“Yannick – La rivincita dello spettatore”: la recensione del film di Dupieux
Il regista mette in scena il suo incubo reale: tre attori di poco talento, una pièce non brillante e uno spettatore che, esasperato, prende in ostaggio pubblico e artisti
YANNICK – LA RIVINCITA DELLO SPETTATORE
Genere: commedia surreale ✦✦✦
Regia: Quentin Dupieux. Con Raphaël Quenard, Pio Marmaï, Blanche Gardin, Sébastien Chassagne
Quentin Dupieux è un cineasta coscienzioso. Lo ripete nelle interviste: «Non voglio rubare il tempo dello spettatore». Per questo fa film cortissimi, quasi sempre divertenti, spesso incentrati sul sovrannaturale (uno pneumatico assassino, una mosca gigante, un tunnel che ringiovanisce).
Con Yannick mette in scena il suo incubo reale: tre attori di poco talento, una pièce non brillante (Le cocu, “il cornuto”, puro vaudeville) e uno spettatore che esce dal ruolo passivo (ha pagato, preso la sera libera, si annoia) e prende in ostaggio pubblico e artisti. Irresistibile. Dupieux è prolifico. Ce n’è in arrivo un altro: Daaaaaalì! Un’escalation.
LEGENDA
✦ modesto
✦✦ buono
✦✦✦ ottimo
✦✦✦✦ capolavoro
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