Ricomincio da me, la recensione - Movieplayer.it

Ricomincio da me, la recensione: Jennifer Lopez in una commedia discreta

La recensione di Ricomincio da me, commedia diretta da Peter Segal con protagonista J.LO nelle vesti di una manager improvvisata, in onda stasera su Canale 5.

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Ricomincio da me: Jennifer Lopez e Milo Ventimiglia in una scena

Alla fatidica soglia dei quarant'anni Maya si trova ad una svolta fondamentale della propria esistenza terrena. Dipendente in una piccola catena di supermercati, sogna una promozione agognata da tempo, mentre il fidanzamento con Trey sembra a un punto morto, anche per via della differenza di opinioni sul come e quando diventare genitori. Quando il posto che lei sognava le viene negato per la mancanza dei titoli di studio necessari, Maya si sente più scoraggiata e comprende che senza una laurea non otterrà mai incarichi importanti che valorizzino le sue pur evidenti qualità. Le viene in soccorso la migliore amica Joan che, coadiuvata dal figlio genio dei computer, le crea un profilo e un curriculum falsi e ricchi di prestigiose onorificenze, tanto che il suo nome arriva all'attenzione di una prestigiosa società di cosmetici, la Franklin & Clarke. Come vi raccontiamo nella recensione di Ricomincio da me, Maya fa subito colpo sul presidente della compagnia, il navigato Anderson Clarke, che decide di assumerla senza troppi convenevoli. Quest'ultimo deciderà di lanciare una sfida tra due team, uno capitanato da Maya e l'altro dalla sua giovane figlia Zoe, per realizzare un nuovo prodotto da testare e poi lanciare sul mercato. Una sfida che regalerà molte, inaspettate, sorprese...

Un nuovo inizio già visto

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Ricomincio da me: una scena del film con Jennifer Lopez

Fin dai primi secondi, con la protagonista che corre per le strade della Grande Mela e l'immancabile voice-over in sottofondo, capiamo di trovarci davanti all'ennesima variazione di quell'American Dream che il cinema commerciale hollywoodiano continua a proporci in svariate salse. Ancora una volta una storia di rivincita al femminile sotto forma di una commedia degli equivoci, con la protagonista che si trova a mentire a chiunque pur di raggiungere quella posizione che avrebbe comunque meritato, almeno allo stato dei fatti. Ricomincio da me si basa d'altronde su una morale discutibile, con una donna della classe proletaria che anche senza i necessari studi si trova catapultata al successo, in una scalata tragicomica che trova nel colpo di scena principale un exploit narrativo parecchio forzato, nel tentativo di inserire qualche sussulto melodrammatico e il tipico ravvedimento finale, per la serie "le bugie hanno sempre le gambe corte, ma basta accorgersene in tempo".

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Un corollario caricaturale

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Ricomincio da me: Jennifer Lopez e Vanessa Hudgens in una scena

Il film è popolato, e non poteva essere altrimenti, da personaggi macchietta che ruotano intorno alla protagonista Jennifer Lopez e alla sua sparring-partner Vanessa Hudgens, entrambe più che apprezzabili in due ruoli ad alto rischio stereotipo. Stereotipo che si riflette assai maggiormente nelle numerose figure di contorno, ognuna caratterizzata su modelli comici e/o villaineschi a tema, sempre e comunque pedine narrative atte a trainare verso l'inevitabile lieto fine. Tra citazioni a grandi classici come Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre (1993), siparietti legati a lingue straniere - scontata ma assai divertente l'interazione via auricolare tra Maya e il veterinario cinese - una manciata di sequenze d'azione agonistica e la canonica dose di buoni sentimenti a tema, i cento minuti di visione scorrono senza colpo ferire, privi di un humour d'eccellenza ma ad ogni modo gradevoli per il principale target di riferimento.

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Un divertimento senza infamia e senza lode

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Ricomincio da me: Jennifer Lopez e Leah Remini in una scena

Certo qualche passaggio più lento fa qua e là capolino, come anche un paio di battute infelici - quella su Hiroshima - ma nella sua placida e rassicurante familiarità, che si attiene alla regole cardine di un filone stra-abusato, messo e rimesso in scena in più occasioni con minimi cambiamenti - siano questi di sesso, etnia e età - Ricomincio da me se la cava discretamente, complice anche il buon mestiere del regista Peter Segal. Un cinema semplice ed elementare quello di Segal, tanto innocuo quanto in grado di portare a casa il compitino richiesto con facilità. Un film senza infamia e senza lode, classica produzione pensata per il grande pubblico e che non cova altre ambizioni di sorta se non quella di regalare una manciata di sorrisi ed emozioni a tema.

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Conclusioni

Una volitiva Jennifer Lopez interpreta una fresca quarantenne alla ricerca di nuove sfide professionali dopo una mancata promozione. Con un curriculum falso e tante ambizioni nel cassetto, la protagonista dovrà affrontare situazioni impreviste e un clamoroso colpo di scena che la riguarda molto da vicino. Come vi raccontiamo nella recensione di Ricomincio da me, il film di Peter Segal è una commedia sul sogno americano ad uso e consumo di un pubblico senza troppe pretese, che nel corso dei cento minuti di visione avrà anche modo di divertirsi tra le numerose gag ed emozionarsi con le rivelazioni che caratterizzano la trama, anche al netto di qualche forzatura. Per una visione che svolge il suo compito di innocuo intrattenimento con affabile semplicità.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Jennifer Lopez convincente in un ruolo cucito su misura per lei.
  • Qualche gag e battuta va a segno...

Cosa non va

  • ...qualcun'altra meno.
  • Un'operazione affabile ma esile.