Morte Dora Lagreca, la sorella Michela: «Le nuove indagini rafforzano la nostra idea che non si è suicidata. Capasso dica esattamente cosa è successo quella notte» | Corriere.it

Morte Dora Lagreca, la sorella Michela: «Le nuove indagini rafforzano la nostra idea che non si è suicidata. Capasso dica esattamente cosa è successo quella notte»

diFelice Naddeo

«Lui faceva soffrire mia sorella, le riversava addosso i suoi problemi. Oramai i suoi rapporti con la nostra famiglia erano inesistenti»

Morte Dora Lagreca, la sorella Michela: «

Dora Lagreca

9 ottobre 2021. E’ il giorno che ha stravolto la vita della famiglia Lagreca. Dora, 30 anni, precipita nuda dalla mansarda di via Di Giuria a Potenza dove viveva con il fidanzato, Antonio Capasso, indagato per istigazione al suicidio. Sono trascorsi due anni e mezzo: di terribili sofferenze per la famiglia, che vive a Montesano sulla Marcellana in provincia di Salerno, ancora alla ricerca della verità; di indagini, protratte dopo una richiesta di archiviazione della Procura per suicidio; di perizie, le ultime hanno evidenziato che la donna è caduta a “candela”, cioè in posizione dritta e con il volto rivolto al fabbricato, non proprio come chi decide di togliersi la vita lanciandosi nel vuoto. E poi c’è Michela Lagreca, la sorella di Dora. Che da quel giorno ha deciso di non mollare fino a quando non saprà la verità.

Lei e la sua famiglia continuate a sostenere che Dora non si sia suicidata? E ritenete inverosimile che possa aver deciso di lanciarsi nuda dal balcone.
«Da quella maledetta notte non abbiamo mai avuto dubbi ed in questi due anni non è cambiato nulla. Anzi, la nostra convinzione si è rafforzata dalle evidenze emerse dalle indagini. Dora era una ragazza piena di vita che non ha mai, neppure lontanamente, pensato di togliersi la vita. In quelle circostanze ci sembra ancora più assurdo, una ragazza con valori e principi sani, di certo non poteva decidere di lanciarsi da un balcone senza vestiti. Che senso avrebbe avuto?».

Come erano i rapporti tra la sua famiglia e il fidanzato di Dora? Crede che il litigio possa essere stato elemento scatenante che poi ha portato alla morte di sua sorella?
«Ultimamente i rapporti con lui erano inesistenti, per vari litigi con Dora non lo ritenevamo più una persona che andasse bene per lei. La faceva soffrire e di riflesso anche noi stavamo male. Ritengo che avesse traumi e problemi pregressi non risolti, che riversava in maniera ossessiva su Dora. Siamo certi che quella notte ci sia stato un litigio degenerato male ma non capiamo la dinamica, solo lui potrebbe spiegarcela».

Vuole fare una richiesta, un appello ulteriore a parlare ad Antonio Capasso?
«Chiedo a lui di raccontare esattamente quello che è successo quella notte. La nostra famiglia merita di sapere. Stiamo vivendo un incubo ad occhi aperti, ci rimane solo la ricerca della verità perché purtroppo abbiamo perso Dora e questo la giustizia non lo cambierà. Vogliamo la verità perché per noi la morte di Dora non è un fatto banale».

C’è qualche appunto da muovere a chi ha svolto le indagini o le perizie?
«Sono state fatte una serie di indagini e siamo consapevoli dell’impegno del pm e dei carabinieri, ma tale impegno non può dirsi concluso».
 
Pensa che nelle indagini iniziali si sia già partiti dalla convinzione che Dora si fosse suicidata e che questo possa aver influito in qualche modo nella richiesta di archiviazione?
«Assolutamente si. Già quella notte si parlava di suicidio e questo pregiudizio ha influenzato troppo le indagini».
 
E ora cosa si aspetta da queste indagini integrative? Spera che il pm svolga le due consulenze previste in incidente probatorio?
«Ci aspettiamo verità e logica».

Avete al vostro fianco anche Gildo Claps, il fratello di Elisa. Cosa le ha detto quando vi siete incontrati? E questo sostegno quanto è importante per la famiglia Lagreca?
«Mi ha detto semplicemente che capisce il nostro dolore e che ci starà vicino, come d’altronde sta facendo. Per noi è molto importante e ci dà grande conforto».

Ci sono altre persone che non vi hanno mai abbandonato in questa ricerca della verità?
«Sicuramente tutta la nostra famiglia e le persone che conoscevano Dora e sapevano quanto amasse la vita. Tutti crediamo che non abbia scelto da sola quel destino. Ringrazio anche i nostri legali e consulenti che ci hanno supportato con professionalità ed impegno».

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17 aprile 2024