Pozzallo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pozzallo
comune
Pozzallo – Stemma
Pozzallo – Bandiera
Pozzallo – Veduta
Pozzallo – Veduta
Spiaggia Pietrenere
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Ragusa
Amministrazione
SindacoRoberto Ammatuna (PSI/liste civiche) dal 14-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Data di istituzione12 giugno 1829
Territorio
Coordinate36°43′49.01″N 14°50′48.19″E / 36.73028°N 14.84672°E36.73028; 14.84672
Altitudine20 m s.l.m.
Superficie15,38 km²
Abitanti18 900[2] (31-12-2023)
Densità1 228,87 ab./km²
Frazioninessuna
Comuni confinantiIspica, Modica
Altre informazioni
Cod. postale97016
Prefisso0932
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT088008
Cod. catastaleG953
TargaRG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona B, 800 GG[4]
Nome abitanti(IT) Pozzallesi
(SCN) Puzzaḍḍisi
Patronosan Giovanni Battista, Madonna del Rosario
Giorno festivo24 giugno, 7 ottobre
PIL procapite(nominale) 17 000 [1]
Motto(LA) Secundis ventis
(IT) Con il vento a favore
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pozzallo
Pozzallo
Pozzallo – Mappa
Pozzallo – Mappa
Posizione del comune di Pozzallo nel libero consorzio comunale di Ragusa
Sito istituzionale

Pozzallo (U Puzzaḍḍu o, localmente, anche U Pizzaḍḍu in siciliano) è un comune italiano di 18 900 abitanti[2] del libero consorzio comunale di Ragusa in Sicilia.

Comune a vocazione turistica e marinara, bagnato dal Mar Mediterraneo e situato in una posizione strategica per le rotte commerciali, è famoso per il porto, il più grande del libero consorzio, per le ampie spiagge e per la quattrocentesca Torre Cabrera.[5]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il suo territorio, in parte pianeggiante e in parte sub-collinare, dista circa 35 km dalla città di Ragusa, confina a nord con il comune di Modica e a nord-est con il comune di Ispica. È il comune meno esteso del libero consorzio, nonché quello con la più elevata densità di popolazione.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Pozzallo rientra nella zona climatica Csa della classificazione di Köppen. Il clima è mediterraneo, contraddistinto da inverni miti e piovosi e da estati calde e povere di precipitazioni, mitigate dalla brezza marina.

Secondo una ricerca effettuata dall'ENEA nel 2001 sull'irraggiamento solare, Pozzallo è il secondo comune italiano su cui il sole batte con maggiore intensità, preceduto solamente da Pachino. Il valore della radiazione solare media annua corrisponde a 6 035 MJ/.[6]

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 15,315,716,718,722,526,529,430,027,623,820,016,615,919,328,623,821,9
T. media (°C) 11,611,912,714,618,222,124,825,423,419,916,113,012,215,224,119,817,8
T. min. media (°C) 88,18,810,614,017,720,221,019,316,012,49,58,511,119,615,913,8
Precipitazioni (mm) 6441372211418299761651707013187440

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Fino al IX secolo i Saraceni chiamavano questa zona Pausis Alòs (Παύσις Αλός in greco, ossia 'porto al mare').[7] Fino al X secolo la zona fu denominata "Puteus-alòs", ovvero pozzo a mare[7].

Nell'XI secolo la zona risulta essere denominata Pusalo o Posalo, mentre nel XII secolo, dopo la conquista araba, il territorio viene citato come Marsa as Deramini (porto dei dromedari) da Edrisi[7]. Nel XV secolo viene citato come Alpusalli, Poçallo, Pocial e Puoçalo[7], mentre nel XVI secolo viene indicato come Lapuzzallu, La Puzzallu, La Puzzòla e Puozzàla[7].

Nella prima metà del XVII secolo le forme più comuni sono Puzzallus e Puzzallum, mentre nella seconda metà del secolo scorso la forma siciliana U Puzzaḍḍu viene italianizzata in Pozzallo[7], comportando la perdita dell'iniziale articolo determinativo.[8] Frequenti furono gli errori di trascrizione o di interpretazione del toponimo: Sebastiano Salomone fa risalire il nome a un fantomatico Pozzo del Gallo mai esistito in zona, mentre Corrado Avolio affermò che esso derivi dal latino pecium, misura agraria[7].

Per due volte si provò a cambiare il nome della cittadina: nel 1836, in occasione della visita ufficiale di Ferdinando II delle Due Sicilie, si propose di mutare il nome in Ferdinandea al fine di ottenere l'appoggio del re in alcune dispute territoriali con Modica; tuttavia, a causa di una tempesta la visita fu cancellata e il nome non cambiò.[7] Nel 1935 l'amministrazione comunale, con l'obiettivo di aumentare il turismo nella zona, propose di modificare il nome in Rosa Marina, trovando la resistenza della popolazione, in maggioranza analfabeta e dunque legata al vecchio nome.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria ed età classica[modifica | modifica wikitesto]

La Necropoli di Bellamagna

Le attestazioni più antiche della presenza umana nei pressi della città si trovano in contrada Bellamagna, a Cozzo Rao e in contrada Carpintera. La prima si trova 2,5 chilometri a nordovest di Pozzallo, la seconda poco più di un chilometro a nord, la terza è a ridosso del cimitero comunale. In questi siti sono state rinvenute tombe a grotticella artificiale risalenti all'età del bronzo e alla cultura di Castelluccio, datata tra il 2200 e il 1450 a.C. La necropoli di contrada Bellamagna è quella meglio conosciuta, mentre le informazioni sugli altri due siti sono più lacunose[9].

In contrada Porrello, situata tre chilometri a est di Pozzallo, sorgeva probabilmente un empòrion di età arcaica ed è attestata una necropoli tardoantica[10]. Nel 1908 fu inoltre ritrovato in un terreno di proprietà del marchese Corrado Tedeschi un recipiente con all'interno 600 monete romane; circa 400 di esse furono trafugate, mentre le restanti 229 furono studiate dall'archeologo trentino Paolo Orsi, che le datò tra il 72 e il 249 d.C.[7] A epoca tardoantica risale anche una necropoli costituita da due ipogei con arcosoli monosomi e polisomi e da tombe a fossa[11]. Ipogei tardoantichi, alterati da costruzioni successive, sono presenti anche in contrada Carpintera[12], mentre quelli situati in alcune delle vie centrali della città sono stati distrutti o occultati dallo sviluppo urbanistico[13]. Reperti risalenti al IV secolo d.C. provengono dalla zona centrale della città[14]. Resti di età medievale, forse risalenti al XII secolo e probabilmente attribuibili a fornaci, furono rinvenuti da Orsi nella zona tra Pozzallo e Santa Maria del Focallo[7].

Alla fine del XIX secolo fu ritrovata nella zona dello Scaro un'antica tomba messena, risalente alla terza guerra messenica e appartenente a un membro della nobiltà; si presume quindi che la zona divenne luogo di rifugio per alcuni soldati messeni sconfitti, che ivi si stabilirono in capanne di fortuna[7].

Medioevo: il Caricatore e la Torre Cabrera[modifica | modifica wikitesto]

La Torre Cabrera
Mappa di Pozzallo, realizzata dal notaio Biagio di Falco, risalente al 1764. Si noti la rappresentazione stilizzata della Torre Cabrera (al centro della mappa) , del molo ad essa adiacente e dei magazzini del Caricatore.

Verso la fine del XIV secolo Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica, si interessò della zona compresa tra Capo Passero e Punta Regilione. Quel tratto di costa era caratterizzato dalla presenza di numerosi pozzi naturali d'acqua dolce, tra cui quello della Senia[15] e quello di Pozzofeto,[16] che consentivano il ristoro ai marinai di passaggio. Nella zona erano inoltre presenti dei magazzini in disuso, che il conte aveva intenzione di ricostruire al fine di realizzare un porto strategico lungo la rotta verso Malta[7]. Tuttavia, nel 1391 Manfredi morì e il progetto fu ripreso dal suo successore, Andrea, che costruì un Caricatore, ossia un complesso di magazzini che comprendeva pontili e scivoli per l'imbarco di merce, specialmente frumento, orzo e carrube, sui velieri[7].

Nel 1392 Martino il Giovane invase la Sicilia, per prenderne possesso dopo aver sposato Maria di Sicilia, sovrana dell'Isola. Gli invasori trovarono la resistenza di una piccola coalizione filo-angioina guidata da Andrea Chiaramonte. La coalizione venne agilmente sconfitta dall'esercito aragonese, guidato da Bernardo Cabrera, e Andrea venne impiccato a Palermo per alto tradimento. Il nuovo re premiò Cabrera, nominandolo Grande Ammiraglio del Regno d'Aragona e concedendogli il territorio della prestigiosa Contea di Modica. Egli ampliò il caricatore e costruì la piana dei fossi, una serie di fossati capaci di contenere migliaia di salme di frumento[7]. Quando morì, la contea passò al figlio Bernardo Giovanni, che chiese l'autorizzazione di poter costruire una torre di difesa per difendere la zona dalle incursioni dei pirati, che solevano nascondersi nelle rade di Raganzino, Maganuco e Cala Brigantina; il decreto di erezione della torre è datato 1429 per opera di Tommaso Fazello, che attribuisce erroneamente la costruzione a Bernardo e non al figlio Giovanni Bernardo[7]. La Torre del Pozzallo, in seguito denominata Cabrera, aveva mura esterne spesse due metri ed era lambita dal mare su un lato. Lì prestavano servizio circa sessanta tra soldati e artiglieri[17] e sulle sue terrazze erano piazzati cannoni di diverso calibro, mentre i cavalleggeri sorvegliavano la costa[18]. All'interno della torre viveva anche il Regio Maestro Portolano, nominato direttamente dal conte, che era la massima carica amministrativa della borgata e si occupava della supervisione di tutte le attività di carico e scarico delle merci dai magazzini.[19] In questo periodo, un ignoto autore siciliano scrisse che "Puzzallo è, fra li caricatori di frumento, mediocre", facendo intendere che il caricatore pozzallese fosse poca cosa rispetto ai porti siciliani più importanti (Palermo, Siracusa, Catania e Messina)[7].

Il 25 gennaio 1661 al largo di Pozzallo si combatté una battaglia navale tra sei galee dei Cavalieri ospitalieri e una flotta ottomana diretta a Smirne da Tunisi, dove si era rifornita di schiavi.[20][21] La battaglia, vittoriosa per la flotta cristiana, è stata ritratta in un dipinto seicentesco commissionato da Francesco Filomarino, signore di Diano, che vi aveva partecipato.[22]

Il XVI e il XVII secolo furono secoli difficili per la piccola borgata: si susseguirono quattro epidemie di peste (1576[23], 1622, 1626 e 1631), tre carestie (1581, 1590 e 1672), tre invasioni di cavallette (1616, 1637 e 1666) e due alluvioni (1619 e 1622), che decimarono la popolazione[7]. Tuttavia, l'evento più devastante fu il terremoto del 1693, che fece crollare interamente la torre, che già dava segni di cedimento.[7] L'artiglieria che venne recuperata dalle macerie fu spostata sulla scogliera tra Pietre Nere e Santa Maria del Focallo, dando via libera ai pirati di poter saccheggiare la borgata[7]. Dopo mesi di proteste da parte degli abitanti, stanchi delle continue incursioni dei corsari, la Torre fu ricostruita con l'aggiunta di una grande piattaforma merlata affacciata sul mare[24] e una serie di contrafforti, per dare maggiore stabilità[7]. In seguito la Torre fu ulteriormente rinforzata con delle spranghe di ferro che ne cingevano le mura; tuttavia, esse furono rimosse durante la ristrutturazione del 1960[7].

All'inizio del XVIII secolo scoppiò la polveriera, sita all'ultimo piano della torre, che danneggiò la struttura e che scagliò alcuni massi sulle abitazioni; la torre fu subito ricostruita, ma ormai aveva perso la sua funzione strategica: le incursioni dei pirati non avevano più luogo da decenni e la ricostruzione aveva uno scopo estetico più che difensivo[7].

Erezione a comune autonomo e sviluppo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Case in via Francesco Crispi (odierna via Giuseppe Mazzini) danneggiate da un bombardamento alleato nel 1943
Il quartiere Scaro alla fine degli anni quaranta, dopo la ricostruzione

Con la fine del feudalesimo in Sicilia il caricatore perse importanza e, nel corso del XIX secolo, fu quasi totalmente demolito[25] per lasciare spazio alle abitazioni: la popolazione era costituita in un primo tempo da poche centinaia di persone fra soldati e pescatori, ma ben presto, con l'incremento delle attività marittimo-commerciali, arrivò a triplicarsi. Presso le famiglie più facoltose del paese iniziò quindi a svilupparsi l'idea di una possibile separazione da Modica, di cui Pozzallo era una frazione, per costituire un comune autonomo, nell'ottica di aumentare il volume delle attività commerciali e delle entrate dalle tasse.[26] Questa prospettiva trovò la resistenza del decurionato di Modica, che amministrava direttamente la borgata tramite un Eletto e un Ispettore di Polizia. Le richieste di autonomia amministrativa spinsero Modica, nel 1817, a concedere a Pozzallo 21 eleggibili presso il decurionato, misura ritenuta comunque insoddisfacente dagli abitanti pozzallesi, che continuarono a perorare la causa separatista.[26] La disputa ultradecennale con Modica si risolse infine il 12 giugno 1829, quando, con decreto di Francesco I delle Due Sicilie, Pozzallo venne eretta a comune autonomo.[27] I primi dati certi sulla popolazione risalgono al 1826, quando risultavano residenti 1 132 abitanti, mentre nel 1831 si contavano già 1 787 abitanti.[7]

In seguito all'impennata demografica, dovuta all'erezione a comune autonomo, si formarono tre nuclei abitativi principali: uno nei pressi della Torre Cabrera, uno nei pressi del pozzo d'acqua dolce della Senia, ossia l'odierno quartiere di Vico Vicci, e uno nei pressi del pozzo di Pozzofeto, in prossimità di quello che poi sarebbe diventato il quartiere Scaro.[28] In quegli anni ebbero inizio le prime grandi opere di edilizia pubblica: vennero costruite diverse strade e piazze (la rotabile Pozzallo-Modica, la Pozzallo-Spaccaforno e la Pozzallo-Scicli, nonché, in territorio comunale, corso Vittorio Veneto[29], via Scaro, il Lungomare Pietrenere[30], Piazza delle Rimembranze[31] e Piazza Senia), il molo commerciale della Balata, la Villa Comunale, il mercato, una scuola elementare e la Chiesa Madre.[28] Nel 1891, inoltre, venne costruita la stazione di Pozzallo, che garantì al paese un collegamento ferroviario con i centri vicini. Alla separazione da Modica seguì un periodo di prosperità economica, che vide l'affermazione di diverse famiglie borghesi, peraltro maggiori fautrici dell'indipendenza del comune: le principali furono i Pandolfi, i Giunta, gli Avitabile e i Polara Tedeschi,[32] che controllavano le attività commerciali[7].

Durante il Risorgimento, Pozzallo fu una delle prime località della Sicilia a sollevarsi contro i borbonici dopo lo sbarco a Marsala ad opera dei Mille di Giuseppe Garibaldi: già il 17 maggio del 1860, due giorni dopo la battaglia di Calatafimi, il comune si era schierato in favore dei garibaldini, issando la bandiera tricolore.[33] Il principale fautore della sollevazione cittadina fu il patriota Raffaele Scala, celebrato con un busto bronzeo all'interno della Villa Comunale.[34]

Al periodo di splendore commerciale della cittadina coincise il declino della torre: già nel 1848 Ferdinando II delle Due Sicilie ne aveva ordinato il disarmo completo, declassandola a sede di un battaglione di Finanza, poi rimosso nel 1895[7]. L'edificio rimase inutilizzato fino alla seconda guerra mondiale, quando fu piazzata sulla terrazza la batteria contraerea per contrastare i bombardamenti alleati[7][34]. Nel 1943 Pozzallo subì 27 bombardamenti, che però non intaccarono mai la torre, vero obiettivo dei bombardieri[7]. In quell'anno la popolazione emigrò in massa verso la Cava d'Ispica, spopolando il paese fino allo sbarco alleato del 10 luglio[7]. Dopo la guerra, la torre cessò definitivamente il suo scopo militare e venne nominata monumento nazionale.[7]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto dell'8 maggio 1933.[35] Inizialmente, nel capo dello stemma era presente un fascio littorio su fondo rosso, rimosso nel 1943 in seguito alla caduta del regime fascista.[36]

«D'azzurro alla torre quadrangolare d'argento sul mare, accostata a destra da una navicella e nel cantone sinistro del capo da una stella d'argento di cinque raggi con il motto intorno secundis ventis. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma è dominato da una rappresentazione della Torre Cabrera, principale monumento della città; a sinistra è presente una goletta, simbolo della vocazione marittima della città, mentre in alto a destra è presente una stella bianca a cinque punte circondata dalla scritta SECUNDIS VENTIS ("Con il vento a favore"), motto dei marchesi Polara Tedeschi, che per quasi due secoli sono stati la principale famiglia nobile della città.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Madonna del Rosario
Palazzo comunale Giorgio La Pira
Villa Tedeschi

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa Madonna del Rosario: costruita in stile neoclassico nel centro storico tra il 1878 e il 1937, e inizialmente dedicata a San Pietro, è la Chiesa Madre del paese.[37]
  • Santuario di Santa Maria di Portosalvo: costruito in stile neoclassico nel 1746 accanto alla Torre Cabrera, è l'edificio religioso più antico del paese. Nel 2007 è stata realizzata una facciata in stile moderno sul lato nord. Nel 2022 è stato elevato al rango di santuario.
  • Chiesa San Giovanni Battista: sita nel quartiere Raganzino, è stata costruita alla fine degli anni Sessanta in stile moderno, su progetto di Concetto Russo e Franco Caruso, nello stesso luogo dove sorgeva una chiesetta risalente al 1924.[38]
  • Chiesa San Paolo Apostolo: costruita a partire dal 1967 su progetto di Concetto Russo, si trova nel quartiere omonimo. Essa è caratterizzata da una pianta ottagonale, ispirata alle tende dei convegni ebraici nel deserto, e dagli interni in stile francescano, progettati da Fra' Alberto Farina.[39]
  • Chiesa Maria Madre della Fiducia: costruita nel 2000 lungo la SP46, ospita l'oratorio delle Sorelle Francescane della Carità.[40]
  • Cappella di Santa Rosalia: fu costruita accanto alla Villa Tedeschi durante gli anni Venti su commissione del marchese Corrado Tedeschi, in memoria della defunta moglie Rosalia. Al 2022 è chiusa al culto e versa in condizioni di abbandono.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Torre Cabrera: costruita tra il XV e il XVI secolo, ricostruita dopo il terremoto del 1693, è stata dichiarata monumento nazionale ed è l'edificio simbolo della città.
  • Palazzo comunale Giorgio La Pira: costruito tra il 1923 e il 1926, dal 1928 è la sede del comune.
  • Villa Comunale: è il principale parco pubblico della città, circonda su tre lati il palazzo comunale e si affaccia sul mare.
  • Villa Tedeschi: costruita nel XIX secolo, apparteneva ai marchesi Polara Tedeschi, famiglia nobile che ha a lungo governato sulla città dopo la separazione da Modica. Vi ha sede la biblioteca civica.
  • Palazzo Giunta-Musso: costruito nel 1845 per ospitare il municipio, è stato in seguito acquistato da Vincenzo Giunta e Mariannina Musso, che nel 1926 hanno affidato all'architetto Vincenzo Arangio la ristrutturazione dell'edificio, terminata nel 1928. Insieme al palazzo comunale è uno degli esempi più significativi di architettura Liberty nella cittadina. Bene vincolato dal 1978, l'anno seguente è stato acquistato dal comune, che lo ha adibito a sede della videoteca e biblioteca comunale, prima che quest'ultima venisse spostata presso Villa Tedeschi.[41][42] Nel febbraio 2022 hanno avuto inizio i lavori di ristrutturazione e, contestualmente, è stato destinato a sede di un centro di aggregazione sociale.[43][44]
  • Palazzo Giunta: costruito nel XIX secolo su commissione di Enrico Giunta, sorge in piazza delle Rimembranze.
  • Palazzo Pandolfi: costruito intorno al 1868, fu progettato dall'architetto Gianbattista Pennavaria su commissione di Raffaele Pandolfi. Il palazzo, oggi privato, è stato sede dell'Istituto tecnico nautico nei primi anni novanta e, in via provvisoria, degli uffici comunali durante i lavori di restauro del palazzo comunale.[45] Vi ha dimorato per qualche anno lo scrittore pachinese Vitaliano Brancati.[46]
  • Castello Di Martino: la sua costruzione ebbe inizio su commissione della famiglia Di Martino intorno al 1930, ma non venne mai portata a termine; sorge in stato di abbandono su un'altura di fronte al porto. Per qualche anno, fino al 2012, ha ospitato la Via Crucis vivente.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Passeggiata di Via delle Sirene nel tratto della Zabbatana

Abitanti censiti[47]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le statistiche ISTAT[48] al 1º gennaio 2023 la popolazione straniera residente nel comune era di 775 persone (392 maschi e 383 femmine), pari al 4% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[48]

  1. Tunisia 201
  2. Romania 147
  3. Albania 96
  4. Marocco 56
  5. Polonia 22
  6. Cina 20
  7. Germania 16
  8. Ucraina 16

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione dei dialetti siciliani

Oltre alla lingua ufficiale italiana, a Pozzallo si parla la lingua siciliana nella sua variante metafonetica sud-orientale.

La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, deriva dalla posizione geografica dell'isola, la cui centralità nel mar Mediterraneo ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.

Origini delle famiglie[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni attuali cognomi incominciano a essere attestati nel territorio tra il XVIII e il XIX secolo, concentrandosi soprattutto nella seconda metà del Settecento e nella prima dell'Ottocento. Le famiglie provenivano in gran parte da Modica e dalla Campania, in particolare dalla provincia di Napoli. Le professioni maggiormente attestate erano relative alle attività marinare e agricole.[49]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Quartieri cittadini[modifica | modifica wikitesto]

Lungomare Raganzino
  • Raganzino: è il quartiere più popoloso della città e occupa l'area a nord del Lungomare Raganzino e circostante la Chiesa di San Giovanni Battista.
  • Rione San Francesco: originariamente noto come Corea, toponimo diffuso ancora oggi nella vulgata popolare,[50] è il quartiere più occidentale della città, occupa l'area a nord di Largo dei Vespri Siciliani e si affaccia sulla Spiaggia Raganzino.
  • San Paolo: è il quartiere urbano di più recente sviluppo e occupa la zona a nord di via Torino.
  • Scaro: secondo quartiere a essere sorto dopo il distaccamento da Modica, si è sviluppato nella zona a sud di Villa Tedeschi, lungo via Mario Rapisardi e via Scaro. Deve il suo nome al fatto che nella zona sorgeva lo scalo commerciale (poi storpiato in scaru nel dialetto locale) in cui attraccavano le navi mercantili. Fino al XIX secolo il quartiere era noto come Cento Bucari o Pozzofeto, dal nome del pozzo d'acqua dolce che vi sorgeva.
  • Vico Vicci: un tempo noto come i Puonti,[51] costituisce il nucleo più antico della città e si snoda nel centro storico lungo via Guglielmo Marconi e via Agricola. Prende il nome dai vicci, termine dialettale che indica i semi della carruba.

Località e contrade[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Pozzallo visto da Bosco Pisana
  • Bosco Pisana
  • Bove Marino
  • Carpintera
  • Contrada Cesarò
  • Contrada Giovara
  • Contrada Graffetta
  • Contrada Inchiudenda
  • Contrada Palamentano
  • Contrada Raganzino
  • Contrada Recupero
  • Contrada Scaro
  • Contrada Turischedda
  • Grottelle
  • Tegolaio
  • Villaggio Pantanelli

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nella cittadina sono presenti due Istituti Comprensivi, intitolati ad Antonio Amore e a Giuseppe Rogasi.

È inoltre presente l'Istituto d'Istruzione Superiore "Giorgio La Pira", comprendente l'Istituto Tecnico Nautico, l'Istituto Tecnico Commerciale, l'Istituto Tecnico Turistico, il Liceo Scientifico, il Liceo Scientifico Sportivo e l'Istituto Professionale per i Servizi Commerciali.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune il corpo bandistico "Vincenzo Bellini", con un organico di 45 elementi.[52]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Il porto è stato utilizzato come set per alcune scene delle serie televisive Il commissario Montalbano[53] e Il capo dei capi.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Festa di San Giovanni Battista: festa patronale, si svolge il 24 giugno. È caratterizzata dalla varchiata, ossia una processione di barche in mare, con alla testa del corteo l'imbarcazione trasportante il simulacro del santo.[34]
  • Sagra del pesce: si svolge la seconda domenica di agosto a partire dal 1967, ed è una delle manifestazioni gastronomiche più antiche in Sicilia.[54][55]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Spiaggia Pietrenere al tramonto.

Una delle principali fonti economiche è data da una spiccata vocazione marittima, mentre l'agglomerato industriale Modica-Pozzallo ospita industrie alimentari, manifatturiere e farmaceutiche.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2019 Pozzallo si è aggiudicata per 5 volte di fila la Bandiera blu, riconoscimento della FEE alle migliori località costiere d'Europa[56][57], dopo averla conseguita tra il 2002 e il 2012 e tra il 2014 e il 2017.

Inoltre, il comune ibleo è presente sulla Guida Blu di Legambiente, con una valutazione di due vele blu.[58]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il Porto
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Pozzallo, Porto di Pozzallo ed Eliporto di Pozzallo.

La città è servita dall'autostrada A18, ancora in costruzione ed in esercizio fino allo svincolo di Modica, con cui è possibile raggiungere Siracusa e Catania. Le altre strade extraurbane principali che collegano Pozzallo agli altri centri urbani sono la SP 45 per Modica, la SP 46 e la SS 115 per Ispica e la SP 66 per Sampieri, che funge anche da circonvallazione e collegamento con la SS 194, che permette di raggiungere Ragusa.

Pozzallo si trova lungo la ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì e dalla sua stazione partono treni regionali per Ragusa e Siracusa.

Dal porto è presente un collegamento di linea per Malta, effettuato dalla Virtu Ferries Limited. Nei pressi della struttura portuale è inoltre presente un eliporto civile, usato frequentemente per l'elisoccorso.

La città è collegata all'Aeroporto di Catania-Fontanarossa dal servizio di trasporto pubblico dell'AST, che effettua diverse corse giornaliere in autobus. Non è invece raggiungibile con il trasporto pubblico l'Aeroporto di Comiso.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

L'amministrazione comunale è guidata da Roberto Ammatuna, indipendente in quota Partito Democratico, a seguito delle elezioni dell'11 giugno 2017, appoggiato da una coalizione di liste civiche. Alle elezioni del 12 giugno 2022 è stato riconfermato, guidando una coalizione tra Partito Socialista Italiano e liste civiche.

Elenco dei sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Ultime elezioni comunali
Comune   Pozzallo
Data
12 giugno 2022
Affluenza 55,03% (Diminuzione 6,67%)
Candidati
Roberto Ammatuna
Vincenzo Galazzo
Partiti
Coalizioni
Voti
6.917
72,86%
1.609
16,95%
Seggi
13 / 16
3 / 16
Composizione del Consiglio comunale

Questo grafico non è disponibile a causa di un problema tecnico.
Si prega di non rimuoverlo.

Sindaco uscente
Roberto Ammatuna (indipendente)
Fonte
Podestà e commissari nominati dal prefetto
Podestà Mandato Partito Elezioni
Dal Al
Corrado Tedeschi 1926 1933 Partito Nazionale Fascista -
Francesco Paolo Giunta 1933 1937
Virgilio Sigona 1937 1939
Vincenzo Ferruccio Giardina 1939 1942
Emanuele Giunta 1942 1943
Antonino Santangelo 1943 1944 Commissario prefettizio
Nicola Finocchiaro 1944 1945
Sindaci eletti dal consiglio comunale[59]
Sindaco Mandato Partito Elezioni
Dal Al
Antonio Amore 1945 1946 Partito d'Azione -
Rinaldo Benedetto 1946 1948 Partito Socialista Italiano 1946
Vincenzo Romeo 1948 1951
Natale Valenti 1951 1952 Commissario prefettizio
Antonino Giunta 1952 1956 Democrazia Cristiana 1952
Ferruccio Giardina 1956 1964 1956
Antonio Amore 1966 1970 1965
Ferruccio Giardina 1970 1970 1970
Salvatore Sulsenti 1970 1971
Vincenzo Galfo 1971 1975
Natale Amodeo 1975 1979 Partito Socialista Italiano 1975
Vincenzo Galfo 1979 1980 Democrazia Cristiana
1980 1983 1980
Vincenzo Galazzo 1983 1984 Partito Comunista Italiano
Salvatore Amore 1984 1985 Partito Socialista Italiano
1985 1987 1985
Vincenzo Galfo 1987 1988 Democrazia Cristiana
Salvatore Amore 1988 1989 Partito Socialista Italiano
Vincenzo Galfo 1989 1990 Democrazia Cristiana
1990 1992 1990
Francesco Fazio 1992 1993 Commissario straordinario
Francesco Marsala 1993 1993
Sindaci eletti a suffragio universale diretto
Sindaco Mandato Coalizione Elezioni
Dal Al
Rosa Agosta 1993 1997 PDS - Liste civiche 1993
Roberto Ammatuna 1997 2002 L'Ulivo - Liste civiche 1997
2002 2007 2002
Giuseppe Sulsenti 2007 2012 MpA - Liste civiche 2007
Luigi Ammatuna 2012 2017 PSI - SEL - Liste civiche 2012
Roberto Ammatuna 2017 2022 Liste civiche di centro-sinistra 2017
2022
PSI - Liste civiche[60] 2022

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Stadio Comunale

La società calcistica principale è l'Associazione Sportiva Dilettantistica Pozzallo 2, militante nel campionato di Seconda categoria nella stagione 2023-2024[62].

Nel futsal, la Libera Futsal Pozzallo milita in Serie C2.

La principale società pallavolistica è il Gruppo Sportivo Gabbiano Pozzallo, la cui rappresentativa maschile milita nel campionato di serie C nella stagione 2021-2022[63]

La principale società cestistica è l'Associazione Sportiva Dilettantistica Azzurra Basket Pozzallo, la cui rappresentativa maschile milita nel campionato di serie C nella stagione 2022-2023[64].

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stadio Comunale Contrada Palamentano (800 spettatori)
  • Piscina Comunale
  • Palazzetto dello Sport Comunale
  • Centro Sportivo "Calogero Agosta"

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I redditi degli italiani nel 2023, Portofino è la città più ricca: la mappa dei comuni, su corriere.it. URL consultato il 25 aprile 2024.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 29 marzo 2024. URL consultato il 2 aprile 2024.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Torre Cabrera, su beniculturali.it. URL consultato il 25 luglio 2022.
  6. ^ Curiosità su Pozzallo di Giuseppe Palermo, su siciliafan.it, Sicilia Fan. URL consultato il 16 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2013).
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad Rogasi. Relativamente alla tomba e ai soldati messeni, nessuna prova è citata a supporto di tali affermazioni. Cfr. Nicola Bruno, Indagine topografica, p. 42, in Grazia Dormiente, Pozzallo: città mediterranea, 1991.
  8. ^ Così come accaduto in altri comuni siciliani, ad esempio Cassaro, Ferla, Priolo Gargallo.
  9. ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Censimento dei siti dell'antica età del bronzo nel territorio modicano, in Archivum Historicum Mothycense, n. 5, 1989; V.G. Rizzone, A. M. Sammito, Indagine topografica dei siti dell'antica età del bronzo nel territorio modicano, in Aitna 4, 2010, pp. 56-57
  10. ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98
  11. ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, pp. 128-129
  12. ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Nuove aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 13, 2007, p. 38
  13. ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Aggiunte e correzioni a Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 127
  14. ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Terze aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica", in Archivum historicum mothycense, 16-17, 2010-2011, pp. 213-214
  15. ^ Anticamente situato dove oggi sorge Piazza Senia
  16. ^ Anticamente situato nell'attuale tratto iniziale del Lungomare Pietrenere
  17. ^ William Henry Smith, Memoir descriptive of the Resources, Inhabitants, and Hidrography of Sicily and its Islands, Londra, 1824.
  18. ^

    «Alla Torre del Puzzallo vi stanno quattro uomini a guardia, et hanno tre smerigli di bronzo, et alcuni falconetti, moschettini, archibugi, et scoprendo vascelli fanno segni, però sarebbe bene innanzi per la parte di mare farni una piattaforma»

  19. ^ Pozzallo e la sua storia, su comune.pozzallo.rg.it. URL consultato il 30/12/2022.
  20. ^

    «La notte de' 24 Gennaro del seguente anno 1661 eran partite per Augusta sei Galere di questa Squadra col Generale Prior della Bagnara (Fabrizio Ruffo di Bagnara), e trovandoli la mattina seguente verso il Capo Passaro, incontrarono un Vascello Corsaro di Tunisi, che per tale riconosciuto, nell'istesso punto l'investirono, & in poche hore di combattimento lo sottomisero con morte di pochi Turchi, & alcuni pochi feriti de' nostri. Era un Vascello armato parte a guerra, e parte a mercantia, che navigava da Tunisi alle Smirne. Vi si trovarono dentro un Chiaus del G. Signore di ritorno da un'Ambasciata fatta di Algieri, Tunisi, e Tripoli, e con esso lui il Cardis di Tunis, & un suo Figlio, ch'andava a procacciarsi alla Porta la conferma di quella Carica. Si fecero frà Turchi, e Mori 130 schiavi, con quantità di Mercantie consistenti in Berrette, Cocciniglia, Zuccari, e Barracani, di modo ch'ascese il bottino per la Religione sopra 70.000 Pezze da otto»

  21. ^ Bartolomeo dal Pozzo, Historia della Sacra Religione Militare di San Giovanni Gerosolimitano, 1715.
  22. ^ Battaglia navale di Pozzallo (PDF), su ponteonline.com. URL consultato il 25 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2021).
  23. ^ Che, secondo Placido Carrafa, sterminò quasi totalmente la popolazione
  24. ^ Come auspicato da Camillo Camilliani, vedasi la nota 16
  25. ^ fu completamente abbattuto sul finire degli anni sessanta
  26. ^ a b Il Comunello, su vivipozzallo.it. URL consultato l'11 agosto 2021.
  27. ^

    «La borgata detta il Pozzallo, attualmente dipendente dal Comune di Modica, è eretta in separato Comune»

  28. ^ a b Il Comunello - Part Due, su vivipozzallo.it.
  29. ^ All'epoca noto come via Enrico Giunta
  30. ^ Denominato durante il fascismo Lungomare Littorio, ma familiarmente chiamato via 'ra fasòla (via dei fagioli, dal nome del rancio ricevuto dai muratori come compenso per i servizi lavorativi) dagli abitanti
  31. ^ All'epoca noto come Piazza del Commercio
  32. ^ in onore di quest'ultima famiglia venne apposta nello stemma comunale una stella bianca, essendo il loro stemma famigliare composto da sette stelle
  33. ^ dal Proclama inviato a Garibaldi dal Comitato d'insurrezione di Modica, datato 30 maggio 1860, in biblioteca De Leva, presso l'Archivio di Stato di Modica (notizia tratta dalla pubblicazione Modica nelle tesi di laurea, genius loci, 2003, pag. 40)
  34. ^ a b c Ispica e Pozzallo, su lafrecciaverde.it. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  35. ^ Pozzallo, decreto 1933-05-08 RD, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  36. ^ bibliotecapozzallo.it, http://www.bibliotecapozzallo.it/images/Documenti%20storici/Decreto%204.jpg.
  37. ^ Chiesa della Madonna del Rosario, su pozzallo.net. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
  38. ^ Chiesa San Giovanni Battista, su pozzallo.net. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
  39. ^ Chiesa San Paolo Apostolo, su pozzallo.net. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
  40. ^ Chiesa Maria Madre della Fiducia, su diciamocisi.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  41. ^ Palazzo Musso, su eastsicily.com. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  42. ^ Deliberazione della Giunta Municipale (PDF), su Comune di Pozzallo. URL consultato il 22 aprile 2021.
  43. ^ Pozzallo: il “Palazzo Giunta-Musso” tornerà entro un anno al suo antico splendore. iniziati oggi i lavori di restaurazione, su dayitalianews.com. URL consultato il 31 dicembre 2022.
  44. ^ A Pozzallo si restaura Palazzo Giunta Musso, su ragusaoggi.it. URL consultato il 31 dicembre 2022.
  45. ^ Palazzo Pandolfi via per 650mila 500 euro, su corrierediragusa.it. URL consultato il 6 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2019).
  46. ^ Il Palazzo Pandolfi, su vivipozzallo.it.
  47. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  48. ^ a b Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2022
  49. ^ F. Barrera, Alle origini dell'insediamento urbano: famiglie, reti di parentela, economie, in Pozzallo, città di mare. Storia di uomini, velieri e potere, 2011, vol. II, pp. 199-247
  50. ^ Il soprannome è dovuto al fatto che, quando il quartiere aveva incominciato a svilupparsi, nei primi anni Cinquanta, era in corso la Guerra di Corea. Le precarie condizioni igienico-sanitarie dell'abitato portarono il resto della popolazione a soprannominarlo, in modo dispregiativo, Corea, come la nazione al tempo martoriata dal conflitto. Il soprannome venne progressivamente accettato dagli abitanti stessi fino a diventare il termine con cui colloquialmente si indicava il quartiere, fin quando non venne proposto, negli anni Ottanta, il toponimo attuale che ne ha preso il posto, almeno in via ufficiale
  51. ^ In italiano: "i ponti", deriva dal fatto che anticamente il quartiere era collegato al quartiere Scaro da una serie di ponti, prima che venisse costruita via Mario Rapisardi
  52. ^ Associazione musicale V. Bellini
  53. ^ A Pozzallo "sbarca" anche il Commissario Montalbano: ciak tra migranti, su lasicilia.it, La Sicilia. URL consultato il 27 maggio 2020.
  54. ^ Sagra del Pesce a Pozzallo, su vivienna.it. URL consultato il 27 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2019).
  55. ^ Feste e Sagre, su comune.pozzallo.rg.it. URL consultato il 27 maggio 2020.
  56. ^ Programma Bandiera Blu 2019, su bandierablu.org. URL consultato il 4 maggio 2020.
  57. ^ Anche quest'anno Pozzallo conquista la Bandiera Blu, su ragusaoggi.it. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  58. ^ Guida blu, su legambiente.it. URL consultato il 4 maggio 2020.
  59. ^ amministratori.interno.gov.it, https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/. URL consultato il 30 novembre 2020.
  60. ^ Dati complessivi e definitivi sugli scrutini (PDF), su comune.pozzallo.rg.it. URL consultato il 5 luglio 2022.
  61. ^ Collesei e Rossi (Art. 1 Mdp): "Approvata nostra mozione per gemellaggio di Firenze con la città di Pozzallo", su comune.fi.it. URL consultato il 27 maggio 2020.
  62. ^ Pozzallo 2 - Scheda Squadra, su tuttocampo.it. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  63. ^ Sito società, su ilgabbianopozzallo.it. URL consultato il 27 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2017).
  64. ^ Azzurra Pozzallo, su playbasket.it. URL consultato il 27 aprile 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Rogasi, Pozzallo, uno sguardo nel passato, Firenze, Eurografica, 1982.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN178446782 · GND (DE7689327-3
  Portale Sicilia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sicilia