Lettere da Berlino - recensioni del pubblico | MYmovies

Lettere da Berlino

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vanessa zarastro domenica 16 ottobre 2016
una piccola rivoluzione urbana Valutazione 3 stelle su cinque
98%
No
2%

Berlino 1940. Anna e Otto Quangel sono una coppia di operai e ricevono la notizia che il loro unico figlio è morto al fronte. Da questo tragico evento, man mano i due si rendono conto di quante menzogne aveva costruito il nazismo e che tiranno fosse Hitler – ma forse non sapevano quanto fosse vero e che mostruosità fossero realmente in atto.
Otto inizia a scrivere un paio di cartoline quasi un grido di dolore e un’istigazione di ribellione e le lascia in punti strategici come ad esempio sulle scale interne di un palazzo di uffici, in pieno giorno. Diventando sempre più abile nella scrittura col pennino – usa anche i guanti per non lasciare impronte – si allontana sempre di più nel lasciare le cartoline cambiando tram e autobus. [+]

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sergio dal maso sabato 21 gennaio 2017
cartoline da berlino Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

“Un granello di sabbia negli ingranaggi non ferma una macchina, ma se una persona comincia a lanciare un po’ più di sabbia ecco che il motore inizia a perdere colpi. Nei miei sogni vedo tanta gente che lancia sabbia negli ingranaggi.”                                         Otto Quangel
 
Secondo Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz e autore di testi fondamentali sulla malvagità umana, la vera forza di ogni struttura sociale totalitaria, sia essa il microcosmo di un campo di concentramento o il macrocosmo della Germania nazista, non è data da componenti elitarie ideologiche e fanatiche né dalla mancanza di una opposizione al potere, è data invece dalla zona grigia. [+]

[+] (di )
[+] (di antonio bianchi)
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ninoraffa sabato 17 giugno 2017
si muore soli Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Hitler nel marzo 1933 incassa 17 milioni di voti (pari al 44%), nel ‘40 con la guerra che sembra quasi vinta è scontato che la maggioranza dei tedeschi stia dalla sua parte. In quello stesso anno due coniugi di modesta classe sociale, a seguito della morte del figlio al fronte, iniziano a distribuire per Berlino delle cartoline in cui smascherano le più evidenti menzogne naziste, invitando alla ribellione e al sabotaggio. Contro di loro la Gestapo mobilita il metodico ispettore Escherich, presto vittima egli stesso dei suoi brutali superiori impazienti di risolvere un caso imbarazzante. Sullo sfondo di questa partita a scacchi tra due improbabili criminali e un poliziotto sempre più dubbioso, i valori fondamentali di verità e libertà che lo stato totalitario vorrebbe dissolvere. [+]

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enzo70 mercoled� 22 febbraio 2017
in memoria di chi contrast� la follia nazista Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

A Berlino nel 1940 il regime nazista celebra le sue vittorie; ma ad Otto e Anna Quangel arriva una lettera con la quale viene annunciata la morte dell’unico figlio, Hans. Otto inizia a scrivere cartoline contro il regime, poche parole, ma simbolo di una piccola resistenza attiva. Ma la paura della gente trasforma queste lettere in un pericolo e gran parte viene consegnata alle Autorità; interviene la Gestapo che incarica un giovane ispettore di scoprire velocemente il colpevole. Questa la trama, ma oltre la storia si deve prendere atto di un film intelligente che con grande delicatezza riesce a tratteggiare il clima di quegli anni a Berlino e, in generale, in Germania. Vincent Perez porta sullo schermo il romanzo di Hans Fallada, “ognuno muore da solo”, con grande equilibrio, avvalendosi di tre attori eccezionali, Emma Thompson, Brendan Gleeson e Daniel Bruhl. [+]

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nadia domenica 21 maggio 2017
lettere da berlino Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

Settant'anni fa veniva pubblicato il libro "Ognuno muore solo" dello scrittore tedesco Hans Fallada, incaricato di raccontare la vera storia di due coniugi berlinesi di mezza età che nel 1940 iniziarono una personale resistenza contro il regime nazista, dopo la morte del proprio figlio al fronte. Lo scrittore, all'epoca alcolizzato e dipendente da farmaci, stese l'opera in pochi giorni e morì per una overdose di morfina poco prima che fosse pubblicata. Il romanzo, oggi lettura obbligatoria nelle scuole tedesche, è stato definito da Primo Levi come il più importante libro che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo, e da questo è tratto il film "Lettere da Berlino" del regista e attore Vincent Perez. [+]

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marted� 31 gennaio 2017
un''opposizione al regime inutile e tragica
29%
No
71%

un film mediocre, lento, dove si mostra una realt� parziale e viziata dall obbligo di dipingere sempre la Germania Hitleriana come il peggiore dei mondi possibili.Il confine tra bene e male, in pellicole come queste, diventa netto, tangibile, apodittico, non c � spazio al ragionamento, un unico pensiero deve prevalere, chi si ribellava, non importa come, al nazionalsocialismo era il bene. Tutto il resto, un ammasso di collaborazionisti, schiavi o persone obnubilate incapaci di senso critico.(da che pulpito) Il film prende spunto da una storia vera per inventare scene assurde, estremizzate al limite dell assurdo, come ad esempio, il momento in cui un uomo finito sotto accusa per le lettere, mostra di essere dalla parte giusta, tirando fuori la foto che il figlio, gli ha mandato dal fronte. [+]

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pisiran mercoled� 9 novembre 2016
semplice e educato Valutazione 3 stelle su cinque
25%
No
75%

Il film ispirato a una storia vera, tratta di marito e moglie che avendo perso in guerra l'unico figlio, si ribellano al regime nazista colpevole della morte di quest'ultimo e di tutti i disastri che ne seguiranno, spargendo cartoline in varie zone di Berlino con messaggi contro Hitler e il suo regime, atti ad aprire gli occhi e la mente a chi queste missive dovesse leggere. Certo come dice il protagonista � solo un granello di sabbia dentro una macchina, ma se i granelli di sabbia si moltiplicassero potrebbe accadere che la macchina si inceppi. Il film si evolve in una semplicit� sia visiva che di dialogo, accompagnando lo spettatore in questa storia che fa ricordare la vicenda della "Rosa Bianca" di Monaco e che come quei giovani studenti finir� nello stesso modo. [+]

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Marzia Gandolfi
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