Lahiri, Jhumpa nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Lahiri, Jhumpa

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Lahiri, Jhumpa (propr. Nilanjana Sudeshna).  –  Scrittrice statunitense di origine indiana (n. Londra 1967). Nata a Londra da genitori indiani e cresciuta a Rhode Island (Stati Uniti), dopo la laurea in Lettere al Barnard College di New York (1989) si è specializzata in Inglese, Scrittura creativa e Letteratura comparata presso la Boston University, dove ha inoltre conseguito un dottorato in Studi rinascimentali. Nei suoi scritti, caratterizzati da uno stile asciutto e da un'impronta fortemente autobiografica, indaga le contraddizioni delle identità culturali prodotte dall’immigrazione, coinvolte nel difficile processo di ibridazione dei modelli tradizionali dei paesi di origine con le realtà dei nuovi contesti di accoglienza: così nelle raccolte di racconti Interpreter of maladies, 1999 (trad. it. 2000), accolta con vasto consenso da pubblico e critica e vincitrice di numerosi premi tra cui il Pulitzer e il PEN/Hemingway award, e Unaccustomed earth (2008, trad. it. 2008), premiata con il Frank O'Connor international short story award e l’Asian American literary award, e nel suo primo romanzo The namesake (2003), da cui nel 2006 M. Nair ha tratto il film omonimo (Il destino del nome, 2007). Tra le sue opere successive occorre ancora segnalare The lowland (2013; trad. it. La moglie, 2013), romanzo storico ambientato nella Calcutta dei tormentati anni dell'indipendenza indiana;  In altre parole (2015), selezione dei racconti scritti in lingua italiana per la rivista Internazionale; il saggio The clothing of books (2017; trad. it. 2017); il romanzo Dove mi trovo (2018), il primo scritto in italiano; Il quaderno di Nerina (2021); la raccolta di racconti Racconti romani (2022).

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