Klaus Nomi - Biografia :: OndaRock

Klaus Nomi

Klaus Nomi

Dotato di una peculiare voce da contralto, il tedesco Klaus Nomi (pseudonimo di Klaus Sperber) è stato uno dei più originali interpreti della grande stagione new wave. Nella sua musica, il battito gelido del synth-pop si unisce a una particolare ricerca della melodia e a uno spiccato gusto operistico.

Nato a Immenstadt, in Bavaria, il 24 gennaio 1944, Nomi si interessò fin da piccolo alla musica lirica e pop, scoprendo in giovane età di avere talento come cantante lirico. I tentativi iniziali in questa carriera si rivelarono però infruttuosi e così Nomi imparò il mestiere del pasticciere. Lavorò anche come comparsa sulle scene teatrali di Essen, per poi concludere la sua formazione canora a Berlino, dove si mise inoltre al servizio della Deutsche Oper come maschera. Pur avendo studiato per alcuni semestri presso un istituto superiore di musica, non venne accolto da nessun teatro.
Nel 1973 si stabilì a New York, dove negli anni successivi si mantenne con lavori stagionali, allenando nel frattempo la propria voce da tenore a controtenore. Fu in questo periodo che Sperber assunse il nome d'arte Klaus Nomi, anagramma del prefisso latino omni (tutto), allusione al proprio stile musicale, che riuniva elementi di tendenze musicali completamente differenti (canto classico, pop e rock). L'artista tedesco iniziò quindi a esibirsi in scantinati, dove diventò ben presto un'"attrazione underground" grazie al suo talento e al suo particolare modo di presentarsi.

Nel 1978 venne notato da David Bowie, che lo impiegò come cantante per lo spettacolo Saturday Night Live sulla rete televisiva Nbc. Questa esibizione fu per Nomi il primo grande successo e gli valse un contratto discografico. In seguito, persino Bowie si sarebbe fortemente ispirato, nella scelta dei suoi costumi, allo stile originale di Nomi.
"Keys Of Live", il primo singolo, uscì nel 1980. Il genere musicale dell'artista bavarese è caratterizzato da una mescolanza di musica new wave e lirica e da esibizioni segnate da una coreografia retrò-futuristica ispirata agli anni Venti, mentre il suo volto truccato di bianco (come una maschera kabuki) con labbra nere, corredato da abbigliamento e pettinature cubiste, rimarrà il suo tratto distintivo.
Verso la fine del 1982 Nomi intraprese una piccola tournée in Europa, che lo vide esibirsi anche alla manifestazione musicale Klassik Rocknacht di Eberhard Schöner. Di ritorno a New York, gli venne diagnosticata la sieropositività all'Hiv, che all'epoca era ancora quasi sconosciuto e ancora definito "cancro gay". Al momento della sua morte, avvenuta il 6 agosto 1983 a New York, Nomi era ben lontano dall'aver raggiunto l'apice della sua carriera e si ritiene che se non fosse scomparso prematuramente, sarebbe diventato un cantante di successo mondiale. Nonostante abbia raggiunto una certa popolarità a New York e Parigi, Nomi è ancora oggi poco noto in Germania e in Europa.

Il suo repertorio comprendeva quindi stili musicali eterogenei: oltre a proprie composizioni dai forti influssi new wave (tra cui "Total Eclipse", "Simple Man"), Klaus Nomi interpretò soprattutto brani pop degli anni Sessanta ("Can't Help Falling In Love" di Elvis Presley e "The Twist" di Chubby Checker) e arie ("Death" e "Cold Song" di Purcell e "Sansone e Dalila" di Saint-Saëns). Il suo unico singolo in lingua tedesca è "Der Nussbaum di Schumann".
Nel 2004 Andrew Horn ha girato un documentario sulla vita di Nomi, dal titolo "The Nomi Song".

(Fonte: Last.fm)

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