La pianista - recensioni del pubblico | MYmovies

La pianista

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Un film di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Annie Girardot, Susanne Lothar, Beno�t Magimel, Anna Sigalevitch.
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Titolo originale La pianiste. Drammatico, durata 129 min. - Francia 2001. - Bim Distribuzione MYMONETRO La pianista * * * 1/2 - valutazione media: 3,84 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
leonardo g. luned� 4 settembre 2006
�pater le bourgeois (scandalizziamo la borghesia) Valutazione 5 stelle su cinque
85%
No
15%

Difficile scandalizzare la borghesia del XXI secolo! Eppure Haneke ce l'ha fatta, mettendo a nudo la storia d'una donna algida, fredda, distante, severa e del suo rapporto morboso con la madre e con il sesso. La lettura freudiana � molto semplice: la madre (Annie Girardot) controlla ed impedisce alla figlia di quasi 40 anni (una gelida e magnifica Isabelle Huppert)d'avere una vita emancipata. Ormai la morbosit� della loro relazione � talmente radicata da risultare inscalfibile. Una guerra fredda continua fatta di liti, capricci, ripicche e riappacificazioni. Questa � la loro vita (direbbe Godard). Questo �, ormai, il loro destino (commenterebbe forse Pasolini). La figlia, Erika, insegna pianoforte con una mostruosa contraddizione di fondo: ferisce nel cuore i meno abili e atterrisce i pi� bravi, che le rammentano la sua necessit�, dettata dalla madre, di essere sempre la prima. [+]

[+] film capito al volo (di massimofirenze71)
[+] non c'avevo pensato (di melissa79)
[+] bravo....... (di francesco2)
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pinous mercoled� 21 novembre 2001
tasti bianchi, tasti neri Valutazione 4 stelle su cinque
87%
No
13%

Coraggioso e “disturbante”. I due aggettivi rendono bene l’idea delle caratteristiche del film di Haneke, che aveva gi� generato polemiche e stupore con “Funny Games” , e che ora non esita a proporre una pellicola che crea un’inquietudine tangibile in sala, (alla proiezione cui ho assistito due persone si sono sentite male). Erika � un’insegnante di piano che vive con la madre, con la quale ha un rapporto morboso. La donna � apparentemente stabile e forte, tutta presa dal suo lavoro, completamente separata dal mondo, ma quella maschera da persona integerrima cela invece una sessualit� deviata e deviante, che esploder� in un crescendo struggente e destabilizzante in una pseudo-relazione con uno dei suoi allievi. [+]

[+] che bella recensione (di leonardo g.)
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stefy sabato 8 dicembre 2001
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
74%
No
26%

Una pellicola che ci pone davanti a quelle che sono le nostre fantasie e/o "stranezze" sessuali. Quelle che magari ci vergognamo a raccontare o anche solo a pensare. Ma qual � la differenza e la distanza fra malattia-perversione-diversit� e sanit�-normalit�-buon costume? Essa sembra svolgersi nel limite fra la fantasia e l'azione, limite che la protagonista, Erika, sembra aver superato. E noi dove ci poniamo in tutto questo? Guardiamo Erika con disgusto, distanza, come una persona che � completamente altro da noi, oppure � un personaggio in cui ci riconosciamo? E' questo cio' su cui il film sembra far riflettere, non attraverso la ragione per�, ma attraverso l'eco dei nostri sensi e della nostra fantasia. [+]

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doctor love venerd� 19 gennaio 2007
crudele e patetica Valutazione 4 stelle su cinque
61%
No
39%

Haneke aveva gi� espresso in passato il suo gusto per la perversione e l'ossessione per il male che si insinua nella normalit�, e in questo La Pianista non � diverso da Funny Games. Qui si aggiunge per� un personaggio sviscerato nel profondo della sua psiche contorta, che si sviluppa ed evolve fino al climax finale. La Huppert nelle parti gelide e inquietanti non ha rivali, e ben poche attrici sarebbero riuscite a interpretare questo mostro patetico senza scadere nel ridicolo. Il bozzolo buio in cui vive, fatto di conservatorio e di una casa che sembra l'immagine della morte interiore delle abitanti, si apre quando nella mente ghiacciata della protagonista si fa strada il giovanotto intraprendente, che (per curiosit� o intuendone le aberrazioni) la provoca fino ad innamorarsene. [+]

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giugy3000 marted� 25 settembre 2012
che tu sia per me il coltello Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Molto raro, oserei dire praticamente quasi sempre impossibile trovare condensati in un calderone cosi eterogeneo turbamenti, angosce, amori diversi e violenza in una sola pellicola. In questo che è senza dubbio uno dei capolavori di Haneke si prova davvero di tutto; in queste esimie due ore e passa minuti  non si riescono a staccare gli occhi dallo schermo senza venire al contempo rapiti anima e corpo da questa "Education sentimentale" alla Flaubert di Erika, un'affermata pianista ed insegnante alto-borghese che alla veneranda età di quasi cinquant'anni vive ancora con la madre e ne condivide il medesimo letto. Ha un padre internato in clinica per pazzia e nulla ci vieta di pensare che anche lei sia in parte affetta dal medesimo morbo. [+]

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dandy domenica 10 aprile 2011
disturbante e freddo...forse troppo. Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Più che una discesa negli inferi della psiche umana,un tuffo sgradevole e implacabile tra i comportamenti di una donna che non sembra avere un'anima,e che instaura una sorta di relazione tra la fatica(o meglio la sofferenza) dell'eseguzione pianistica,richiesta e predicata ai suoi allievi,e i tormenti sessuali e non a cui si sottopone volontariamente.Haneke,che trae la storia dall'omonimo romanzo di Elfriede Jelinek,resta fedele al suo stile.Come in "Funny Games",filma qualsiasi sgradevolezza o perversione con impassibilità e freddezza entomologica,ma in questo caso l'assenza di una qualsiasi spiegazione per il comportamento di Erika fa affiorare il sospetto del gratuito. [+]

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maurizio mercoled� 16 aprile 2008
il sentirsi passa dal dolore Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Film intenso, disturbante, violento e bello in cui la complessit� dell'animo umano risalta in tutta la sua ampiezza. I giochi perversi all'interno della dinamica madre-figlia (splendide interpreti la Huppert e la Girardot) in cui si mescolano odio e amore, instinto di distruzione e senso di colpa vestito da amore, si ripresentano nella relazione sadomaso tra la pianista e il suo giovane allievo, un bravo Magimel. L'intrinseca mescolanza fra piacere e dolore che appartiene alla vita sessuale � nel film particolarmente evidenziato nella sua estremizzazione dove l'aggressione fisica sembra essenziale per contribuire alla perversa percezione di s� che la protagonista possiede. La scena finale in cui la Huppert si ferisce con un coltello � emblematica di come il sentirsi debba spesso passare dall'autoaggressione, come di solto capita nelle personalit� pi� disturbate. [+]

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jayan venerd� 4 dicembre 2009
capolavoro perfezionista e freddo sulla patologia Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Capolavoro perfezionista e freddo sulla patologia di una pianista benestante repressa da una madre opprimente ed esigente che non le permette di vivere la sua sessualit� e i suoi amori. Un ritratto forse un po' surreale ma che visualizza in pieno alcune teorie della psicologia sugli effetti deleteri di un'educazione severa da parte della madre verso la figlia. A sua volta la figlia, celebre pianista e docente di piano al conservatorio, oltre che insegnante in privato, sar� estremamente severa e intransigente con i suoi allievi, con cui esprime un sadismo sottile e raffinato. E quando si innammorer� di un suo allievo, lui forse molto pi� innamorato di lei, gli chieder� di infliggerle punizioni corporali e psicologiche che crede di meritare, forse per espiare il suo comportamento severo, o forse di pi� nel desiderio di emulare la madre: come lei era stata severa con la figlia e la figlia con gli allievi, cos� vuole che l'allievo amante sia severo con lei. [+]

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francesco2 venerd� 22 luglio 2011
il tasto bianco (e quello nero) Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

Da quasi quindici anni, quando con "Funny Games" ha inferto (Ma per davvero?) un pugno nello stomaco a quella placida (Ma per davveo?) Austria, conosciuta per via dei Balletti di Vienna e dei desolanti telefilm di "Rex", Haneke � un nome che suscita elogi e critiche (Come quelle rivoltegli abbastanza spesso, ma non sempre, da parte di chi scrive). "La pianista", si situa cronologicamente a met� della sua carriera, tra i primissimi anni in cui si era fatto conoscere con film come quello citato e "Storie"(Il cui titolo originale, molto pi� efficace, �"Codice sconosciuto")cinema, specie nel secondo caso, sgraziato pi� che originale, e la seconda, in cui titoli come "Niente da nascondere" o "Il nastro bianco" gli sono valsi meritati elogi e premi (Nel secondo caso)a Cannes, a parte un remake di "Funny Games" ancora pi� discutibile dell'originale. [+]

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vito patella venerd� 21 dicembre 2001
bello e angoscioso Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Storia molto originale : una attempata nubile insegna pianoforte al Conservatorio di Vienna . Ha rimosso tutta la propria vita affettiva , sublimandola nella professione e nell'arte. Vive con una madre tirannica e crudele , e incontra uno studente che , in cambio dell'amore , Le impone di guardare in se stessa . Cosa che non vuol fare , per pigrizia , e per mancanza di umilt� . Invece , la pianista fa prevalere le proprie perversioni sado-maso , e cos� vanifica la possibilit� dell'amore .

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La pianista | Indice

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Pubblico (per gradimento)
  1� | leonardo g.
  2� | pinous
  3� | stefy
  4� | doctor love
  5� | giugy3000
  6� | dandy
  7� | francesco2
  8� | maurizio
  9� | jayan
10� | gianleo67
11� | noia1
12� | vito patella
13� | ennio
14� | garbatella senese
15� | monica
16� | mts
17� | viola96
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19� | anna
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21� | nick castle
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