Jennifer Hudson, Samantha Morton, Jennifer Lawrence, Kate Winslet & Co., le star discriminate da Hollywood per il peso. Ma ci sono anche uomini - la Repubblica

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Jennifer Hudson, Samantha Morton, Jennifer Lawrence, Kate Winslet & Co., le star discriminate da Hollywood per il peso. Ma ci sono anche uomini

Sono tanti gli attori che negli ultimi anni si sono lamentati del trattamento subito da produttori e manager e dei commenti sul proprio fisico

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Non è un caso che il titolo che Giovanna Mezzogiorno ha scelto per il suo cortometraggio di denuncia sia una parola inglese: Unfitting, ‘Inadeguato’, ‘Inadatto’. Perché il modello di bellezza filiforme viene proprio da lì, dagli Stati Uniti, dal mondo della moda ovviamente ma anche dal cinema e dalla televisione. E Hollywood ne è stato sicuramente un propagatore, prima ancora di Instagram.

Ricordate la scena de Il diavolo veste Prada in cui Emily Blunt,  alias la prima segretaria della diabolica Miranda Presley – Meryl Streep, pur di entrare in taglie microscopiche digiunava salvo poi, quando si sentiva svenire, buttare giù dei cubetti di formaggio? Lì si scherzava e quell’ironia ha fatto la fortuna di un film di successo mondiale, eppure c’è poco da scherzare. Soprattutto quando quei modelli di ‘magrezza’ vengono imposti pur di ottenere una parte.

Con la crescita della consapevolezza, dell’autodeterminazione femminile e ovviamente anche con la fama, tante attrici a Hollywood negli anni si sono tolte sassolini dalle scarpe sfogandosi sulle umiliazioni che durante la gavetta hanno dovuto subire da casting director, produttori, manager. 

Il premio Oscar Jennifer Hudson ha raccontato: “Mi rendo conto guardando indietro di essere stata discriminata per il mio peso – ha detto a Grazia UK –  Sebbene quando fossi più giovane in realtà pensassi che i miei coetanei fossero troppo magri, non ho mai pensato di essere sovrappeso, era così che apparivano tutte le ragazze crescendo a Chicago. Mi fa sorridere ripensare a me stessa quando ho fatto Dreamgirls con Beyoncé (Knowles). Ho visto tutte queste donne a Hollywood, tutte molto magre, e ho pensato come sono prese da sé stesse”.

L’attrice (che nel frattempo ha perso 36 chili ed è diventata testimonial di Weight Watchers) incarna però una sorta di paradosso che negli Stati Uniti è già stato più volte sottolineato: si denuncia la discriminazione, ma poi di fatto inconsciamente si finisce per aderire ad un certo modello. "In questo mondo sottile mi rendo conto ora di essere stata discriminata. Da quando ho perso peso mi vengono offerte più parti” ha detto.

Un’altra attrice che si è sfogata su questo tema è Mindy Kaling che all’inizio della sua carriera ha fatto un provino per uno sketch ed è stata scartata per la sua forma fisica: "Non ero considerata abbastanza attraente o divertente per interpretare me stessa. Quella rete non è più in onda e The office è diventato una delle serie di maggior successo della Nbc da anni. Mi sento karmicamente vendicata, ma in quel momento mi sono sentita malissimo" ha raccontato.

C’è poi chi, forte di un Oscar e di una carriera iniziata con un film epocale come Titanic e proseguita con altrettanto successo, da anni porta avanti una battaglia contro registi e produttori perché sullo schermo venga proiettata un’immagine di realtà. È Kate Winslet che ha denunciato pubblicamente il fatto che con il passare del tempo volessero ritoccarla digitalmente.  Ha raccontato che si è opposta al regista della serie Mare of Easttown che voleva modificare digitalmente la sua pancia in una scena di sesso e anche di aver mandato indietro due volte il poster perché il suo viso era stato photoshoppato; "Mi hanno detto qualcosa tipo 'Kate, davvero, non puoi' e io gli ho risposto qualcosa del tipo 'ragazzi, so quante rughe ho intorno ai miei occhi, per favore rimettetele tutte a posto'".

2020 NBCUniversal Media, LLC.
2020 NBCUniversal Media, LLC. 

Non solo Hollywood. Pure il mondo del teatro può essere discriminante. Alex Newell (attore e cantante non binario reso famoso da Glee e Lo straordinario mondo di Zoey) ha raccontato di aver partecipato ad un provino a Broadway per Kinky Boots e di essere stato scartato per il peso. "Hanno detto che il mio peso mi avrebbe impedito di interpretare il ruolo, il che non è vero. Mi hanno letteralmente guardato in faccia e mi hanno detto che ero troppo grosso per interpretare un ruolo. Il mio peso non prescrive cosa posso o non posso fare”.

Samantha Morton ha raccontato che nel 2005 avrebbe dovuto prendere parte al film di Terry Gilliam sui fratelli Grimm (I fratelli Grimm e l'incantevole strega) ma che la produzione – la Miramax di Harvey Weinstein –  si era opposta al regista per via della sua forma fisica. “Credo di essere una taglia 44 o 46 e non ho certo intenzione di rifarmi i denti o le tette”. Un’altra attrice che ha raccontato la pressione subita è stata Jennifer Lawrence: “Per Hollywood io sono considerata obesa”  ha detto all’Harper's Bazaar inglese raccontando che all’inizio della carriera gente del settore le aveva detto che era grassa. "Oggi, se qualcuno prova anche solo a sussurrare la parola 'dieta' gli dico che può andare a farsi fottere”. 

Sebbene in misura minore ci sono anche attori uomini che hanno denunciato di essere stati discriminati per il loro peso. Tra loro Chriss Pratt, celebre per I Guardiani della galassia e per Jurassic World, Ryan Gosling e David Harbor, lo straordinario sceriffo di Stranger Things. Che ha raccontato a The Wrap: “Ho fatto un provino per interpretare Blob, un X-Men con una forza sovrumana, in uno dei film di Wolverine della Marvel, alla fine del provino ho sollevato la maglietta e scherzando ho detto: ‘Ho preso il tuo Blob proprio qui! una battuta stupida. Tempo dopo ho incontrato il regista che mi ha detto 'David, sei meraviglioso, pensiamo davvero che tu sia semplicemente un grande attore, ma siamo solo preoccupati... siamo davvero preoccupati’. E io 'perché, qual è la tua preoccupazione? Sono a posto. Sono disponibile, facciamolo!' E lui: 'No, è solo che hai alzato la maglietta e abbiamo visto... siamo preoccupati per la tua salute’. ‘Mi stai dicendo che sono troppo grasso per interpretare The Blob? È fantastico, devo assolutamente tornare a New York’. Questa è stato il mio provino e così non sono diventato The Blob”.

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