Quello di Althorp House non è semplicemente un racconto di architettura, terreni e giardini all’inglese: è una storia familiare che riguarda una delle dinastie britanniche di maggior corso, gli Spencer, e una delle principesse più note della storia recente, Lady Diana. È il 1508 quando Sir John, Lord Mayor di Londra e capostipite degli Spencer, acquista una tenuta di trecento acri nello Northamptonshire, una contea dell’Inghilterra centrale. Si trattava di una residenza di età medievale, così come medioevale è il nome con cui è tuttora nota: Althorp. Il Domesday Book, ovvero il più antico registro degli immobili del Regno Unito, suggerisce che il nome originale era Olletorp, unione dei termini Olla – presumibilmente il nome di un signore medievale – e thorp – termine dell’antico inglese che significa residenza. Tra il Tredicesimo e il Quindicesimo secolo il maniero appare registrato come Holtropp o Aldrop: un’ambivalenza che si è infine risolta nel nome di Althorp House. Da allora sono trascorsi oltre cinquecento anni e venti generazioni Spencer, eppure il nome di questa dimora storica continua a tenere banco tra le pagine della cronaca recente. L’ultima notizia giunge da Elysian Estate, una piattaforma per affitti a breve termine che da Ottobre 2023 conta nel suo catalogo anche Althorp House.

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Charles Edward Maurice, IX Conte Spencer, attuale proprietario di Althorp House, 1980
Ian Tyas//Getty Images

Al momento del suo acquisto, Sir John Spencer aveva ben presente gli obiettivi dell’investimento immobiliare cui andava incontro. Le funzioni della nuova dimora erano di natura prettamente aristocratica e riguardavano l’esposizione delle collezioni di argenteria, oreficeria, arte e arredamento, la conservazione del patrimonio libresco – la Spencer Library, ovvero la biblioteca interna alla casa, era tra le stanze più suggestive dell’intero complesso, prima di essere venduta nel 1892 – e l’intrattenimento degli ospiti. Per la posizione sociale che gli Spencer ricoprono da tempi immemori, c’è sempre stata la consapevolezza che le porte di Althorp House dovessero mantenersi aperte, se non altro per condividere quanto si trovava all’interno. Si può quindi parlare nei termini di una residenza dinamica che, per assicurare la dovuta accoglienza a funzionari, re, regine e altri ospiti illustri, necessita di un personale fisso di oltre centocinquanta persone distribuite tra le stanze, i giardini e le stalle.

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John, VIII conte Spencer, e la moglie Raine, Contessa Spencer, ad Althorp, 1986
John Downing//Getty Images

La casa di Sir John Spencer costituì solo il nucleo principale della residenza che oggi conosciamo. Difatti, i capricci delle mode hanno modellato e rimodellato l’abitazione in più momenti della sua storia. Sul finire del Diciassettesimo secolo Dorothy, vedova del I Conte di Sunderland, fece ricoprire il cortile interno e installare una grande scalinata sull'asse centrale. Successivamente, il II Conte di Sunderland, ritenendo inadeguata la copertura in mattoni rossi, chiamò presso di sé un architetto italiano al fine di restituire ad Althorp House una degna facciata in stile classico. Inoltre, André Le Notre, l’architetto di Versailles, venne chiamato a dare un aspetto formale anche ai giardini. Nel Diciottesimo secolo anni di abbandono e il maggiore interesse che il I Conte Spencer aveva per la sua residenza londinese, la Spencer House, determinarono il deterioramento della tenuta. Con l’ascesa del figlio, il II Conte Spencer, Althorp House venne nuovamente ridisegnata. A intraprendere l’opera fu l’architetto Henry Holland, che tra il 1786 e il 1790 rivestì l’esterno di bianco, aggiunse i frontoni ai lati nord e sud e ampliò la casa sul lato est. I contorni di Althorp House subirono poi ulteriori modifiche, come il salone in stile palladiano disegnato da Colen Campbell e lo stagno ovale progettato da William Milford Teulon.

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Althorp House, facciata
Tim Graham//Getty Images

Venendo alla storia più recente, l’VIII conte Spencer e padre di Lady Diana, è colui cui si deve l’ulteriore apertura della dimora familiare. Il figlio Charles, IX conte Spencer e fratello di Lady Diana lo descrive come un uomo moderno nella sua visione: a suo agio con un principe quanto con un maestro elementare, si intratteneva felicemente con chiunque passasse per Althorp House. Condividendo gli spazi con generosità e senza snobismo, egli soddisfò a pieno la richiesta dell’occupante originale, quel Sir John Lord Mayor di Londra che l’aveva acquistata nel 1508 e che aveva lasciato come unica condizione della sua eredità che Althorp continuasse ad essere un luogo di intrattenimento. Un compito non semplice, soprattutto per via degli alti costi che impone una struttura dall’intelaiatura così complessa: ventotto è solo il numero delle costruzioni interne e novanta quello delle stanze.

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Camera destinata a ospitare funzionari di stato
David Jones - PA Images//Getty Images

Sebbene Althorp House sia aperta al pubblico dal 1953, la sua popolarità si lega soprattutto a quella di Lady Diana, di cui è stata la dimora d’infanzia. Qui la principessa ha vissuto fino al 1981, anno del suo matrimonio con Carlo, e pare sia stata la sede del loro primo incontro. Alla morte di Lady Diana, nel 1997, si decise di seppellirla nel parco di Althorp, all’interno di un tempietto in stile dorico che porta il suo nome. Da trent’anni a questa parte il responsabile di Althorp House è Charles Edward Maurice, IX Conte Spencer e fratello di Diana, il quale descrive la tenuta come un luogo non progettato perché ci si nascondesse: “Dipinto sulla tela più ampia possibile, è stato costruito per essere qualcosa di spettacolare che richiede apprezzamento e ammirazione diffusi”. E allora si spiega il motivo per cui da ora non solo è possibile visitare la residenza, ma è anche consentito abitarla, anche se solo in affitto e per un tempo limitato.