Jeremy Irons

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Jeremy Irons nel 2015
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore 1991

Jeremy John Irons (AFI: [ˈdʒɛɹɪmi ˈaɪənz]; Cowes, 19 settembre 1948) è un attore e doppiatore britannico. Ha vinto il Premio Oscar al miglior attore nel 1991 per il film Il mistero Von Bulow.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jeremy Irons nel 2014

Jeremy Irons è nato a Cowes, sull'Isola di Wight, il 19 settembre del 1948, figlio di Paul Dugan Irons, un ragioniere inglese, e di Barbara Anne Sharpe, una casalinga inglese di remote origini irlandesi.

Irons è cresciuto a Sant Helens vicino a Bembridge, sempre sull'Isola di Wight, dove suo fratello ha poi esercitato la professione di medico. Si è diplomato nel 1965 alla Sherborne School nel Dorset, frequentata in quel periodo anche da Ritchie. Dopo aver invano tentato di sfondare come batterista nella band Four Pillars of Wisdom, si è iscritto alla Old Vic Theatre School di Bristol, entrando quindi nella compagnia, con cui ha recitato per circa due anni in differenti produzioni. Nel 1972 si è trasferito a Londra dove si è fatto notare nel musical Godspell sostenendo il ruolo di Giovanni Battista.

Ha poi collezionato una serie di ruoli televisivi e a metà anni ottanta ha recitato con la Royal Shakespeare Company, esordendo a Broadway. Ha vinto il Tony Award come miglior attore con La cosa reale (The Real Thing) di Tom Stoppard, insieme con Glenn Close.

L'esordio cinematografico con Nijinsky, dove ha dato volto a Michel Fokine, non è stato dei migliori. Ma la sua seconda apparizione, in La donna del tenente francese (1981) di Karel Reisz con Meryl Streep, gli ha valso la nomination al Premio BAFTA come miglior attore. Dalla seconda metà degli anni ottanta è stato un susseguirsi di successi (come ad esempio il thriller psicologico Inseparabili del 1988) fino ad arrivare al 1991 quando ha vinto il Premio Oscar, il Golden Globe e il David di Donatello come miglior attore per l'interpretazione ne Il mistero Von Bulow (1990) di Barbet Schroeder.

Ha ottenuto ruoli drammatici in film come La casa degli spiriti di Bille August, tratto dall'omonimo romanzo di Isabel Allende, ne Il mercante di Venezia di Michael Radford, pellicola tratta dall'omonima opera di William Shakespeare, e in Mission di Roland Joffé, al fianco di Robert De Niro e di Liam Neeson. Ha prestato la voce al personaggio di Scar nella versione originale de Il re leone della Disney. Irons è stato inoltre narratore anche di alcuni documentari di National Geographic, come L'ultima preda: leoni e elefanti (doppiato in italiano da Giancarlo Giannini), Nemici per sempre: leoni e bufali e L'occhio del leopardo, tutti e tre realizzati dai coniugi Derek e Beverly Joubert.

Egli ha anche interpretato magistralmente ruoli da antagonista come in Die Hard - Duri a morire di John McTiernan, nei panni dello psicopatico criminale Simon Gruber, fratello di Hans, e nel western Appaloosa di Ed Harris, nelle vesti del losco allevatore Randall Bragg. È stato diretto da Ridley Scott nel kolossal storico-epico Le crociate - Kingdom of Heaven, nel ruolo del conte Tiberias (futuro conte Raimondo III di Tripoli), affiancando, in ruolo di co-protagonista, Orlando Bloom.

È riapparso nel 2009 con un cameo nel film La Pantera Rosa 2 di Harald Zwart. Dal 2011 al 2013 è protagonista della serie televisiva I Borgia, diretta dal celebre Neil Jordan, di produzione Showtime dove interpreta lo spagnolo Rodrigo Borgia, divenuto più tardi Papa Alessandro VI.

Nel 2016 ha interpretato lo scienziato templare in Assassin's Creed.

Nel 2015 ha svolto il ruolo di Godfrey Harold Hardy in L'uomo che vide l'infinito.

Nel 2016 è stato Alfred Pennyworth, maggiordomo di Bruce Wayne/Batman, in Batman v Superman: Dawn of Justice, diretto da Zack Snyder, riprendendo poi tale ruolo l'anno successivo in Justice League (2017) di Joss Whedon, nella director's cut del film, Zack Snyder's Justice League (2021) e nel film The Flash (2023).

Nel 2017 è stato insignito, a Roma, del XVI Premio Europa per il teatro.[2][3]

Nel 2019 ha ottenuto il ruolo di un anziano Adrian Veidt, alias "Ozymandias", nella miniserie televisiva Watchmen.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il breve matrimonio con l'attrice Julie Hallam (durato un anno), si è risposato nel 1978 con l'attrice Sinéad Cusack, figlia dell'attore irlandese Cyril Cusack, da cui ha avuto due figli: Samuel (1978) e Max (1985).

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 ottobre 2011 Irons è stato investito ufficialmente dell'incarico di Ambasciatore di Buona Volontà della FAO (FAO Goodwill Ambassador), presenziando a Roma alla cerimonia per le celebrazioni della Giornata Mondiale dell'Alimentazione[4].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Jeremy Irons nel 2011 alla Berlinale

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

  • Spaceship Earth, regia di Ray Bradbury - cortometraggio (1982)
  • Il re leone, regia Roger Allers e Rob Minkoff (1994)
  • Nel regno delle fate, regia Gary Hurst (1999)
  • The Chronoscope, regia di Andrew Legge – cortometraggio (2009)
  • L'occhio del leopardo (Eye of the Leopard), regia di Derek Joubert - documentario (2005)
  • L''ultima preda (Ultimate prey: Lions and elephants), regia di Derek Joubert - documentario (2006)
  • Nemici per sempre: leoni e bufali (Ultimate enemies), regia di Derek Joubert - documentario (2007)
  • The Magic 7, regia di Vadim Jean – film TV (2009)
  • The Majestic Plastic Bag, regia di Jeremy Konner - cortometraggio (2010)
  • I Simpson - serie TV, episodio 23x12 (2012)
  • Il trono dei leoni (Game of Lions), regia di Derek Joubert - documentario (2014)[5]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Jeremy Irons nel 2006

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Premio Europa per il Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 riceve il XVI Premio Europa per il teatro, con la seguente motivazione:

La vita e l’arte in Jeremy Irons si intrecciano fino al punto di formare uno stile inconfondibile, dell’uomo e dell’attore, dal quale traspaiono un respiro di libertà e l’invidiabile capacità di stare dentro al giuoco delle più svariate produzioni, teatrali, cinematografiche e televisive, senza mai tradire se stesso e la sua indipendenza. Tra grandi produzioni, impegni ed amore costante per il proprio mestiere, Jeremy Irons dice di sé: «Sono diventato un attore per essere un mascalzone e un vagabondo, quindi non credo che l’establishment sarebbe stato in grado di integrarmi come uno dei loro, perché non lo sono». La libertà di Irons è anche quella di saper padroneggiare perfettamente tutte le possibilità di un mestiere tra i più difficili al mondo. La sua duttilità di attore, a proprio agio nel teatro shakespeariano come in un serial televisivo di successo, è frutto di una professione amata e voluta. La sua esperienza ed il suo pragmatismo gli consentono di affrontare e vivere, più o meno radicalmente ma sempre con grande onestà, alcune questioni legate al suo ambiente di lavoro, alla formazione degli attori ed anche alla politica e alle contraddizioni che viviamo nel nostro tempo. Assegnando a Jeremy Irons il Premio Europa per il Teatro premiamo un artista esemplare ed ammirato in tutto il mondo. Dobbiamo comunque essere consapevoli che questo riconoscimento va ad un uomo che, riflettendo sull’arco della sua carriera, ha detto: «L’idea di una carriera mi è apparsa come una sentenza di condanna alla prigione. Sarei partito dal fondo ed avrei seguito la mia strada lavorando fino a raggiungere il top della scala, dopo mi sarei ritirato e dopo un po’ sarei morto… Per essere un outsider tutto ciò mi è sembrato molto, molto attraente».[2]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Jeremy Irons è stato doppiato da:

  • Mario Cordova in Il mistero Von Bulow, Waterland - Memorie d'amore, M. Butterfly, La casa degli spiriti, Lolita, The Time Machine, Margin Call, Treno di notte per Lisbona, L'uomo che vide l'infinito, Race - Il colore della vittoria, Batman v Superman: Dawn of Justice, Assassin's Creed, L'ora più bella, Justice League, Viaggio con papà - Istruzioni per l'uso, Watchmen, Amori, matrimoni e altri disastri, Zack Snyder's Justice League, Monaco - Sull'orlo della guerra, The Flash, The Beekeeper
  • Gino La Monica in La donna del tenente francese, Mission, Die Hard - Duri a morire, Last Call - Genio ribelle, Elizabeth I, La Pantera Rosa 2, Chi ti credi di essere?, I Borgia, The Words, Beautiful Creatures - La sedicesima luna
  • Gianni Giuliano in Ritorno a Brideshead, Delitti e segreti, Kafka, Io ballo da sola, Dungeons & Dragons, And Now... Ladies & Gentlemen, House of Gucci
  • Rodolfo Bianchi in L'anitra selvatica, La diva Julia - Being Julia, Inland Empire - L'impero della mente, Eragon
  • Luca Biagini in Law & Order - Unità vittime speciali, Casanova, Georgia O'Keeffe
  • Sergio Di Stefano in Tradimenti, Un amore di Swann
  • Aldo Reggiani in Il danno, Chinese Box
  • Edoardo Siravo in Le crociate - Kingdom of Heaven, Red Sparrow
  • Paolo Maria Scalondro in Inseparabili
  • Carlo Valli in L'opera del seduttore
  • Antonio Sanna in La maschera di ferro
  • Oreste Rizzini in Il quarto angelo
  • Giancarlo Giannini in Callas Forever
  • Massimo Corvo in Il mercante di Venezia
  • Francesco Pannofino in Appaloosa
  • Stefano Mondini in High-Rise - La rivolta
  • Luca Ward in La corrispondenza

Da doppiatore è sostituito da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) THE 63RD ACADEMY AWARDS, su oscars.org, 25 marzo 1991. URL consultato il 26 aprile 2020.
  2. ^ a b c XVI EDIZIONE, su Premio Europa per il Teatro. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  3. ^ a b c d Huppert-Irons, un Premio Europa per il Teatro in nome di Pinter | Controscena, su www.controscena.net. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  4. ^ Jeremy Irons takes on UN world food ambassador role, BBC News
  5. ^ (EN) Dereck Joubert, su jeremyirons.net. URL consultato il 18 aprile 2021.
  6. ^ Programma X PET Torino (PDF), su premioeuropa.org.
  7. ^ a b Programma XVI PET Roma (PDF), su premioeuropa.org.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Oscar al miglior attore Successore
Daniel Day-Lewis
per Il mio piede sinistro
1991
per Il mistero Von Bulow
Anthony Hopkins
per Il silenzio degli innocenti
Controllo di autoritàVIAF (EN114783177 · ISNI (EN0000 0001 0937 8948 · SBN RAVV092741 · LCCN (ENn88227072 · GND (DE119238950 · BNE (ESXX1281883 (data) · BNF (FRcb13922838x (data) · J9U (ENHE987007313036105171 · CONOR.SI (SL23236707 · WorldCat Identities (ENlccn-n88227072