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Da La Mummia alle molestie sessuali: la "fine" di Brendan Fraser

La mummia: il ritorno è uno dei film che ha aiutato Brendan Fraser a diventare un divo tra gli anni '90 e i primi Duemila, prima che depressione e molestie rischiassero di far finire la sua carriera

Da La Mummia alle molestie sessuali: la "fine" di Brendan Fraser

La mummia: il ritorno è il film che va in onda questa sera alle 21.04 sul canale 20 Mediaset. Diretto da Stephen Sommers e arrivato in sala nel 2001, La mummia: il ritorno è il film sequel di La mummia, uscito nel 1999. Rappresenta inoltre il secondo capitolo di una trilogia che si concluderà poi nel 2008 con il film La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone.

La mummia: il ritorno, la trama

Sono passati dieci anni da quando Rick O'Connell (Brendan Fraser) e sua moglia Evelyn (Rachel Weisz) sono riusciti a sconfiggere la mummia Imhotep, rispedendola nell'aldilà a cui appartiene. Ora la coppia vive a Londra con il fglio Alex e, nel frattempo, proseguono la loro carriera di studiosi e archeologi, sempre pronti a inseguire qualsiasi traccia li conduca sulla strada del passato. Tutto cambia quando i due entrano in possesso di un mistico bracciale appartenuto ad Anubi. Dopo essere sfuggiti per miracolo al crollo di un tempio a Tebe, i coniugi pensano di appendere la loro ambizione al chiodo e cercare lavori più tranquilli. Ma prima che la decisione venga presa, il figlio Alex indossa il bracciale, dando vita a una guerra che porta al rapimento di Evelyn e al temuto risveglio di Imhotep per mano della reincarnazione della sua amante Anck-su-namun (Patricia Velasequez). Quando anche Alex viene rapito con la minaccia di essere ucciso, i coniugi O'Connell dovranno fare tutto quanto è in loro potere per evitare che la Terra venga invasa da un esercito di non-morti.

Cosa è successo a Brendan Fraser?

Quando La mummia: il ritorno è arrivato al cinema, la carriera di Brendan Fraser era al massimo dello splendore. Dopo aver raggiunto una prima notorietà con il film George re della giungla, è con la saga de La mummia che riesce a raggiungere il grande pubblico, diventando un volto estremamente noto della Hollywood di quegli anni. I primi anni degli anni Duemila sono la sua miniera d'oro e l'attore viene più volte indicato anche come nuovo sex symbol. Poi, nel corso degli anni, qualcosa cambia e pur continuando a lavorare in vari progetti, Brendan Fraser scompare un po' dai radar del "cinema che conta". Ne è riemerso quando, durante l'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, è stato presentato The Whale, il nuovo film di Darren Aronofsky. Con una fisicità ben diversa da quella degli anni Duemila, Brendan Fraser ha presentato un film in cui interpreta un uomo obeso e omosessuale, a un passo dalla morte, che cerca di recuperare il rapporto con la figlia. The Whale ha commosso gran parte del pubblico festivaliero, ma è stato Brendan Fraser a toccare il cuore di tutti gli spettatori. Non solo per la sua interpretazione, ma proprio per la sua personalità, così sensibile e pacata, che lo ha spinto a commuoversi quando, dopo la premiere del film, si è commosso per la standing ovation che l'ha accolto.

Ma cosa è successo a Brendan Fraser, al punto da farlo sparire per un po' dalla Hollywood delle stelle e dei premi? Secondo il profilo ricostruito da GQ, l'attore ha cominciato ad avere problemi proprio quando era al massimo del successo. Nei film da lui interpretati Brendan Fraser faceva spesso lo stunt di se stesso, senza ricorrere a nessuna controfigura. Questo fece sì che pian piano il suo corpo, sottoposto a eccessivo sforzo, lo abbandonasse. Come ha detto l'attore stesso nell'intervista riportata dalla testata: "Ero tenuto insieme da nastro adesivo e ghiaccio (...) stavo costruendo un esoscheletro per me stesso, giorno dopo giorno." Gli sforzi di Brendan Fraser portarono a numeri problemi fisici che, a loro volta, obbligarono l'attore a sottoporsi a numerosi interventi chirurgici, tra cui una laminectomia per cercare di ridurre una compressione eccessiva dei nervi spinali, e una parziale ricostruzione del ginocchio. Con continui problemi alla schiena e altri disturbi fisici - compresi i problemi alle corde vocali - Brendan Fraser è stato costretto a fare avanti e indietro negli ospedali per almeno sette anni, portandolo a ingrassare sia per i medicinali utilizzati sia per la depressione che lo aveva raggiunto.

Ma il vero punto di rottura tra Brendan Fraser e Hollywood è avvenuto quando l'attore ha parlato apertamente di una molestia subita nel 2003 al Beverly Hills Hotel, durante un pranzo organizzato dalla Hollywood Foreign Press Association, la nota HFPA che ogni anno si occupa di consegnare i Goldel Globes, i premi che precedono gli Oscar. Come riportato anche dal Time, Brendan Fraser dichiarò che durante quell'evento l'ex presidente dell'associazione, Philip Berk invece di stringere la mano che Fraser gli aveva teso, gli afferrò il fondoschiena. Nell'intervista l'attore ha dichiarato: "La sua mano sinistra raggiunse il mio didietro, agguantò la la mia natica e una delle sue dita mi toccò direttamente nell'ano. Poi lui cominciò a muovere il dito..." Brendan Fraser disse di essersi sentito sopraffatto dalla molestia, al punto da essere in preda il panico. Dichiarò di aver tolto la mano di Berk e di aver lasciato immediatamente l'evento, come se non potesse resistere un minuto di più alla presenza di un uomo che, secondo la sua ricostruzione, lo aveva molestato in pubblico.

"Mi sentivo male," ha raccontato nell'intervista. "Mi sono sentito come un ragazzino. Mi sembrava che ci fosse una palla nella mia gola. Ero sul punto di piangere." Pur avendo confessato il terribile evento alla donna con cui era sposato all'epoca, Brendan Fraser scelse di non parlare pubblicamente dell'accaduto "perché non volevo fare i conti con quello che provavo e non volevo che ciò diventasse parte della mia narrativa personale." Su richiesta dei rappresentati dell'attore Beck scrisse una lettera a Fraser, in cui però le sue scuse non sembravano sincere. Secondo quanto si legge su GQ la formula utilizzata era quella in cui Beck non ammetteva nessun comportamento sbagliato ma si scusava qualora Fraser si fosse sentito ferito da un suo atteggiamento. "Arrivò la depressione," raccontò Fraser nell'intervista di GQ. . "Cominciai a incolpare me stesso per quello che era accaduto ed ero davvero infelice." Un'infelicità dovuta anche a un silenzio dell'HFPA che, a sua detta, non prese le sue difese né le protesse, trattandolo invece come una sorta di reietto, e portandolo ad affrontare una carriera davvero sottotono. Secondo GQ Beck negò questo trattamento "di sfavore" nei confronti dell'attore, dicendo: "La sua carriera è in declino senza che noi ne abbiamo colpa". Pur partecipando ad alcuni progetti, come la serie Doom Patrol, Brendan Fraser stava davvero affrontando la decadenza della sua carriera.

Questo almeno finché Darren Aronofsky non lo ha scelto come protagonista per The Whale, proiettandolo verso i Premi Oscar dove è probabile che vinca un premio per la sua interpretazione.

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