Joseph Fiennes: 51 anni in 5 film e serie tv da vedere

Il temibile comandante Fred Waterford di Handmaid's Tale ha un passato da sex symbol. Ve lo ricordate in “Shakespeare in love” e in “Camelot”? 
The Handsmaid's tale
The Handsmaid's taleJill Greenberg

Non chiamatelo “fratello di” altrimenti si arrabbia sul serio: Joseph Fiennes, che il 27 maggio compie 51 anni, sarà anche meno conosciuto di Ralph (ormai icona pop nel ruolo di Voldemort nella saga di Harry Potter) ma non manca di fascino o talento. Certo, ha un temperamento british - che tende a creare una distanza siderale tra sé e l’interlocutore – e si lascia andare a qualche divismo di troppo, ma sullo schermo è impossibile togliergli gli occhi di dosso. Tutto merito del contegno nobiliare con cui è stato educato in Irlanda dalla sua famiglia aristocratica: figlio d’arte (padre fotografo, madre scrittrice e pittrice), ha mollato la scuola d’arte per poi darsi al teatro, ma non si può certo descrivere come ribelle. Ama l’Italia e non solo perché si è sposato a Barga, in Toscana, con la modella Maria Dolorez Dieguez, che l’ha reso papà di due bimbe: il merito va al debutto con Bernardo Bertolucci accanto a Liv Tyler in Io ballo da sola. Il successo planetario, però, arriva davvero di recente grazie a The Handmaid’s Tale, tratto dal romanzo distopico di Margaret Atwood (pubblicato da Ponte alle Grazie) e appena giunto alla quinta stagione.

1. The Handmaid’s Tale

The Handmaid’s Tale (su TIMVision) racconta uno scenario apocalittico che vede le donne ridotte a meri soprammobili, se non a schiave sessuali con intento riproduttivo. Questa dittatura teocratica è stata concepita grazie alle teorie di alcune menti brillanti come quella del comandante Fred Waterford, interpretato da Joseph Fiennes senza alcun briciolo d’umanità. L’uomo, infatti, riduce la stessa moglie Serena (Yvonne Strahovski) a subalterna quando i suoi piani diventano realtà: la donna, un tempo suo pari, diventa persino inutile quando non riesce a concepire, ecco perché ricorrono all’ancella June (Elisabeth Moss). L’interprete britannico, accecato dal potere, perde ogni bussola morale e diventa la massima espressione di una tradizione bigotta e ottusa. Da pelle d’oca.

The Handmaid's TaleGeorge Kraychyk

2. Shakespeare in love

Anche se non ha personalmente portato a casa l’ambita statuetta, Joseph Fiennes può essere più che soddisfatto per i sette Premi Oscar conquistati dal romanticissimo e struggente Shakespeare in love (su Amazon Prime Video). A lui, infatti, il compito di mettere in scena una versione del Bardo quasi tragicomica: donnaiolo più devoto all’alcool che alla letteratura, alla fine scrive Romeo e Giulietta perché, come spesso accade, la vita lo sorprende con un colpo di fulmine totalizzante per una nobildonna colta e ribelle, lady Viola (Gwyneth Paltrow). L’attore mette in scena genio e sregolatezza, dolcezza e passione, trasformando il drammaturgo in una sexy icona moderna.

Shakespeare in love

Shakespeare in love

3. Io ballo da sola

Non avrebbe potuto chiedere debutto migliore: diretto da Bernardo Bertolucci e in concorso al Festival di Cannes, Joseph Fiennes entra in grande stile nello star system hollywoodiano con Io ballo da sola, romanzo di formazione di Lucy (Liv Tyler), un’americana “spedita” in Toscana per crescere. A casa di Ian ritrova il figlio Christopher, a cui appunto dà il volto l’attore britannico, e in compagnia di questi giovanotti intellettuali, la ragazza scopre la propria identità, legata alle origini ma anche alla scoperta della sessualità. In questa cornice bucolica con un cast all-star prende vita un racconto vibrante d’energia e di mistero a cui è impossibile resistere.

Io ballo da sola

4. Sherwood

Tra i progetti più eclettici della carriera di Joseph Fiennes troviamo la serie animata Sherwood (disponibile su YouTube), che riscrive in chiave moderna il mito di Robin Hood (stavolta è una lei). Per l’occasione l’attore presta la voce al temibile Sceriffo di Nottingham, riportando in vita uno dei personaggi britannici più affascinanti di sempre. Stavolta la chiave di lettura è distopica perché i protagonisti vivono nel 2270 e i problemi maggiori sono legati ai disastri ambientali. Ciononostante l’antagonista resta a capo della città che ospita il racconto e la governa in maniera corrotta e depravata, con l’aiuto del suo capo delle guardie e figlio.

Sherwood

5. Camelot

Al centro del mito della serie tv in una stagione, Camelot, Joseph Fiennes indossa gli abiti di Merlino ma in chiave quasi dannata e maledetta. In questa versione del mito dei Cavalieri della tavola rotonda Artù (Jamie Campbell Bower) è un ragazzino manipolabile e manipolato, privo di esperienza e con un ego gigantesco. Le donne, come Morgana (Eva Green in splendida forma), reggono di fatto le sorti del regno ordendo intrighi e organizzando rivolte, mentre il celeberrimo mago vive in preda ad ossessioni di ogni genere. Tutto il lato oscuro della magia, misto a sensi di colpa e rimpianti dà vita ad un protagonista tormentato e a dir poco funereo ma senza dubbio irresistibile.

Camelot