I genitori di un 15enne autore di una strage di massa condannati a oltre 10 anni: è la prima sentenza del genere negli Usa - la Repubblica

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I genitori di un 15enne autore di una strage di massa condannati a oltre 10 anni: è la prima sentenza del genere negli Usa

Jennifer Crumbley alla lettura della sentenza
Jennifer Crumbley alla lettura della sentenza 

Nel 2021 Ethan Crumbley uccise quattro compagni e ne ferì sei più un professore utilizzando un’arma ricevuta in regalo dai parenti. “Non hanno impedito al figlio di compiere la strage”

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NEW YORK – Condannati a 10-15 anni di carcere (sarà il giudice a stabilirlo esattamente in un momento successivo) per non aver impedito al figlio quindicenne di compiere una strage: è la prima volta che negli Stati Uniti dei genitori vengono riconosciuti responsabili penalmente delle azioni di un minore. Era il novembre del 2021 quando Ethan Crumbley iniziò a sparare nei corridoi della Oxford High School, 40 chilometri a Nord di Detroit, uccidendo quattro compagni di classe e ferendone altri sei più un insegnante con l’arma ricevuta in dono da mamma e papà.

Ora James e Jennifer Crumbley sono stati condannati per omicidio preterintenzionale in processi separati. Ethan si era a sua volta già dichiarato colpevole e sta scontando l’ergastolo. Ad essere stata accolta nei confronti della coppia, la richiesta del pubblico ministero che aveva chiesto una pena ben superiore alla minima raccomandata dallo stato che va dai 43 agli 86 mesi, citando quella che è stata definita «mancanza di rimorso», insieme a certi commenti minacciosi diretti al procuratore distrettuale fatti da James dal telefono della prigione. Nel corso del processo, i due sono stati descritti come «indifferenti al deterioramento dello stato mentale del figlio». Colpevoli di non aver nemmeno provato a tenere al sicuro l’arma usata. A peggiorare la loro situazione, sicuramente anche la loro fuga, seguita alla strage. Quando per giorni hanno mollato il figlio in carcere rendendosi irreperibili per essere poi arrestati in seguito a una segnalazione.

Di sicuro, sapevano che il ragazzo era andato a scuola armato. Poche ore prima della strage, la coppia era stata appunto convocata dai dirigenti scolastici insieme al ragazzo per discutere di certi suoi comportamenti sospetti. Di motivi, ne avevano numerosi. Pochi giorni prima, sui social Ehtan aveva infatti postato l'immagine della nuova arma di famiglia: «Ho appena ottenuto questa bellezza». Un professore lo aveva poi sorpreso mentre cercava di acquistare munizioni col suo cellulare. E poche ore prima di sparare - quando ci si era decisi a far intervenire la famiglia - un altro insegnante gli aveva trovato un disegno dove si vedevano armi, munizioni, corpi e la scritta «sangue ovunque». Ethan aveva anche registrato un video sul suo cellulare annunciando che stava per lanciare un attacco a scuola il giorno dopo. Ma poi non lo aveva postato.

Al momento della loro convocazione James e Jennifer si erano già accorti che l'arma non era in casa. Eppure, non avevano avvertito la scuola, né avevano chiesto conto al figlio e nemmeno controllato il suo zainetto. Rifiutando pure l’invito della scuola di riportarselo a casa per discutere le sue pulsioni violente. Anzi, poco dopo la madre gli aveva mandato un sms con su scritto: "Devi imparare a non farti vedere". Il ragazzo, ammonito, era dunque rientrato in classe. Poco dopo era andato in bagno, aveva estratto la pistola carica dal suo zainetto, e iniziato a sparare nel corridoio, mentre nel resto della scuola tutti si barricavano nelle classi.

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