Chi era davvero l’Uomo di Tollund: la mummia di palude più famosa d'Europa | National Geographic

Chi era davvero l’Uomo di Tollund: la mummia di palude più famosa d'Europa

Sacrificio umano o criminale giustiziato? Gli studiosi stanno ricostruendo i dettagli della vita e della morte di quest'uomo vissuto circa 2.400 anni fa e trovato mummificato in una palude danese.

DI ERIN BLAKEMORE

pubblicato 15-02-2024

Articolo Tollund

L'Uomo di Tollund è stato scoperto nel 1950 nella palude di Bjældskovdal nello Jutland, in Danimarca. Il suo corpo mummificato si trovava in posizione di riposo con una corda di cuoio intorno al collo. Dal momento della scoperta, gli scienziati non hanno smesso di studiare i suoi resti straordinariamente ben conservati.

FOTOGRAFIA DI ROBERT CLARK, NATIONAL GEOGRAPHIC IMAGE COLLECTION

Quando nel 1950 una famiglia che estraeva la torba da una palude danese per ricavarne combustibile portò alla luce un corpo misterioso, pensò che quel cadavere così ben conservato fosse l'ultima vittima di un assassino locale. In realtà, era tutt'altro: l'uomo era stato sì ucciso, ma il suo corpo risaliva all'Età del Ferro, circa 2.400 anni prima.

Conosciuto come l'Uomo di Tollund, grazie a un volto incredibilmente conservato, barbuto e leggermente sorridente, questo individuo si è assicurato un posto d’onore tra le cosiddette “mummie di palude” più famose, circondato da un alone di mistero anche per il fatto che si presume sia stato vittima di un sacrificio umano.

Nei decenni successivi al suo ritrovamento, gli scienziati hanno studiato a fondo l'Uomo di Tollund e hanno ricostruito ulteriori dettagli sulla sua vita e sulla sua morte. Ecco le cose da sapere su quest’uomo antico le cui spoglie si sono mummificate naturalmente.

Chi era l'Uomo di Tollund?

La presenza di denti del giudizio indicherebbe che l'Uomo di Tollund avesse almeno 20 anni quando morì nella palude danese di Bjældskovdal, nello Jutland, ma i ricercatori ritengono che in realtà ne avesse tra i 30 e i 40. La datazione al radiocarbonio ne colloca la morte in una data compresa tra il 405 e il 380 a.C.

Alto circa 161 centimetri, l'Uomo di Tollund è stato trovato in posizione dormiente o di riposo con una corda attorno al collo. L'autopsia rivelò che era morto per impiccagione, a conferma di come testa e viso fossero estremamente ben conservati.

Dopo la sua morte, l'acidità della torbiera ha conservato le ossa e molti dei suoi tessuti molli, tra cui il cervello, intatto ma disseccato, e l'intestino completo del suo contenuto. La pelle e le unghie dell'Uomo di Tollund si erano indurite e annerite nel corso delle migliaia di anni trascorsi nell'ambiente privo di ossigeno della torbiera. Ma la loro completa decomposizione è stata bloccata dalle sostanze chimiche prodotte quando il muschio di sfagno, principale componente della torba, si degrada.

Oggi il suo corpo è conservato al Silkeborg Museum, un presidio del patrimonio culturale danese vicino al luogo della scoperta.

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Sebbene gli scienziati sappiano che l'Uomo di Tollund è morto per impiccagione, non sono ancora sicuri del perché. Potrebbe essere stato ucciso per vendetta o come parte di un sacrificio rituale.

FOTOGRAFIA DI IAN DAGNALL, ALAMY STOCK PHOTO

A quale popolazione apparteneva?

L'Uomo di Tollund visse durante la prima parte dell'Età del Ferro, negli anni precedenti alla conquista romana di gran parte dell'Europa. In quel periodo lo Jutland era ben popolato e ospitava villaggi e fattorie. Gli agricoltori dell'epoca coltivavano cereali, allevavano animali e si dedicavano a rituali religiosi che prevedevano l’offerta di sacrifici - spesso cibo o armi, ma talvolta anche corpi umani - nelle torbiere locali.

I ricercatori ritengono che queste torbiere fossero considerate luoghi soprannaturali connessi agli dei e all'aldilà. Ma poiché gli abitanti dello Jutland non hanno lasciato alcuna traccia di scrittura, non è chiaro in cosa effettivamente consistessero i loro rituali religiosi.

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L'Uomo di Tollund è stato trovato in questa torbiera in Danimarca. Che cosa rende le torbiere così adatte alla conservazione dei corpi? L'archeologa Isabella Mulhall ha spiegato a Nat Geo nel 2023 che i fattori decisivi includono la mancanza di ossigeno, i livelli di acidità e il muschio presente nelle torbiere che blocca il processo di decomposizione.

FOTOGRAFIA DI ROBERT CLARK, NATIONAL GEOGRAPHIC IMAGE COLLECTION

Cosa indossava

Le torbiere sono note per la conservazione degli indumenti oltre che per quella dei corpi; un esempio sono i vestiti di maglia che abbigliavano il corpo trovato nel 1951 in una torbiera scozzese. Ma l'Uomo di Tollund indossava solo pochissimi accessori: è stato sepolto nudo, con solo un berretto e una cintura.

Ulteriori indagini hanno rivelato che l'Uomo di Tollund probabilmente indossava scarpe in un periodo dell'anno, ma camminava gran parte del tempo a piedi nudi. La presenza di una corta barba sul viso indica che doveva essersi rasato.

Il suo ultimo pasto

Nel 2021, i ricercatori hanno scoperto il contenuto dell'ultimo pasto dell'Uomo di Tollund: un porridge composto da orzo, una varietà di semi selvatici, lino e pesce. L'analisi dell'intestino ha anche rivelato che, a differenza di altre famose mummie di palude, l'Uomo di Tollund non era sotto l'influenza di allucinogeni ingeriti o altre piante medicinali quando è morto, assunzioni che di solito sono indice di un sacrificio umano.

La sua morte

Secondo gli studiosi, però, anche l'Uomo di Tollund potrebbe essere stato vittima di un sacrificio rituale. L'ampia varietà di tipi di semi ed erbacce trovate nel suo intestino sono simili a quelle scoperte nei tratti digestivi di altri corpi di palude che si pensa siano stati sacrificati.

"Qualcuno ha suggerito che i sacrifici umani fossero conseguenza di qualche problema ambientale", ha detto l'archeologo Henry Chapman di queste vittime in un'intervista del 2021 al National Geographic. Questi casi hanno portato i ricercatori a credere che i sacrifici implicassero il consumo di un'ampia varietà di cibo prima della morte, forse in risposta a cambiamenti ambientali che minacciavano l'agricoltura o le fonti di cibo.

Un'altra possibilità è che dietro la morte dell'Uomo di Tollund ci sia qualcosa di più sinistro: forse si trattava di un criminale o di un suicida, oppure di un caso di omicidio per vendetta, pratica diffusa nell'Europa settentrionale dell’epoca. Altri corpi di palude ritrovati in tutta la regione mostrano prove di uccisioni mirate e persino di raccapriccianti abusi sui cadaveri.

Nonostante sia stato chiaramente ucciso di proposito, il corpo dell'Uomo di Tollund fu anche accuratamente sepolto e la sua bocca e i suoi occhi furono chiusi. In definitiva, l'accurata sepoltura, l'impiccagione e il fatto che all'epoca la cremazione e la sepoltura in una tomba fossero più comuni rispetto al gettare i corpi nelle torbiere, sono i motivi per cui molti ricercatori ritengono che la sua morte fosse parte di una sorta di sacrificio rituale.

Questioni aperte

Anche se sono passati quasi 75 anni dal suo ritrovamento, l'Uomo di Tollund potrebbe continuare a fornire ulteriori informazioni agli archeologi. Nel corso degli studi ed esperimenti iniziali sulla mummia, la sua testa, accuratamente conservata, è stata esposta in Danimarca. Ma il resto del corpo si è disseccato ed è stato smarrito… sì, avete capito bene: smarrito.

Per decenni non si è saputo dove fossero finiti gli arti e gli organi della mummia della torbiera di Bjældskovda. Questo ha poi portato a una bizzarra caccia al reperto negli anni '80, quando i ricercatori, armati di nuove tecnologie, si sono resi conto del potenziale valore del resto del corpo e hanno chiesto l'aiuto del pubblico per localizzare le parti della mummia.

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Comunemente presente nelle torbiere, il muschio di sfagno rilascia una molecola acida e zuccherina che assorbe i nutrienti che altrimenti alimenterebbero i microbi che causano la decomposizione. Questo aiuta a mummificare i cadaveri, anche se lo sfagno sottrae il calcio alle ossa, indebolendole.

FOTOGRAFIA DI ROBERT CLARK, NATIONAL GEOGRAPHIC IMAGE COLLECTION
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Il pollice dell'Uomo di Tollund è sorprendentemente ben conservato dopo migliaia di anni nella torbiera, un ambiente che favorisce la mummificazione naturale.

FOTOGRAFIA DI ROBERT CLARK, NATIONAL GEOGRAPHIC IMAGE COLLECTION

Si scoprì che le parti staccate erano conservate in diversi musei e istituzioni in tutta la Danimarca. La ricerca ha permesso di trovare tutto, tranne gli organi interni e l'alluce destro del corpo, la cui ubicazione è rimasta un mistero fino a quando i figli dell'ex conservatore l'hanno restituito al museo dopo la morte del padre.

"Ora quasi tutte le parti del corpo sono in possesso dell’istituzione museale", si legge sul sito web del Museo di Silkeborg. "Tuttavia, se qualcuno dovesse imbattersi in un misterioso barattolo contenente quelli che potrebbero essere gli organi interni, saremmo molto interessati ad averne notizia".

Questi resti potrebbero fornire ulteriori informazioni, visto che finora i ricercatori non sono riusciti a ottenere il DNA dai tessuti dell'Uomo di Tollund.

Nel frattempo, l’Uomo di Tollund ha ispirato di tutto, dalle poesie alla musica, ai libri per bambini, a testimonianza del fascino continuo che esercita sia sui ricercatori che sul pubblico.

"Non è solo un pezzo da museo, ma un uomo", disse un archeologo a The Age nel 1956. "Ci rifiutiamo di credere alla sua morte. C'è un uomo vivo dietro l’espressione serena e il buonumore del suo volto".

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese su nationalgeographic.com