Jackie O’, i 50 anni con festa grande per la Roma degli anni Settanta- Corriere.it

Jackie O’, i 50 anni con festa grande
per la Roma degli anni Settanta

di Paolo Conti

Ristorante, piano bar e discoteca, il locale di via Boncompagni fu fondato da Gilberto e Beatrice Iannozzi. in certe sere c’era Liza Minnelli che cantava New York New York e si affacciava Alain Delon

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Da sinistra: Massimo Ranieri, Marcello Mastroianni e Liza Minnelli nel locale di via Boncompagni nel 1976 (per gentile concessione Jackie O’)

Jackie O’. Pi� di un’insegna. Molto pi� di un locale: un capitolo di storia del costume indispensabile per ritrovare e capire la Roma di mezzo secolo fa, da poco uscita dalla Dolce vita e dal ’68, ancora lontana dal sangue degli Anni di piombo.Un momento irripetibile di una metropoli cosmopolita, ricca di presenze internazionali e di intelligenze. In quel 1972 Gilberto e Beatrice Iannozzi capiscono che � il momento giusto per agganciarsi ai modelli internazionali di vita notturna assetata di novit�. E a un mito del momento: la vedova Kennedy diventata a sorpresa, per la disperazione di Maria Callas, signora Onassis. La geniale intuizione del marchio, cos� narrano le ricostruzioni, si deve a Gil Cagn�, celeberrimo truccatore e confidente di dive.

La formula � trasversale: ristorante, piano bar e discoteca. Eleganza discreta, tra Grande Mela e raffinatezze romane. Oggi davvero sembra di scorrere un film d’epoca ma in certe sere c’era Liza Minnelli che cantava New York New York mentre si affacciava Alain Delon. E poi una ancora rampantissima Gina Lollobrigida, un Gerard Depardieu strapieno di donne, Valentino al massimo del successo, Marcello Mastroianni sempre in scuro e sorridente, Vittorio Gassman non ancora aggredito dalla depressione, Margaret d’Inghilterra in fuga dalla austera corte della sorella Regina (indimenticata resta una grande festa di compleanno organizzata per lei dall’amico Mario D’Urso). Naturalmente Liz Taylor. E Burt Lancaster o Sylvester Stallone. Molta attenzione all’aspetto. Un giovane Denzel Washington gi� divo si presenta in bermuda: messo alla porta, torna impeccabile, in nero. Si vede spesso Andy Warhol, per una stagione innamorato della nostra citt�. Tavolo fisso per Helmut Berger. Una sera del 1980 Umberto Pizzi, uno dei principi della fotografia romana, scatta una foto ad Agnelli con una giovane amica nelle ore in cui la Fiat sta per mettere in cassa integrazione centinaia di dipendenti. Si apre una trattativa privata ma Pizzi chiede e ottiene che a comprare sia una testata giornalistica e non un messo di casa Agnelli. Cos� avviene. Ovviamente la foto non esce e scompare dal circuito. Passano anche i Rolling Stones. Anche Ranieri III di Monaco con la moglie Grace Kelly cenano e si divertono l�. Roma come New York o Londra, ma a suo modo, col tocco della Citt� Eterna.

Nessun altro locale notturno romano ma nemmeno italiano pu� raccontare una simile epopea mondana. Ci sono stati i capitoli bui come la chiusura nel marzo 1990 da parte della questura, quando si scopr� che la propriet� del momento risaliva a Enrico De Pedis, boss della malavita, freddato a colpi di pistola poche settimane prima. Ma oggi il Jackie O’ si festeggia senza pesantezze sotto la reg�a ancora una volta di Beatrice Iannozzi accanto a sua figlia Veronica. Il men� non italiano ma tipico del jet-set (come si diceva al tempo, quando spostarsi dall’Europa agli Usa in aereo era ancora un privilegio di pochi) resta ancora oggi quello: riso al salto, filetto al pepe verde con flamb�-show, crepes suzette. Mezzo secolo. E a tanti, guardando le foto, sembra quasi ieri.

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13 ottobre 2022 (modifica il 13 ottobre 2022 | 10:30)