Tutti ricordano Laurie Anderson per brani come O Superman o Big science, ma in realtà le opere dell’artista vanno ben oltre la canzonette. Laurie Anderson ha firmato performance, che vanno dalle installazioni multimediali alle spoken poetry, collaborazioni a balletti e opere teatrali, composizioni e poesie. Insomma, Laurie incarna l’archetipo dell’artista multimediale e mutaforma, in grado di reinventarsi completamente e di esprimere la propria interiorità attraverso arti visive e non.

Scrittrice, performer, strumentista, corista, ventriloqua, poetessa, regista, fotografa: sono solo alcuni degli attributi che possiamo conferire all’emblematica visionaria, che ha saputo coniugare arte e musica, rivoluzionando il panorama di entrambi. Eclettica e caleidoscopica, la Anderson non smetterà mai di ricercare nuove forme espressive. Perché, come recita una sua canzone di qualche decennio fa, «il linguaggio è un virus proveniente dallo spazio profondo».

Chi è Laurie Anderson, la performer della musica

Classe 1947, Laurie Anderson nasce a Chicago, ma trascorre la sua giovinezza a New York. Qui si diploma e inizia a suonare violino. Al tempo stesso, avvia la sua carriera attraverso performance bizarre: sono gli anni dei progetti come Automotive, un concerto per automobili, Duets on ice e The hand phone table, un’installazione sonora e visiva esposta a New York. È anche il periodo dei grandi incontri, quelli con i musicisti d’avanguardia che saranno decisivi per la sua maturazione artistica. Stringe amicizia con Brian Eno e John Cage, e conosce Lou Reed, che diventerà poi suo marito. Si dà anche al comedy, con l’amico Andy Kaufman, ma continua a lavorare ai suoi album. United States è la prima opera musicale importante dell’artista: 5 ore di musica per un’ideale opera teatrale avanguardistica, che sfiora i tempi della politica con sketch umoristici e pungenti in un panorama dal sapore fantascientifico, fatto di robot antropomorfi e uomini alienati.

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Eamonn M. McCormack//Getty Images

Per Laurie Anderson Big science è un trampolino di lancio

È grazie all’album Big science, e in particolare al singolo O Superman, che Laurie Anderson raggiunge la fama e il consenso di pubblico e critica. Per farlo utilizza un linguaggio universale ma anche fattori particolari che catturano l’attenzione degli spettatori. Utilizza la voce come un vero e proprio strumento musicale, cambiando spesso tonalità, sfruttando gli effetti e dando alla vocalità diverse sfumature. Da questo momento in poi la sua carriera è un continuo crescendo, con l’alternarsi di musica e altre forme artistiche. Dopo una pausa dalle canzoni, torna alla ribalta con Homeland, l’album-denuncia che assume toni graffianti contro la politica e l’illusione dell’american dream.

Laurie Anderson e le performance

Oltre ad aver sovvertito le regole del panorama musicale, Laurie è un’abile performer. La sua opera Natural History è la prima in assoluto, e il suo successo spinge la Anderson a scriverci su il libro Empty Places. Il suo tour Stories from the Nerve Bible diventa una grande performance multimediale. Nel corso degli anni Laurie si è spesso servita di video e immagini per esprimersi, e ha prodotto diverse opere teatrali e musiche per il balletto. Una delle ultime performance di Laurie è anche la più particolare. La Anderson ha deciso di mettersi dietro il bancone di un McDonald's newyorkese, «per vivere dentro la globalizzazione e provare cosa significa far parte di questo processo massificato». Nel 2003 è diventata la prima artista ufficiale della Nasa.

Laurie Anderson e Lou Reed, coniugi e migliori amici

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Brendon Thorne//Getty Images

Laurie Anderson ha incontrato il leader dei Velvet Underground da giovanissima. Dopo un primo appuntamento con Lou Reed, i due non si sono mai lasciati. A legarli, anni di matrimonio (avvenuto quasi per caso, nei primi anni 2000), un legame profondo, un’amicizia sincera e una complicità senza eguali, anche su un piano artistico. Per 21 anni Laurie e Lou hanno condiviso tutto, fino a intrecciare cuori e menti, come lei stessa ha dichiarato nell’ultima, toccante, lettera al marito. Lou si è spento di recente, dopo un calvario tra malattie e complicanze, tra le braccia della sua amata Laurie. Lei le ha dedicato una lettera commovente, piena di ricordi bellissimi, dove descrive Lou come l’amore della sua vita. «Al momento, non posso che essere piena di gioia e sono così orgogliosa del modo in cui ha vissuto e in cui è morto, della sua incredibile potenza e grazia. Sono sicura che verrà a trovarmi in sogno e sembrerà ancora vivo. E all’improvviso sono qui in piedi da sola incantata e piena di gratitudine. Com’è strano, eccitante e miracoloso che possiamo cambiarci l’un l’altro in modo così profondo, amarci l’un l’altro così tanto attraverso le nostre parole e la musica e le nostre vite reali», si conclude così la missiva.