulie Monroe, David Brenner
MusicheEnnio Morricone
ScenografiaJohn Hutman
CostumiJudianna Makovsky, Kate Edward, Jerry M. Ross, Jenny Beavan
TruccoCecelia Verardi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Lolita è un film del 1997 diretto da Adrian Lyne.

Si tratta del secondo adattamento cinematografico basato sull'omonimo romanzo dello scrittore russo Vladimir Nabokov, sceneggiato da Stephen Shiff.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

New England, estate 1947. Humbert Humbert, un professore britannico di letteratura francese, dall'indole calma e meditativa nonché dedito alla scrittura, in attesa di ricoprire una cattedra universitaria nell'Ohio, trascorre i mesi estivi presso la casa della vedova Charlotte Haze, dove avviene l'inaspettato incontro con la figlia dodicenne Dolores, detta Lolita.

Rapito dalla sua bellezza acerba, nasce in lui una fortissima infatuazione in parte ricambiata, fomentata dalla vivacità e dagli atteggiamenti provocanti della figlia adottiva . Il tutto è appuntato sul diario di lui, che viene fatalmente scoperto da Charlotte, la quale, sconvolta, esce di corsa da casa restando uccisa da un'auto. Humbert rileva la ragazzina da un campo estivo e la porta in giro per gli Stati Uniti, facendo tappa da albergo in albergo, fino a incontrare un misterioso signore di nome Quilty, il quale si insinuerà nel loro singolare ménage, pedinandoli per tutto il tragitto. Alla fine Lolita verrà consensualmente rapita da Quilty, facendo perdere le sue tracce.

Tre anni dopo Humbert riceve una lettera da Lolita, che gli racconta di essersi sposata e di essere incinta. Sperando di riaverla, va a trovarla, ma la trova molto cambiata. Lolita gli racconta dell’esperienza vissuta con Quilty, l'unico uomo - confessa - che abbia amato veramente, anche se non è chiaro quanto lei menta per indispettirlo, tanto è vero che poi aggiunge di essere stata costretta ad allontanarsi da Quilty perché le avanzava richieste troppo particolari. Humbert, distrutto, si reca nell'abitazione del rivale e lo uccide con quattro colpi di pistola: quindi si allontana in macchina in stato confusionale. Poco dopo viene inseguito e raggiunto dalla polizia, finché fermo in un campo ascolta malinconico lo schiamazzo di giovani voci provenire da un paese a valle. Lì scopre e confessa a se stesso che il suo più grande rammarico non è l'assenza di Lolita al suo fianco, ma il fatto che la voce di lei non faccia parte di quel coro spensierato.

Humbert morirà in prigione, durante il processo, nel novembre 1950. Lolita lo seguirà poco dopo, per complicazioni di parto, il giorno di Natale.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato prodotto da Mario Kassar, produttore esecutivo, e dal co-produttore Joel B. Michaels per la Pathé Production. La pellicola è stata girata tra la Francia, dove viene mostrato il periodo in cui il giovane Humbert Humbert conosce Annabelle Leigh, e gli Stati Uniti d'America (più precisamente nel Nord Carolina, Sud Carolina, Louisiana, Texas e California), paese che accoglie l'insegnante inglese in età adulta e dove avviene l'incontro con Lolita. Le riprese sono state realizzate dal 1995 fino al 1996 ma per le questioni legate alla censura il film è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi ed europee nell'anno 1997.[2]

Sceneggiatura[3][modifica | modifica wikitesto]

L'autore della sceneggiatura è Stephen Schiff. Ci sono state difficoltà per far uscire il film nelle sale per via di contenuti di sessualità esplicita tra Humbert e l'adolescente Lolita. Anche il tema centrale del racconto è estremamente delicato, trattandosi di pedofilia. La graziosa e controversa ninfetta nata dalla penna di Nabokov è infatti solo una bambina di 12 anni mentre Humbert è un uomo di 37 anni. In questo caso, Adrian Lyne decise di attribuire a Lolita un'età di 14 anni, come Stanley Kubrick ne assegnò 16 alla propria nella prima trasposizione cinematografica.[4] Riadattando l'età di Lolita, di conseguenza appare meno scandaloso il legame basato sugli istinti e sul sesso che si instaura tra i due protagonisti della storia.[5]

Se Vladimir Vladimirovič Nabokov rimase deluso dal film di Stanley Kubrick, il quale girò solo il 20 % della sceneggiatura che all'epoca venne scritta e riadattata dallo stesso autore del romanzo, e da come la società degli anni '50 e '60 non vedeva di buon occhio la storia del professor Humbert Humbert e della sua adorata Dolores Haze, suo figlio Dmitri Nabokov non si è dichiarato tale guardando il film. Dmitri ha giudicato la nuova Lolita capace di toccare sensibilmente l'animo dello spettatore come di seguito riportato:

(EN)

«The new Lolita is a sensitively conceived, beautifully produced film. far from being the explicit shocker some feared and other craved, it achieves a cinematic dimension of poetry far closer to the novel than Stanley Kunrick's distant approximation. Lyne's Lolita...tend(s) to let the viewer's fancy fend for itself, as Nabokov's prose did for the reader...The latest Lolita is splendid.»

(IT)

«La nuova Lolita è stata concepita con sensibilità ed è stata magnificamente prodotta. Lungi dall'essere l'esplicita provocazione che alcuni hanno temuto e altri desiderato, raggiunge una dimensione cinematografica poetica più vicina al romanzo di quanto la lontana approssimazione di Kubrick abbia fatto. La Lolita di Lyne tende a lasciare la fantasia dello spettatore libera di provvedere a se stessa, così come la prosa di Nabokov ha fatto per il lettore...L'ultima Lolita è splendida.»

Stephen Schiff trascrive con maggiore fedeltà il susseguirsi degli eventi presenti nel romanzo di Nabokov, i ricordi, le date, i luoghi e i paesi che Humbert e Lolita visitano insieme.[8] Da non trascurare il breve ma intenso racconto che Humbert fa di Annabel Leigh, la ragazzina di cui si innamorò durante l'estate dei suoi 14 anni e che morì di tifo 6 mesi dopo, un aspetto che non viene minimamente accennato nel film di Stanley Kubrick ma che racchiude in sé stesso, come sostiene lo stesso personaggio di Humbert nel romanzo, una grande importanza per spiegare la sua attrazione per ragazze di età estremamente giovani come nel caso di Lolita. Il film di Adrian Lyne appare più veritiero e meno teatralizzato da monologhi e travestimenti inverosimili che altresì sono onnipresenti nel film di Stanley Kubrick, il quale rende l'immagine di Clare Quilty in apparenza carismatica e umoristica.[9]

Cast e personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Jeremy Irons interpreta il Prof. Humbert Humbert, protagonista-antagonista e narratore degli eventi. Inizialmente l'attore inglese non intendeva accettare la proposta d'interpretare il personaggio, per la sua natura incline ad adorare ragazzine giovani. Irons, all'epoca, aveva dei figli adolescenti e riteneva perciò fuori luogo recitare la parte di un uomo che si innamora di una minorenne, ma su insistenza del regista accettò. Interpretare Humbert Humbert cambiò radicalmente i preconcetti che l'attore aveva inizialmente nutrito verso il ruolo, a tal punto che anche dopo molti mesi dal termine della realizzazione del film, l'attore confessò di provare un'ossessione per Dominique Swain. Irons, come Adrian Lyne, ha definito la vicenda di "Lolita" una storia di amore, di passione, di gelosia e di sofferenza.[10]

La giovane Dominique Swain, scelta da Adrian Lyne fra circa 2500 ragazze sottoposte a provino, interpreta Lolita. Nel periodo in cui venne girato il film, l'attrice aveva solo 15 anni e frequentava la Malibù High School, in California. Essendo minorenne, nelle scene erotiche con Irons fu sostituita da una controfigura.[11]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Le musiche di Lolita sono state composte, orchestrate, arrangiate ed eseguite da Ennio Morricone. L'album comprende anche canzoni di altri artisti di musica leggera americana.

Lolita
colonna sonora
ArtistaEnnio Morricone, AA.VV.
Pubblicazione28 luglio 1998
Durata60:36
Dischi1
Tracce21
GenereColonna sonora
Musica leggera
EtichettaBMG, Milan Records
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[12]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Musiche di Ennio Morricone, eccetto dove indicato.

  1. Lolita – 2:20
  2. Love in the Morning – 3:36
  3. Vera LynnI'm in the Mood for Love – 2:55 (testo: Dorothy Fields – musica: Jimmy McHugh)
  4. Andy RussellAmor – 2:56 (Ricardo Lopez Mendez, Gabriel Ruíz)
  5. Take Me to Bed – 2:51
  6. Lolita on Humbert's Lap – 3:34
  7. Ella Fitzgerald'Tain't What You Do (It's the Way That You Do It) – 2:56
  8. Lolita in My Arms – 1:37
  9. Requiescant – 2:10
  10. Louis Prima and His Band – Civilization (Bongo, Bongo, Bongo) – 3:18 (Bob Hilliard, Carl Sigman)
  11. Eddy HowardI Wonder, I Wonder, I Wonder – 3:01 (Daryl Hutchinson)
  12. Jack McVeaOpen the Door, Richard! – 2:59 (Dusty Fletcher, Don Howell, John Mason, Jack McVea)
  13. Quilty – 4:14
  14. What About Me? – 1:41
  15. Togetherness – 2:32
  16. She Had Nowhere Else to Go – 3:21
  17. Humbert's Diary – 2:55
  18. Humbert on the Hillside – 1:42
  19. Artie ShawStardust – 3:31 (Hoagy Carmichael, Mitchell Parish)
  20. Ladies and Gentlemen of the Jury – 2:19
  21. Lolita (Finale) – 4:08

Durata totale: 60:36

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Date di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono elencate, in ordine cronologico, le date di uscita del film e il titolo in alcuni stati del mondo.[13][14]

Divieti[modifica | modifica wikitesto]

Negli Stati Uniti la Motion Picture Association of America catalogò la pellicola sotto il visto R ("Restricted") per la "sessualità aberrante", forti scene di violenza e di nudità.[15]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 27 settembre 1997. La versione italiana del film è a cura di Patrizia De Crescenzo e i dialoghi italiani di Novella Marcucci. Il doppiaggio è a cura della SEFIT. Il direttore del doppiaggio è Pino Colizzi.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Lolita incassò 19492 $ nel primo weekend. Gli incassi finali nazionali furono di 1060056 $ a partire dal 22 novembre 1998[16].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola si distingue per essere stata accolta da critiche contrastanti, oltre che per aver fatto discutere l'opinione pubblica. Jack Kroll sulla testata statunitense Newsweek ha commentato la pellicola affermando che Lyne «ha trasposto il classico di Nabokov con sensibilità, intelligenza e stile.»[17] Caryn James sul New York Times si esprime dicendo che, come il romanzo dell'autore russo, il film «è un'eloquente tragedia cucita con arguzia: una seria e disturbante opera d'arte.»[18]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ an interview with stephen schiff, su libraries.psu.edu. URL consultato il 3 aprile 2020.
  2. ^ Vickers, 2008.
  3. ^ Lolita, cap. 2..
  4. ^ Vickers, 2008, p. 199.
  5. ^ (EN) Andrew L. Urban, Lyne, Adrian: Lolita, su urbancinefile.com.au, Urban Cinefile (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2013).
  6. ^ Vickers, 2008, pp. 203-204.
  7. ^ (EN) Dmitri Nabokov, THE AUTHOR: It's All in the Imagination, su pathe-lolita.com (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  8. ^ «To say that tracking it down is worth the effort would damn with faint praise a superior film that is not only far more faithful to Nabokov's novel than the 1962 version but more faithful to the novel than any film version might reasonably have been expected to be. Admittedly its early Riviera sequence, that crucial Annabel Leigh episode, reinforces the worries of those who dislike Lyne's fondness for softfocus photography and pretty compositions, but that seems to be a second unit aberration.» Vickers, 2008, pp. 198-199
  9. ^ (EN) Paul Fischer, Lolita, su urbancinefile.com.au, Urban Cinefile (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2013).
  10. ^ (EN) Andrew L. Urban, Irons, Jeremy: Lolita, su urbancinefile.com.au, Urban Cinefile (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2013).
  11. ^ Lolita su Internet Movie DataBase
  12. ^ (EN) Jason Ankeny, Lolita, su AllMusic, All Media Network.
  13. ^ (EN) Film Releases, su pathe-lolita.com. URL consultato il 19 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2010).
  14. ^ (EN) Lolita (1997) - Release dates, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 19 maggio 2013.
  15. ^ (EN) Lolita (1997) - Parents Guide, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 19 maggio 2005.
  16. ^ Box office / business for Lolita (1997), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 4 marzo 2010.
  17. ^ «[He] has translated Nabokov's classic with sensitivity, intelligence and style.» (EN) Jack Kroll, Lolita: At Last, Lolita is Here. Well, Not Exactly, in Newsweek, vol. 130, n. 14, 6 ottobre 1997. Citato in Vickers, 2008, p. 198.
  18. ^ «Like Nabokov's novel, it is an eloquent tragedy laced with wit and a serious, disturbing work of art.» (EN) Caryn James, Lolita (1997) TELEVISION REVIEW; Revisiting a Dangerous Obsession, in The New York Times, 31 luglio 1998.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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