Le Regole Della Casa Del Sidro: la recensione - Film: Recensioni - La Tana Del Cobra

Le Regole Della Casa Del Sidro: la recensione

Le Regole Della Casa Del Sidro è un meraviglioso connubio di regia, sceneggiatura, attori e fotografia che esaltano una storia bellissima ed intramontabile.

 

 

Le Regole Della Casa Del Sidro è uno di quei capolavori cinematografici che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella loro vita.
Vincitore di due premi Oscar e candidato a innumerevoli riconoscimenti, è una pellicola diretta da Lasse Hallström e basata sul romanzo omonimo di John Irving. Tanti sono i punti di forza di questo lavoro, a cominciare dalla regia e dalla sceneggiatura che sono state in grado di trasportare la vera natura del libro sul grande schermo; Non è possibile classificare un’opera così complessa in una sola categoria perché la storia contiene dramma, commedia e tragedia, ma anche uno spaccato storico della vita rurale americana nelle tre decadi coperte dal film.

La trama segue la vita di Homer Wells, interpretato da un giovanissimo Tobey Maguire (Pleasantville, la serie di Spider-Man, Il Grande Gatsby), un giovane ragazzo cresciuto nell’orfanotrofio diretto dal dottor Wilbur Larch, interpretato dallo straordinario Michael Caine (Zulu, Ipcress, Quell’Ultimo Ponte, Funerale A Berlino, Alfie, Fuga Per La Vittoria, Hannah E Le Sue Sorelle, Quarto Protocollo, Il Cavaliere Oscuro, Batman Begins, I Figli Degli Uomini, The Prestige, Inception, Interstellar, Dunkirk, Tenet), un medico con metodi poco convenzionali e poco predisposto a seguire le regole. Il dottor Larch nota la particolare predisposizione di Homer alla medicina e decide segretamente di addestrarlo per prendere il suo posto.

Il ragazzo però conosce solo la vita dell’orfanotrofio, e prima di rimanerci incastrato per sempre decide di mettersi in viaggio per scoprire il suo posto nel mondo. Il suo pellegrinare lo porta in una tenuta dove inizia a lavorare come bracciante per la raccolta delle mele; qui incontra la giovane coppia di amanti composta da Wally Worthington, interpretato da Paul Rudd (40 Anni Vergine, Ant-Man, Ghostbusters: Legacy, Only Murders In The Building), e Candy Kendall, interpretata dalla bellissima ed affascinante Charlize Theron (L’Avvocato Del Diavolo, The Italian Job, Æon Flux – Il Futuro Ha Inizio, Hancock, Un Milione Di Modi Per Morire Nel West, Biancaneve E Il Cacciatore, Prometheus) con cui stringe subito una profonda amicizia.

 

 

Lasse Hallström gioca benissimo con i ritmi narrativi per descrivere ogni passaggio della storia, ma si prende anche tutto il tempo del mondo per creare uno spaccato memorabile dell’America di quel periodo. La fotografia infatti cattura in particolare la bellezza malinconica dei paesaggi rurali e la meravigliosa ricostruzione degli interni e delle strutture; tutto questo riesce a ricreare perfettamente le atmosfere descritte minuziosamente nel romanzo. Inoltre la regia offre una narrazione fluida e coinvolgente, mantenendo alta l’attenzione dello spettatore e creando un equilibrio impeccabile tra il dramma e la commedia.

Tobey Maguire dà vita al suo personaggio con una profondità emotiva straordinaria; il suo modo di muoversi, i silenzi ed il sapiente uso degli sguardi danno al suo personaggio una complessità memorabile. Michael Caine è perfetto! Ci regala una prova incredibile mettendo in evidenza sia la forza caratteriale che la debolezza del suo dottore. La chimica tra i due attori è palpabile, aggiungendo un ulteriore bellezza alle dinamiche della storia. Paul Rudd è fresco, spigliato ed incarna quella forza giovanile e coinvolgente che affascina e trascina con se il giovane Homer.

Charlize Theron è bellissima, sensuale e bravissima a gestire il suo personaggio. Candy infatti non è una figura facile da interpretare perché deve riuscire ad infondere nel suo personaggio tutta la difficoltà di una donna in cerca di una boccata di libertà, che purtroppo però si ritrova a scontrarsi costantemente con una realtà puramente maschile e maschilista. È molto difficile giocare su questo filo tagliente senza rimanere incastrati in banalità e stereotipi, ma Charlize ci riesce alla grande.

 

 

La colonna sonora contribuisce a creare un’atmosfera emotiva che accompagna perfettamente la narrazione. Si percepisce la cura con cui le composizioni musicali si fondono in modo armonioso con le immagini e soprattutto con gli strepitosi paesaggi, intensificando l’impatto emotivo delle scene più importanti.

Le Regole Della Casa Del Sidro è capace di esplorare temi morali complessi senza però condannare i personaggi con la scure del perbenismo. La trama infatti affronta coraggiosamente questioni etiche e morali legate all’aborto, alla paternità e alla libertà individuale, offrendo uno sguardo attento, e avvolte anche molto crudo, su questioni decisamente spinose. In conclusione, questo è un film intramontabile che unisce una storia avvincente, una regia impeccabile, una fotografia da togliere il fiato ed una serie di interpretazioni eccezionali.

 

Le Regole Della Casa Del Sidro, 1999
Voto: 9
Per condividere questo articolo: