Liam Gallagher - John Squire - Liam Gallagher & John Squire :: Le Recensioni di OndaRock

Liam Gallagher - John Squire

Liam Gallagher & John Squire

2024 (Warner Music)
britpop, blues-rock

Due nomi altisonanti, due figure influenti, che con diverse armi artistiche hanno segnato un'epoca, quella della celeberrima "Madchester", poi straripata nel resto del Regno Unito (e non solo) che ora si trovano a condividere un progetto che profuma di nostalgico. John Squire e Liam Gallagher sono i classici personaggi per i quali è pleonastico dilungarsi in digressioni storiche. Piuttosto, è interessante soffermarsi sulle dinamiche che li hanno portati a condividere e realizzare insieme l'album omonimo che li riporta prepotentemente sulla ribalta.
L'ex-chitarrista degli Stone Roses si era da tempo eclissato dal mondo musicale, dedicandosi principalmente alla sua smisurata passione per la pittura, vuoi anche per una visione un po' polemica con l'attuale panorama sonoro che non sembrava stimolarne velleità troppo propositive. Qualche brano, negli anni, lo aveva anche composto, relegandolo, però, a materiale di puro archivio, condiviso al massimo con i suoi stretti familiari.
L'amicizia con Liam risale a parecchi anni fa. Proprio Squire, che soprattutto grazie al disco d'esordio realizzato con i suoi Stone Roses nel 1989 era stato uno degli inneschi che hanno fatto deflagrare la bomba del britpop anni 90, aveva dichiarato il proprio dissenso da quel movimento poi generatosi a stretto giro, ma facendo un'importante eccezione proprio per gli Oasis, che riteneva gli unici a possedere quel quid necessario per scrivere la storia. Non a caso, proprio nel 1996, anche in segno di palese riconoscimento, i fratelli Gallagher invitarono Squire sul palco del loro leggendario concerto svoltosi a Knebworth, per far brillare la sua inimitabile chitarra in "Champagne Supernova" e nella cover dei Fab Four "I Am The Walrus". È proprio quello il momento nel quale il rapporto tra John e Liam iniziò a stabilizzarsi in modo imperituro.

La stima e i progressivi contatti si intensificarono nel corso degli anni, con continui attestati di stima lanciati sui vari organi di stampa, fino ad arrivare a quei giorni di inizio giugno 2023, quando un Liam ormai solista invitò Squire nuovamente a Knebworth per unirsi alla sua band ancora su "Champagne Supernova", proprio come accadde quasi trent'anni prima. Fu in quel luogo che il rinvigorito Squire presentò a Liam alcuni brani inediti, confidando al pepato ex-frontman degli Oasis che solo la sua peculiare voce e il suo carisma sarebbero stati perfetti per dare finalmente un senso alle sue composizioni. Liam non se lo fece dire due volte. Squire proseguì nella stesura con rinnovata verve, da troppo tempo coperta da strati di polverosa noia. Il resto è tutto racchiuso in questi dieci brani piacevoli, che si lasciano ascoltare con estrema semplicità.

È necessario mettere subito in chiaro un aspetto. Come accennato in apertura, il maggior pregio che risale ascoltando i microsolchi di questo album è quello di ritrovare i due ragazzacci divertirsi e divertire gli ascoltatori, come da troppo tempo non accadeva, utilizzando le esatte procedure che hanno edificato giganteschi ponti d'oro nei rispettivi anni. È altrettanto onesto, però, affermare che non è qui dentro che si potranno scovare novità o succose anteprime, un'ambizione che, a dire il vero, non sembra essere stata minimamente presa in considerazione dai due mancuniani.
Squire appare in perfetta forma, finalmente, con i suoi inconfondibili e granitici riff chitarristici che emanano blues da tutti i pori, così come il buon Liam, con il suo timbro caratteristico, ovviamente un po' segnato dagli anni e dagli eccessi, ma sempre magnetico e difficile da equivocare. Quest'ultimo, come al solito mai banale nelle sue interviste, ha ammesso che i brani sono totalmente scritti da John, che è lui il vero eroe del progetto artistico. Il lavoro sporco compiuto è tutta farina del suo sacco. Dice Liam in un recente intervento effettuato presso un'emittente radiofonica nazionale: "John ha fatto tutto il lavoro, io compaio alla fine e metto la palla in rete. Lui aveva scritto le canzoni, aveva già tutto mappato, era tutto fatto. Io canto ed è bellissimo, non era necessario che arrivassi a rovinare la festa. Ho solo fatto la mia parte, che ho trovato molto semplice. È fantastico e penso che abbia funzionato bene".

Coadiuvati da Joey Waronker (Beck, Atoms For Peace) alla batteria e soprattutto dalla produzione dell'eccellente Greg Kurstin, anche impegnato a suonare basso e tastiere varie, Squire e Gallagher presentano un catalogo di tutto rispetto, che parte, nemmeno a dirlo, richiamando gli amati Beatles ("Raise Your Hands", "Mars To Liverpool" e "I'm So Bored"). Le vere radici blues di Squire emergono in passaggi quali "I'm A Wheel", mentre la sua viscerale passione per Jimi Hendrix è tributata palesemente in "Love You Forever".
"Just Another Rainbow" è forse il pezzo più Stone Roses tra quelli in scaletta, con qualche doveroso lazzo psichedelico lennoniano. Che dire, poi, del glam-blues sprigionato da "You're Not The Only One" e della tappa percorsa in territorio Oasis ben rappresentata dalla conclusiva "Mother Nature's Song"?
È sempre bello rivedere i vecchi amici, se poi li si trova anche in forma e vogliosi di cercare spazio nel nutrito panorama musicale odierno, non sembrano sussistere particolari ostacoli.

A volte è meglio restare fedeli alle proprie radici, senza sondare nuovi orizzonti se non si è convinti di possederne le chiavi d'accesso. Per questo motivo, quando si deciderà di sfoderare la copertina del disco di Squire e Liam per posarlo sul piatto, sarà perché, in quel preciso momento, si avrà voglia di sicurezza, di sentirsi a casa.

04/03/2024

Tracklist

  1. Raise Your Hands
  2. Mars To Liverpool
  3. One Day At A Time
  4. I'm A Wheel
  5. Just Another Rainbow
  6. Love You Forever
  7. Make It Up As You Go Along
  8. You're Not The Only One
  9. I'm So Bored
  10. Mother Nature's Song




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