25 Aprile in Liguria, le celebrazioni AGGIORNAMENTI - Il Secolo XIX
la giornata

Genova celebra il 25 Aprile. La commemorazione al cimitero di Staglieno e il corteo da piazza della Vittoria. L’orazione commemorativa di Cofferati in piazza Matteotti: “Dobbiamo batterci per la democrazia e per difenderla dove viene negata” | Le altre celebrazioni in Liguria

Oggi le commemorazioni ufficiali in tutte le città. Corteo a Genova, città medaglia d’oro, l’unica che ha costretto da sola i nazisti alla resa, sotto la pressione dei suoi partigiani. Bucci: “Questa è la giornata più importante della storia d'Italia ed è un onore essere qui”. Toti: “Tante persone sono morte, alcune dalla parte giusta della storia altri dalla parte sbagliata”. Istituzioni contestate con fischi e striscioni

Emanuele Rossi, red. web, foto Pambianchi
Aggiornato alle 7 minuti di lettura

La folla in piazza Matteotti a Genova per i comizi finali del corteo del 25 Aprile

 

Genova – In migliaia in piazza e al corteo del 25 Aprile a Genova per celebrare il settantanovesimo anniversario della Liberazione. Il capoluogo ligure, città medaglia d'oro al valore militare, ha ricordato questa mattina con una messa e la deposizione di corone di fiori i caduti nelle lotte per la democrazia. Un lungo corteo partito intorno alle 10 da piazza della Vittoria ha raggiunto piazza Matteotti con i saluti delle autorità, il sindaco di Genova Marco Bucci e il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

L'orazione ufficiale è stata affidata all'ex segretario della CGIL Sergio Cofferati, che ha ricordato il valore della democrazia e della solidarietà internazionale: “Dobbiamo batterci per la democrazia e per difenderla dove viene negata. Bisogna aiutare a difendersi chi è stato aggredito, esercitare solidarietà”.

In piazza anche Gilberto Salmoni, genovese, 96 anni, sopravvissuto al campo di sterminio di Buchenwald la cui foto era stata vandalizzata nella giornata di ieri all'interno del monumento in memoria della Shoah, e Guglielma Bertini, partigiana di 103 anni. Non sono mancati alcuni fischi e contestazioni all'indirizzo delle istituzioni. La manifestazione è terminata a mezzogiorno con le note di Fischia il vento suonate dalla banda musicale.

Guglielma Bertino, partigiana di 103 anni, è stata applaudita durante la manifestazione

 

Guglielma Bertini, in piazza per il 25 aprile a 103 anni

 

“25 Aprile come fondamento dell’Europa”

Genova è l’unica città che ha costretto da sola i nazisti alla resa, sotto la pressione dei suoi partigiani. Il 24 aprile a Villa Migone, sede della storica firma dell’atto di capitolazione del generale Gunter Meinhold, gruppi di studenti hanno potuto visionare i documenti e i luoghi della resa e hanno ascoltato la relazione del presidente dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea Mino Ronzitti: «Quella firma racchiude un atto di coraggio e di solidarietà umana: il generale prussiano aveva un ordine da eseguire, che impartì direttamente Adolf Hitler. Mettere in atto il Piano Zeta, ovvero la distruzione del porto e della città di Genova - ha spiegato -. E Remo Scappini, presidente del Comitato di liberazione, scrisse in seguito ricordando quei momenti seduti a questo tavolo: “Era stato un acerrimo nemico, entrambi ci riconoscemmo però uomini che avevano il dovere di salvare e vite e di avviare con quel gesto un nuovo percorso della città, dell’Italia e dell’Europa”. La storia deve divenire coscienza civica collettiva perché tutti dobbiamo saper affrontare le sfide inedite del tempo presente, a cominciare dalla pace». «La più grande costruzione dell’antifascismo è l’Europa unita: l’aveva previsto Spinelli nel manifesto di Ventotene, non c’è dubbio che dal 25 Aprile troviamo i fondamenti dell’Europa unita, un’idea democratica e antifascista», ha aggiunto Ronzitti.

Il corteo del 25 Aprile a Genova

 

Nel pomeriggio, un corteo organizzato dai collettivi di “Genova antifascista” ha percorso il centro cittadino, partendo dalla Casa dello Studente, dove la Gestapo, durante l’occupazione e con la complicità dei fascisti, torturò centinaia di genovesi e orchestrò deportazioni e spedizioni punitive. Questa mattina la cerimonia istituzionale in tutti i Comuni capoluogo. A Genova è atteso l’intervento di Sergio Cofferati, ex sindacalista ed europarlamentare, anche in ricordo degli operai deportati nelle fabbriche del terrore nazista esattamente ottanta anni fa.


AGGIORNAMENTI

11.45 – Sergio Cofferati: "Ricordiamo e celebriamo oggi la riconquista della democrazia”

"Ricordate, ricordateci: noi che la libertà l'abbiamo inseguita camminando sul fuoco". L'orazione commemorativa è di Sergio Cofferati inizia con i versi del poeta partigiano Roberto Roversi. "Ricordiamo e celebriamo oggi la riconquista della democrazia. Nel 1945 arriva a compimento la Liberazione iniziata nel 1943 con gli scioperi. Chi scioperava voleva migliori condizioni di vita e di lavoro ma anche la libertà dei comportamenti. Nel 1944 comincia la deportazione di operai e tecnici: da Genova vennero catturati 1.488 lavoratori. Conosciamo il loro nome grazie allo straordinario coraggio delle donne che chiedevano informazioni e cercavano di aiutarli. Genova sempre umana, presente e partigiana aiutava il Paese. Nello stesso tempo venivano deportati migliaia di ebrei e cresceva la violenza della finta Repubblica di Salò. La reazione diffusa e crescente di tutta l'Italia glielo impedì. Dobbiamo batterci per la democrazia e per difenderla dove viene negata. Bisogna aiutare a difendersi chi è stato aggredito, esercitare solidarietà. Ci sono persone e associazioni a Genova e in Liguria che lo fanno. Nel nostro Paese purtroppo riaffiorano pulsioni fasciste, per negare quei valori per cui lottavano uomini e donne per chi sarebbe venuto dopo".

"Non dobbiamo dimenticare che altri paesi europei lottavano in quegli anni per la pace la democrazia e la libertà. L'aiuto di altri Paesi del mondo fu fondamentale per la nostra libertà. Sull'Appennino emiliano c'è un monumento ai morti canadesi, un altro per i militari indiani e uno per i neozelandesi: paesi lontanissimi che in quella fase storica si resero conto di quanto era importante liberare l'Europa dalle dittature naziste e fasciste. A Bologna il 21 aprile 1945 arrivò l'esercito polacco".

La folla in piazza Matteotti

 

"Intanto nei territori sotto il fascismo aumentava la violenza – ha continuato Cofferati – Avviene a Bologna la firma della resa di nazisti e fascisti. Oggi ignorare quegli avvenimenti o alterarne le dinamiche è di per sé gravissimo. Voglio ricordare altre figure: il partigiano Cri Ennio Odino fu catturato, fucilato alla Benedicta ma non morì perché sopra al suo corpo ne cadde un altro. Fu catturato di nuovo e deportato a Mauthausen. Lì organizzò la Resistenza tra i deportati. Dopo la Liberazione tornò a correre in bicicletta, si innamorò, andò a Bruxelles a vivere e diventò membro della Commissione economica europea. Fondò l'Anpi del Belgio. La usò per parlare alle ragazze e ai ragazzi fino a 90 anni".

"Bisogna esercitare il dovere della libertà. E quando combattiamo contro la guerra dobbiamo combattere anche perché la condizione di quei popoli migliori". Cofferati ha chiuso l’intervento con una filastrocca di Gianni Rodari dedicata a Luciana Rovoli "Luce" che già a otto anni fu espulsa dalle scuole italiane per difendere una compagna ebrea. Poi fu staffetta partigiana: “Lei ci ricorda che una volta che si fa quella scelta la si fa sempre e per sempre e che l'impulso morale si trasforma in un'azione politica. Luciana fu una delle 35 mila partigiane, 4.653 vennero arrestate, 2.900 uccise. Tutti coloro che in questa bellissima piazza sono della mia generazione devono rivolgersi ai giovani: non è più il tempo di Luce, ma nemmeno il mio. Mettete voi l'accento sulla parola libertà, correggete voi gli errori della mia generazione e non dimenticate le storie straordinarie di persone come Luce e Odino".

11.35 – Bisca, Anpi, ricorda Matteotti

Il presidente dell’Anpi di Genova Massimo Bisca, nel suo intervento, ha ricordato l'assassinio di Matteotti: "Prima della guerra furono assassinati tanti che non la pensavano come loro. Bisogna ricordare chi è stato colpito prima della guerra. Foa disse ad un senatore del Msi: ‘Guarda che strana la vita, se aveste vinto voi io sarei in galera. Abbiamo vinto noi e tu sei senatore’. La grande lezione dei nostri padri e delle nostre madri è l'unità e la Costituzione della Repubblica".

25 Aprile, i comizi di Bucci e Toti in piazza Matteotti. E i fischi di contestazione

11.30 – I comizi in piazza Matteotti. Bucci e Toti omaggiano il 25 aprile

In piazza Matteotti si sono svolti i comizi finali del corteo. Anche qui le istituzioni sono state contestate da un gruppo di manifestanti che ha fischiato durante gli interventi: "Questa è la giornata più importante della storia d'Italia ed è un onore essere qui - ha detto il sindaco Marco Bucci chiedendo un applauso per Gilberto Salmoni - La città di Genova non ha paura dei fischi, impariamo a rispettare tutti. La nostra città vuole crescere e diventare una grande città internazionale senza paura e con rispetto. La città ha riempito questa piazza, chi fa chiasso non rispetta questa ricorrenza. La festa è di tutti, non di una parte politica. È ovvio che il 25 Aprile era contro il fascismo e il nazismo ma questo ci deve aiutare a immaginare un futuro senza violenti".

A un manifestante che lo rimproverava di non aver usato la parola 'antifascista' nel suo discorso il sindaco Bucci ha replicato: “È ovvio che Genova è una città antifascista: i valori da difendere sono libertà e democrazia, queste sono le cose che dobbiamo dire oggi. Certamente chi fa chiasso in piazza non rispetta le persone, è evidente ma vedo con piacere che le contestazioni diminuiscono di anno in anno. Mi ricordo i primi anni da sindaco in cui era molto peggio: è un buon segnale”.

Forti fischi anche per il presidente della Liguria Giovanni Toti: "La libertà è una cosa bellissima, dobbiamo saperla custodire con il rispetto che chi ce l'ha consegnata merita. Tante persone sono morte, alcune dalla parte giusta della storia altri dalla parte sbagliata. È su questo che si fonda la Repubblica antifascista. Sulle montagne ci furono tante culture diverse e non c'è nessuno che ha più diritto di altri a essere qua. Noi amiamo tutti la pace nella libertà, giustizia e diritti e per questi si deve combattere. La Costituzione è antifascista e questa festa deve essere di tutti, come il 14 luglio in Francia o il 4 luglio negli Usa. Dobbiamo sostenere la pace ma anche i paesi dove c'è la democrazia e non quelli dove si impone il velo alle donne o si perseguitano gli omosessuali. Solidarietà alla brigata ebraica e a Israele".

11 – Deposizione di corone al ponte Monumentale e contestazioni

Poco prime delle 11, quando il corteo ha raggiunto il ponte monumentale per la deposizione delle corone, si sono registrate contestazioni. Dopo che dalle casse è stata fatta suonare La canzone del Piave i contestatori hanno intonato "Bella ciao".

La deposizione delle corone al Ponte Monumentale

 

11.40 – Al corteo anche la delegazione dell’Associazione ligure dei giornalisti

L'Associazione Ligure dei Giornalisti ha partecipato questa mattina al corteo di Genova con le associazioni antifasciste e partigiane per celebrare il 79° Anniversario della Liberazione. La partecipazione dell'Assostampa ligure rientra, come indicato dalla FNSI - Federazione Nazionale Stampa Italiana, nella mobilitazione della categoria cominciata a fine 2023 contro gli attacchi alla libertà di stampa: attacchi sotto forma di leggi, all'autonomia del servizio pubblico, all'indipendenza dell'informazione e al reddito dei cronisti.

Lo striscione dell'Associazione ligure dei giornalisti al corteo del 25 Aprile a Genova

 

10.30 – Striscioni di contestazione

"La Resistenza è antisionismo Palestina libera", è il messaggio scritto su uno striscione appeso da Santo Stefano. In un altro, appeso sul ponte Monumentale, è scritto “Il vostro 25 aprile: la parata di uno Stato servo della Nato”.

Uno striscione di contestazione appeso al ponte Monumentale

 

10 – Il corteo istituzionale

Alle 10 è partito il corteo istituzionale da piazza della Vittoria.

Il corteo del 25 Aprile in via XX Settembre

 

8.50 – Cimitero di Staglieno

Al campo dei Caduti Partigiani è stata celebrata la Santa Messa in suffragio.

8 – Cimitero di Staglieno

Sono iniziate alle 8 le cerimonie per il 25 Aprile a Genova. Al cimitero di Staglieno sono state deposte corone al campo israelitico, ai monumenti dedicati agli internati e ai deportati nei lager nazisti, al sacrario Trento e Trieste.

25 Aprile, la deposizione delle corone al cimitero di Staglieno

 


Il programma delle celebrazioni

Il Comune del capoluogo ligure celebra il 79° Anniversario della Liberazione. Anche quest'anno, le celebrazioni hanno inizio alle 8 nel cimitero monumentale di Staglieno con la formazione di un corteo e la deposizione di corone al campo israelitico, ai monumenti dedicati agli internati e ai deportati nei lager nazisti, al sacrario Trento e Trieste e, alle 8.50, al campo dei Caduti Partigiani dove verrà celebrata una Santa Messa in suffragio. Le commemorazioni proseguiranno alle 10 con un raduno in piazza della Vittoria (lato via Cadorna) da dove, alle 10.15, un corteo accompagnato da esecuzioni della Filarmonica Sestrese partirà per raggiungere, alle 10.30, il ponte Monumentale dove verranno deposte corone al sacrario dei Caduti Partigiani e si terrà la lettura della motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Città di Genova e dell'Atto di Resa delle truppe tedesche. Il corteo arriverà poi in largo Pertini per deporre altre corone e infine raggiungerà piazza Matteotti dove, alle 11.15, il sindaco di Genova e il presidente della Regione Liguria porteranno i loro saluti. L'orazione commemorativa sarà tenuta da Sergio Cofferati. Come lo scorso anno, il Comune di Genova ha attivato un servizio navetta gratuito dal cimitero di Staglieno a piazza della Vittoria, messo a disposizione da Amt, per consentire lo spostamento nei tempi opportuni a chi vuole partecipare all'intero programma delle celebrazioni.

Prevista l’apertura straordinaria dalle 9 alle 19 dell'Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento con ingresso gratuito. Per ricordare l'Anniversario della Liberazione il Museo esporrà l'originale Atto di Resa delle truppe tedesche, firmato a Genova il 25 aprile 1945. Sono previste due visite guidate alle 11 e alle 15. (Prenotazione obbligatoria: tel 010-5576431 museorisorgimento@comune.genova.it).

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