L’Esercito di terracotta, noto anche come Armata di terracotta, è una delle grandi meraviglie archeologiche che la storia umana ci ha consegnato. Questa schiera di guerrieri che probabilmente tutti conoscete è una parte di quello che è ad oggi il complesso tombale antico più grande di sempre: stiamo parlando del mausoleo di Qin Shi Huang, il leggendario primo Imperatore della Cina che tra l’altro è anche colui che ordina la costruzione della Grande Muraglia Cinese. Non male come eredità per un unico sovrano.

Quanto conoscete a fondo l’Esercito di terracotta? Questo è diventato nel tempo uno dei simboli della Cina e principale attrazione turistica per chiunque transiti per questo paese ricco di storia, culture e meraviglie architettoniche. E pensate che è stato scoperto per caso: se volete saperne di più, assieme ad altre curiosità e alle principali caratteristiche dell’armata eterna, non vi resta che proseguire nella lettura.

one gold painted replica terracotta warrior among many unpainted examples near xian in shaanxi province, china  

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georgeclerk

Esercito di Terracotta: la storia

Per cominciare a parlare dell’Esercito di terracotta non possiamo che partire dal momento della sua scoperta che, come vi abbiamo anticipato, avviene per caso. Siamo nel 1974 e l’esercito con tanto di corredo funebre del primo imperatore cinese è ancora ritenuto scomparso nonostante le imponenti dimensioni e le tracce degli antichi. Yang Zhifa, un contadino locale, sta cercando di scavare un pozzo per i propri approvvigionamenti ai piedi del monte Li nella contea di Lintong: a un certo punto gli si presenta dinnanzi una delle teste di terracotta, la prima delle molteplici che nel corso degli anni si riveleranno essere l’esercito a lungo cercato.

La grande bellezza e l’importanza storica di quanto ritrovato fanno sì che nel 1987 l’intero sito del mausoleo venga inserito nella prestigiosa lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO: il prestigio di questo riconoscimento porta di conseguenza a diversi prestiti, con alcune statue esposti in tantissime città del mondo. Tra queste figurano Venezia, Roma, Milano, Napoli, Londra (al British Museum) e Berna.

Come vi abbiamo già anticipato l’Esercito di terracotta è solo una delle parti del grande mausoleo funebre: la particolarità è che una grande porzione di questo tesoro, compreso il tumulo dove riposerebbe l’imperatore, non è ancora stata scoperta. Gli scavi sono infatti tutt’ora in corso e procedono ad un ritmo molto ragionato perché si teme che l’esposizione all’aria possa deteriorare reperti antichissimi e delicati: uno degli ultimi scavi, terminato a fine 2019, ha portato alla luce altri 200 guerrieri di terracotta.

Esercito di Terracotta: le caratteristiche

Com’è costituito esattamente l’Esercito di terracotta? Si tratta di un vero e proprio dispiegamento militare immobile formato da circa 8000 soldati, 18 carri di legno e 100 cavalli: questa struttura non è casuale, in quanto sarebbe una vera e propria riproposizione del leggendario esercito con il quale l’imperatore Qin Shi Huang unifica la Cina nel 221 a.C.

Esistono infatti più ipotesi riguardo lo scopo di questa armata che viene creata utilizzando 700.000 artigiani tra il 246 a.C. e il 206 a.C.: secondo una delle più popolari Shi Huang, dominatore delle terre asiatiche, avrebbe voluto estendere il proprio dominio anche nel regno dei morti e per fare ciò sarebbe stato necessario un sostanzioso esercito proprio come quello utilizzato per imporsi in vita. Un’altra versione vuole invece che il sovrano fosse preoccupato dall’idea di arriva nell’aldilà da solo e perciò volesse “portare con sé” i suoi fedeli soldati per avere una protezione pressoché eterna.

L’Esercito di terracotta si trova a circa 1,5 km dal tumulo che ospita l’imperatore ed è distribuito su tre fosse, scavate in periodi differenti: la prima è la più grande e suggestiva misurando 230 m X 60 m e ospitando poco meno di 2000 soldati; le altre due vanno via via diminuendo in termini di dimensioni e capacità contenitive, pur rimanendo spettacolari. In realtà le fosse nel progetto originario sono quattro, ma la morte dell’Imperatore nel 210 a.C. dà il via a una serie di rivolte che portano all’ascesa della dinastia Han e con essa la fine della costruzione delle statue e del mausoleo.

L’esercito di Terracotta nella cultura di massa

Come vi abbiamo già detto l’Esercito di terracotta è uno dei reperti archeologici più famosi di sempre e uno dei massimi simboli della cultura cinese a prescindere dalle epoche storiche. Proprio per questo è spesso al centro di diversi prodotti mediatici e ludici: l’esempio più famoso è probabilmente il film La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008), sequel e capitolo conclusivo della famosa saga cinematografica. Qui l’esercito di terracotta gioca un ruolo da protagonista, venendo riportato in vita con tutta la sua straripante pericolosità bellica.

Sono inoltre nati anche diversi giochi incentrati su questa serie di manufatti: ad esempio Xi’an, gioco da tavolo pubblicato nel 2017, che è dedicato proprio alla costruzione dell’esercito di terracotta o Xi’an Prestige, gioco di carte del 2019 con il medesimo scopo.

E anche diversi videogiochi a carattere storico contano della presenza dell’esercito immortale di Qin Shi Huang come Rise of Nations, i due spin-off della serie Civilization (Civilization Revolution e Civilization Revolution II) e in Total War: Warhammer III.