Califano film tv: trama, cast, anticipazioni, Leo Gassmann, rai 1 | iO Donna
Sei già abbonato? Accedi
Hai scelto di non dare il consenso alla profilazione pubblicitaria e del contenuto e di aderire all’offerta economica equivalente.
Accesso Consentless

Naviga il sito di Iodonna.it, Amica.it, Oggi.it, Living.corriere.it, Viaggi.corriere.it, Abitare.it e Style.corriere.it rifiutando tutti i cookie di profilazione ad eccezione di quelli tecnici necessari.

Hai cambiato idea e preferisci dare il consenso?1

Naviga il sito di iodonna.it con pubblicità profilata e senza abbonarti

“Califano”, luci e ombre del paroliere ribelle nel film tv con Leo Gassmann

Lo ha appena lanciato dal palco di Sanremo, e questa sera su Rai 1 alle 21.30 lo vedremo in azione. Leo Gassmann è Califano, nel film tv sul cantautore romano, un po’ poeta, un po’ ribelle, amante delle donne e della musica. È la prima volta che il figlio d’arte si approccia al mondo della recitazione, proprio come papà Alessandro e nonno Vittorio. «E questo è solo l’inizio», ne è certo Leo.

Il film di Alessandro Angelini, tratto dalla biografia Senza manette dello stesso Califano e di Pierluigi Diaco, racconta la vita del Califfo, il suo rapporto salvifico e ossessivo con la musica, i capolavori scritti per Mia Martini e Ornella Vanoni, il periodo buio in carcere, l’amicizia con il criminale milanese Francis Tutarello, l’incontro con la moglie Rita e il forte legame con gli amici di una vita.

Califano: la trama del film tv

Roma, 1963. Franco Califano (Leo Gassmann) è un ragazzo come tanti. È affascinante, vende aspirapolveri, ma adora le poesie e la musica. Il suo appuntamento fisso è il Kit Kat, dove spesso si esibisce Edoardo Vianello, e con l’amico Antonello fonda un gruppo. E sarà proprio nel loro locale preferito che nel 1964 si esibiranno per la prima volta. Qui il Califfo conoscerò Vianello e Rita, la ragazza che diventerà prestissimo sua moglie e con la quale avrà la figlia Silvia.

Leo Gassmann è Franco Califano nel film tv stasera su Rai 1. (Press Office)

Ma al Califfo la vita di padre sta stretta. Lascia Rita e la figlia e si trasferisce a Milano a casa di Edoardo Vianello, dove scrive canzoni per Bruno Martino (E la chiamano estate), Vianello e per Ornella Vanoni, che con La musica è finita partecipa a Sanremo nel 1967. Il Califfo diventa il paroliere di molti cantanti italiani e nel 1969 ricopre il ruolo di direttore artistico di una casa discografica e scopre i Ricchi e poveri.

Nel 1971 il Califfo conosce Patrizia, con cui avrà una storia d’amore intensa, ma breve. Franco viene poi coinvolto in un affare losco che lo porta dietro la sbarre, per poi essere scagionato. In carcere non smette di scrivere canzoni, è qui che conosce il criminale della malavita milanese Francis Tutarello, che frequenterà come amico. Nel 1972 sceglie di intraprendere la strada da solista con Semo gente de borgata. Ma non riesce a scrivere canzoni sulla felicità, «perché dura un attimo» dice lui.

Il capolavoro Minuetto, il carcere, l’ossessione per la musica e l’amore per gli amici

Nel 1973 è la volta di un capolavoro come Minuetto, cantato da Mia Martini, mentre nel 1977 tocca a Tutto il resto è noia. Il Califfo viene definito il “Pasolini della canzone italiana”. La sua vita è tutta un saliscendi: è di nuovo arrestato per collusione con la malavita e i traffici illeciti dell’amico Francis. Ma Califfo riuscirà a rialzare la china anche questa volta: è la musica a salvarlo, la gente che non l’ha dimenticato e gli amici con i quali si esibiva al Kit Kat lo aiutano a incidere un nuovo album, anche agli arresti domiciliari. Anche questa volta sarà scagionato.

Franco Califano nel 1978 (Photo by Rino PetrosinoMondadori via Getty Images)

Nei panni di Califano, la prima volta di Leo Gassman

Leo Gassmann ha sempre frequentato la musica. Nel 2020 a Sanremo vinse nella categoria giovani con il brano Vai bene così, mentre nel 2022 si presentò con Terzo cuore. Questa sera il figlio d’arte debutta su Rai 1 come attore nei panni di Franco Califano. Un tuffo carpiato: mettersi nei panni di un personaggio strabordante, caleidoscopico e provocatorio poteva essere un rischio per un non attore. Leo Gassmann lo ha messo in conto e dopo una serie di provini superati ha deciso di provarci.

Leo Gassmann. (Foto Katia Zavaglia)

Leo si è preparato con un coach, ha perso sei chili e ha imparato a cantare come Califano, «cercando di non imitarlo e di evitare la macchietta», dice Gassmann. Da romano conosceva in parte la sua storia, ma non i lati più nascosti, oscuri e umani, che ha conosciuto grazie all’incontro con gli amici di Franco. «Antonello Mazzeo e Alberto Laurenti mi hanno aperto le porte del loro cuore e mi hanno fatto conoscere Franco da vicino – spiega Leo – raccontiamo l’artista e l’essere umano che nessuno ha mai raccontato».

Leo Gassman sulle tracce di nonno Vittorio e papà Alessandro

Con questa mossa Leo si mette sulle tracce del padre e del nonno. Di strada ce n’è tanta da fare. «Non c’era modo migliore per iniziare il cammino nel mondo della recitazione.

È bello ricollegarsi alle proprie radici – ha commentato il neo attore – questo è solo l’inizio, percorrerò sia la strada della recitazione che della musica. Non mi precludo niente, proprio come fanno gli artisti all’estero».

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA